Un gruppo di teologi, guidati dal Reverendo Mons. Piero Coda, sta lavorando alla redazione di un documento che vedrà la luce all’inizio del 2025 in occasione del 1700° anniversario dell’apertura del Concilio di Nicea. Lo ha spiegato il segretario aggiunto della Commissione teologica internazionale in un articolo apparso ieri sul quotidiano dello Stato della Città del Vaticano, l'Osservatore Romano. 

Cos'è la Commissione Teologica Internazionale? 

La commissione fu istituita da San Paolo VI nel 1969 ed ha il compito di “studiare i problemi dottrinali di grande importanza, specialmente quelli che presentano aspetti nuovi, e in questo modo offrire il suo aiuto al Magistero della Chiesa, particolarmente alla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede (oggi Dicastero ndr), presso la quale viene costituita”. La commissione ha come presidente il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede. 

Attualmente è composta da 28 teologi: S.E.R. Mons. Antonio Luiz Catelan Ferreira (Brasile); Rev.do Edouard Adé (Benin); Rev.da Suor Alenka Arko, comloy (Slovenia); Rev.do Yury Avvakumov (Germania – Ucraina); Rev.do Alberto Cozzi (Italia); Rev.do P. Peter Dubovský, S.I. (Slovacchia); Rev.do P. Jorge J. Ferrer, S.I. (Porto Rico); Rev.do Mario Ángel Flores Ramos (Messico); Rev.do P. Simon Francis Gaine, O.P. (Gran Bretagna); Rev.do Carlos María Galli (Argentina); Rev.do Gaby Alfred Hachem (Libano); Prof. Dr. Reinhard Huetter (Stati Uniti d’America); Rev.do Marek Jagodziński (Polonia); Rev.do P. Thomas Kollamparampil, C.M.I. (India); Rev.do Victor Ronald La Barrera Villarreal (Perù); Rev.do Karl-Heinz Menke (Germania); Rev.da Sr. Isabell Naumann, I.S.S.M. (Australia); Rev.da Sr Josee Ngalula, R.S.A. (Repubblica Democratica del Congo); Rev.do John Junyang Park (Corea); Rev.do P. Bernard Pottier, S.I. (Belgio); Rev.do Javier Prades López (Spagna); Prof.ssa Dr.ssa Marianne Schlosser (Germania); Rev.do Nicholaus Segeja M’hela (Tanzania); Rev.do P. Gabino Uríbarri Bilbao, S.I. (Spagna); Rev.do Philippe Vallin (Francia); Rev.do P. Etienne Vetö, I.C.N. (Francia – Stati Uniti d’America); Prof.ssa Dr.ssa Robin Darling Young (Stati Uniti d’America).

L'invito di Papa Francesco

Papa Francesco aveva affidato a questo organo, rinnovato nel 2021, tre temi sui quali riflettere: 

1. LAntropologia cristiana di fronte alle sfide culturali contemporanee

2. Il primo Concilio Ecumenico di Nicea e l’attualità del suo dogma

3. L’impronta divina della creazione e la custodia umana del creato. 

Ricevendoli in udienza nella Sala del Concistoro il 24 novembre 2022 aveva detto loro: «Vorrei indicarvi tre direttrici di marcia, in questo momento storico; momento arduo eppure, per lo sguardo della fede, carico della promessa e della speranza che scaturiscono dalla Pasqua del Signore crocifisso e risorto. La prima direttrice è quella della fedeltà creativa alla Tradizione. La seconda direttrice concerne l’opportunità, al fine di realizzare con pertinenza e incisività l’opera di approfondimento e di inculturazione del Vangelo, di aprirsi con prudenza all’apporto delle diverse discipline grazie alla consultazione di esperti, anche non cattolici. La terza direttrice, infine, è quella della collegialità». 

Il documento

«Il documento della Commissione teologica internazionale - ha spiegato Mons. Maurizio Barba - ha lo scopo di effettuare una lettura “dossologica” del Simbolo, per metterne in luce le risorse soteriologiche e quindi cristologiche, trinitarie e antropologiche. Si tratta in realtà di riscoprire Cristo, “Luce da Luce” e luce del mondo, in tutta la sua forza di attrazione. Sotto il profilo patristico il testo guarderà alla vita liturgica e alla vita di preghiera per scorgere come questi ambiti siano stati fecondati nella Chiesa dopo il Concilio e come possono esserlo ancora oggi. Inoltre il documento si arricchisce di un particolare sguardo all’evento che Nicea ha rappresentato per la storia del pensiero e delle strutture di governo della Chiesa, insieme a una visione generale del quadro di “teologia fondamentale” delineato da ciò che il primo Concilio ecumenico ha manifestato della missione costante della Chiesa a servizio della credibilità della sua fede. In tal senso, si manifesta così la fecondità della Rivelazione cristiana per rinnovare il pensiero e le forme di vita comune dell’essere umano». Poi ha spiegato: «Il documento della Commissione teologica, muovendosi sul versante della comprensione di quanto sia efficace questo Concilio per la vita della Chiesa nel XXI secolo, chiamata a confrontarsi con antiche e nuove sfide sia a livello universale sia locale, privilegia la prospettiva dell’attualità del dogma niceno, cogliendo l’esigenza dell’uomo moderno di ridire la propria fede nell’interno di un contesto culturale che sollecita la riscoperta del rapporto tra fede e vita. L’occasione della commemorazione del Concilio di Nicea, in modo particolare il Simbolo da esso scaturito, riveste un ruolo fondamentale per la custodia e la trasmissione della fede, rimettendo al centro dell’evangelizzazione l’approfondimento del kerigma trinitario quale esperienza vitale dell’incontro con il Signore crocifisso e risorto, Figlio di Dio e Salvatore, nella luce dello Spirito».