Cardinal Kevin Farrel writes a letter to the Communion and Liberation community.

«“Uscire” significa anche respingere l’autoreferenzialità, in tutte le sue forme, significa saper ascoltare chi non è come noi, imparando da tutti, con umiltà sincera. Quando siamo schiavi dell’autoreferenzialità finiamo per coltivare una “spiritualità di etichetta”: “Io sono CL”. Questa è l’etichetta. E poi cadiamo nelle mille trappole che ci offre il compiacimento autoreferenziale, quel guardarci allo specchio che ci porta a disorientarci e a trasformarci in meri impresari di una ONG.»

Sono le parole che Papa Francesco ha rivolto al movimento di Comunione e Liberazione nel 2015. Il Santo Padre ha scelto, il 24 settembre 2021, di inviare S.E.R. Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, come Delegato speciale ad nutum Sanctae Sedis nell’associazione dei Memores Domini. L’auspicio, scrive il Papa, è quello di favorire un cambiamento nella conduzione dell’AssociazioneDal 25 settembre è decaduto il governo generale e Padre Gianfranco Ghirlanda è stato nominato Assistente pontificio per le questioni canonistiche.

Qualche mese prima Francesco aveva chiesto al Dicastero per i laici, la famiglia e la vita di pubblicare un decreto che riguardava tutte le associazioni laicali, con il quale si stabiliva, fra l’altro, che i mandati nell’organo centrale di governo a livello internazionale possono avere la durata massima di cinque anni ciascuno.

Il 15 novembre 2021, il presidente della fraternità di Comunione e Liberazione, don Julián Carrónha presentato le sue dimissioni con una lettera, nella quale scriveva: “in questo momento così delicato della vita del movimento, ho deciso di presentare le mie dimissioni da Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, per favorire che il cambiamento della guida a cui siamo chiamati dal Santo Padre – attraverso il Decreto sull’esercizio del governo all’interno dei movimenti – si svolga con la libertà che tale processo richiede”. 

Ai sensi dell’articolo 19 dello Statuto della Fraternità, a Carrón è subentrato il suo vice, Davide Prosperi. 

Con lui è stato avviato anche un processo di revisione dello Statuto per poterlo adeguare alle nuove disposizioni del Dicastero. Il 10 giugno 2022, Sua Eminenza Rev.ma il Sig. Cardinale Joseph Farrel, Prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, ha indirizzato al Dott. Davide Prosperi, una lettera. Il Prefetto si scaglia contro don Carrón e il vecchio governo: «mi preme precisare che la dottrina della “successione del carisma” proposta e alimentata durante l’ultimo decennio in seno a CL da chi era incaricato della conduzione, con strascichi che vengono ancora coltivati e favoriti in occasione di alcuni interventi pubblici – è gravemente contraria agli insegnamenti della Chiesa». E continua «Neanche il fondatore può essere considerato “punto sorgivo” del carisma o “proprietario” del medesimo». 

Il riferimento all’ex governo è molto chiaro e stizzito, a Roma non sono piaciuti alcuni interventi del sacerdote spagnolo. “È necessario – continua Farrel – che il Movimento di Comunione e Liberazione, e in primis i suoi dirigenti e responsabili ad ogni livello – inclusi coloro i quali hanno ricoperto in passato incarichi di governo e/o educativi ed hanno cessato da tali incarichi – accolgano con docilità e spirito ecclesiale l’invito della Chiesa a riconoscere i problemi e a rivedere insegnamenti, prassi, metodi di governo e forme di organizzazione della vita interna che si sono rivelate inadeguate o addirittura dannose”. 

Il mandato del Prosperi viene protratto per altri quattro anni circa. Farrel poi conclude: Le chiedo “di voler condividere la presente con tutti i membri della Fraternità di Comunione e Liberazione affinché in maniera trasparente conoscano quanto sin qui espresso e, in ossequio a quanto testimoniato da don Giussani, rifuggano da qualsivoglia personalismo”. 

M.P.

Silere non possum

Il presidente della Fraternità ha accompagnato la lettera del Cardinale Prefetto con alcune righe rivolte ai membri del movimento.

Carissimi, con queste righe voglio accompagnare la lettera ricevuta lo scorso venerdì 10 giugno dal Cardinale Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, con la richiesta di trasmetterla a tutti voi. La lettera è disponibile sul sito della Fraternità nella sezione Documenti.

Non vi nascondo che provo un profondo dolore, presentendo che le parole del Cardinale saranno per molti di noi causa di nuove domande e forse anche di smarrimento. Sono mortificato in particolare per il fatto che questa nuova iniziativa del Cardinale sia stata provocata da atteggiamenti immaturi tenuti da alcuni di noi, e comprendo il turbamento che essa ora potrebbe generare in chi desidera seguire con semplicità la proposta del Movimento in comunione con Papa Francesco. Ritengo che il nostro cammino ora debba fondarsi sulla piena fiducia nella autorità della Chiesa, sulla certezza nella bontà della storia che abbiamo finora vissuto e sulla carità reciproca. In questo delicatissimo momento, invito perciò tutti ad evitare ogni atteggiamento e presa di posizione che ostacoli l’obbedienza alla Chiesa e l’unità nelle nostre comunità.

Non dobbiamo avere paura di questo passo che la Chiesa ci chiede. Non è un passo nuovo. Con questa lettera, la Chiesa ha ritenuto opportuno, anche per alcune perduranti resistenze, esplicitare in riferimento al nostro caso specifico il contenuto dei richiami generali che sono stati l’oggetto degli ultimi interventi del Papa e del Dicastero per i Laici riguardanti i movimenti e le associazioni laicali. La correzione che riceviamo, come il Cardinale sottolinea, non mette dunque in discussione la sostanza della nostra esperienza, la autenticità del carisma, la stima profonda per don Giussani e l’opera che da lui è nata, e neppure la fiducia che la Chiesa ripone in noi.

Per continuare il cammino che abbiamo già intrapreso in questa direzione, insieme agli strumenti educativi che ci sono propri come il lavoro sugli Esercizi della Fraternità e sulla Scuola di Comunità, è mia intenzione raccogliere fin da subito la richiesta del Cardinale di promuovere un insegnamento specifico sul tema dei carismi nella Chiesa. Sarà mia cura farvi al più presto una proposta che sto già elaborando con gli altri responsabili.

Tutto questo non deve scandalizzarci. Siamo in cammino verso la santità e dobbiamo essere grati della maternità della Chiesa che guarda da vicino i nostri passi, non volendo che nulla di ciò che è stato seminato vada disperso, perché possiamo far maturare giorno dopo giorno il dono inestimabile che tramite il caro don Giussani abbiamo ricevuto. Come ebbi già occasione di dire in altra circostanza, siamo consapevoli che ogni potatura, se accettata per amore di Cristo, porta sempre frutto, anzi molto frutto. Affidiamo la Fraternità e tutto il Movimento alla Madonna di Loreto, all’indomani del pellegrinaggio al quale hanno partecipato molti di noi, e alla cura paterna di San Giuseppe.

Con amicizia,

Davide Prosperi

Presidente della Fraternità