Città del Vaticano – Una giornata cruciale si apre oggi per la Chiesa universale: i Cardinali si riuniranno per decidere la data di inizio del Conclave, il momento solenne in cui verrà eletto il nuovo Romano Pontefice. Sarà necessario procedere anche al sorteggio di altri tre cardinali per le Congregazioni particolari (UDG 7).
Secondo quanto stabilito dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, il diritto di eleggere il Papa spetta unicamente ai Cardinali di Santa Romana Chiesa che non abbiano compiuto l’ottantesimo anno di età prima della vacanza della Sede Apostolica. Nessun’altra autorità ecclesiastica o laica può interferire in questo processo, come ribadito con forza dal documento promulgato da san Giovanni Paolo II. Al momento, i cardinali elettori sono 136, ma resta da chiarire se il cardinale Giovanni Angelo Becciu sarà ammesso a partecipare. In caso contrario, il numero scenderebbe a 135.
Il percorso verso il Conclave
La Costituzione Universi Dominici Gregis, al n. 37, stabilisce che si debbano attendere quindici giorni interi dalla vacanza della Sede prima di iniziare il Conclave, per dare modo a tutti i Cardinali elettori di raggiungere Roma. Tuttavia, se tutti i Cardinali elettori sono già presenti, come sembra ormai imminente, il Collegio ha facoltà di anticipare l’inizio. I Cardinali, convocati in virtù di santa obbedienza (n. 38), devono risiedere alla Domus Sanctae Marthae e, a partire dall’inizio delle operazioni, muoversi solo negli ambienti destinati, in particolare verso la Cappella Sistina, che sarà rigorosamente chiusa agli estranei. La segretezza sarà totale: tutti coloro che entreranno a vario titolo negli spazi del Conclave saranno vincolati al più assoluto riserbo, pena la scomunica latae sententiae.
Un clima teso
In queste ore, più cardinali hanno fatto notare come vi sia un tentativo da parte di alcuni porporati ultraottantenni, formalmente esclusi dal voto ma presenti alle Congregazioni generali, di influenzare il clima pre-elettivo. Sono diversi i presuli che hanno affidato al "galoppino di turno" un proprio scritto, una propria idea, una intervista, un pensiero da pubblicare. Un atteggiamento che, sebbene privo di effetti giuridici, non è privo di conseguenze pratiche, dato il peso che alcune personalità possono ancora esercitare sui più giovani, soprattutto gli stranieri.
Non passa inosservata nemmeno la massiccia presenza italiana nelle prime file della celebrazione che si è tenuta ieri nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Si sono visti in prima fila anche diversi Cardinali di recente nomina. Fra questi, il Patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, il quale, lasciata la Terra Santa, sembra ormai convinto di dover restare definitivamente a Roma. Fra i frati della Custodia di Terra Santa sta circolando in queste ore un video in cui si vede il porporato lasciare il Patriarcato fra i canti, in un’atmosfera contrassegnata "dall'umiltà che lo ha sempre caratterizzato", sottolinea sarcasticamente un frate che rientra fra coloro che l'ex Custode di Terra Santa appella con vezzeggiativi al femminile.
La responsabilità dei Cardinali
Al di là delle ambizioni di coloro che entrano nella Sistina da papi, anche grazie alle ricostruzioni farlocche della stampa, e ne usciranno da cardinali, la giornata odierna è particolarmente importante perchè nella Congregazione generale preparatoria odierna si inizierà a discutere seriamente sui temi più caldi. Sarà dunque fondamentale che i Cardinali elettori, chiamati a questo momento decisivo per la vita della Chiesa, sappiano esercitare il loro compito nella piena libertà, senza lasciarsi influenzare dalla stampa, da presenze ingombranti di loro confratelli che non accederanno alla Sistina o da pressioni esterne. L’elezione del successore di Pietro, come ricorda la Universi Dominici Gregis, è un atto eminentemente spirituale che esige discernimento, preghiera e assoluta indipendenza da ogni logica mondana. Lo ha ricordato recentemente anche il cardinale Claudio Gugerotti mentre tentava di farsi spazio fra i cronisti maleducati che lo continuavano a molestare.
Nelle prossime ore si capirà quando i Cardinali si chiuderanno in Conclave. "Non sarà breve e speriamo non si ripeta l'errore del 2013, quando Re tentò di fare tutto in fretta e furia pur di dare l'impressione di un Collegio unito. Anche qualche giorno in più in Sistina non ci farà male. Considerata anche l'età generale del Collegio sarà necessario pensarci bene prima di legarsi le mani per un po' di anni", commenta un porporato. Ma già ora è chiaro che la scelta del nuovo Papa si svolgerà in un clima complesso, dove ogni gesto e ogni parola pesano enormemente.
s.M.E.
Silere non possum