Diocesi di Aosta

Nei giorni scorsi su diversi cellulari ha iniziato ad essere condiviso un video di alcuni sacerdoti coinvolti in una puntata del podcast "Illumina Aosta". Si tratta di un format condotto da Luca Dodaro che è stato oggetto di polemiche per altre puntate che hanno coinvolto dei medici. Anche le puntate con i professori hanno fatto strizzare il naso di molti ma le professioni e i contesti in cui agiscono sono chiaramente differenti. 

La partecipazione a podcast di sacerdoti non è certamente un problema, anzi. Ciò che stupisce, però, è che non vi è mai quel senso della misura e dell'opportunità che - ci spiace dirlo - ci ricorda ancora una volta come la formazione all'interno dei seminari sia una cosa seria. 

Il 20 marzo 2024 a questo podcast hanno partecipato alcuni professionisti sanitari per parlare di episodi imbarazzanti avvenuti in corsia. L'Ordine dei Medici e l'Ordine degli Infermieri è immediatamente intervenuto affermando: “L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta, unitamente all’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Valle d’Aosta, condannano fermamente il contenuto del podcast ideato e condotto da Luca Dodaro, che ha fatto riferimento all’Ospedale di Aosta e che è stato pubblicato su YouTube mercoledì 20 marzo”. L’Ordine si è detto “profondamente stupito e deluso” dal tono e dai contenuti espressi in questo format, “i quali rappresentano una distorta e inaccettabile rappresentazione della realtà sanitaria nella nostra regione”. Ed ha continuato: “La necessità di fare audience non giustifica che si debba ledere la dignità delle persone e, purtroppo, durante la puntata sopracitata sono state viceversa diffuse narrazioni fuorvianti e dannose con contenuti irrispettosi nei confronti di pazienti, medici ed infermieri”. L’Ordine dei Medici è stato molto netto sul contenuto ed ha preteso che venisse rimossa la puntata. La nota affermava: “chiediamo quindi che venga immediatamente ritirato il podcast in questione e che vengano fornite dal conduttore pubbliche scuse sul caso, oltre ad un’adeguata rettifica per correggere le informazioni erronee e dannose diffuse attraverso di esso".

Si sono prospettate audizioni e procedimenti disciplinari. 

Santa Romana Chiesa tace 

Se l'Ordine dei Medici ha un codice deontologico, certamente lo abbiamo anche noi. Santa Romana Chiesa, però, sembra aver adottato un atteggiamento permissivo, sempre e solo su ciò che pare a qualcuno. Il Codice di Diritto Canonico afferma: «I chierici si astengano del tutto da ciò che è sconveniente al proprio stato, secondo le disposizioni del diritto particolare. Evitino ciò che, pur non essendo indecoroso, è alieno dallo stato clericale» Can. 285 CJC

Se alcune parti del podcast sono state anche divertenti, altre erano dissacranti. A volte qualcuno non riesce a comprendere la differenza tra "ridere con qualcuno" e il "ridere di qualcuno". Se la partecipazione ad un podcast diventa il modo per far ridere i giovani di persone, abbastanza ridicole, che salgono su un palco, ridono in modo sguaiato e raccontano la vita sacerdotale mettendo in evidenza esperienze ridicole vissute, questo non ha nulla a che vedere con l'evangelizzazione, il saper stare fra la gente e il modo sano di relazionarsi. Un altro aspetto preoccupante, che riguarda in modo particolare uno di questi sacerdoti ma è un modus agendi di diversi, è quello di utilizzare parolacce o termini sconvenienti. 

Il sacerdote deve essere un uomo che vive nel mondo ma non è del mondo. Se non si è sufficientemente formati, se non si è lavorato a creare una identità sacerdotale che faccia capire al sacerdote che stare con i ragazzi significa portare una sana testimonianza, qualcosa non va. Per piacere non abbiamo necessità di utilizzare parole ed espressioni volgari. Per essere "accettati" dal gruppo non bisogna perdere sé stessi. Un'altra domanda che ci siamo posti guardando questo podcast è: "Quanti dei tanti spettatori hanno pensato: che bello, vorrei entrare in seminario, guardando questo video?". Ben pochi, possiamo starne certi. Il titolo scelto, effettivamente, rispecchia l'intento: Lo Show dei preti. Uno show che poteva essere evitato.

Non sorprende, poi, che chi utilizza questi termini e queste parolacce è anche chi, in tutt'altra circostanza, mette mozzette paonazze, tabarro, zucchetto e talare. Una vera e propria schizofrenia clericale. Ecco, come al solito qualcuno dovrebbe porsi qualche domanda sull'equilibrio. 
Mons. Franco Lovignana forse dovrebbe porsi due domande sulla situazione della formazione permanente nella sua diocesi.