La diocesi di Roma sta vivendo nella più totale confusione. Dopo la riforma del Vicariato con la Costituzione In ecclesiarum communione emanata il 6 gennaio 2023 nell’Urbe è iniziato un valzer senza precedenti. All’interno del Palazzo Lateranense si sono moltiplicati gli uffici e le cariche, garantendo così una poltrona ad amici e soci, ma “la macchina” non sta svolgendo il compito per cui è nata: servire la Chiesa di Roma e i suoi preti. Anzi, per i sacerdoti dell’Urbe è sempre più difficile capire ove recarsi per poter risolvere problemi che insorgono nelle parrocchie.

Metodo Juan Domingo Perón

Esattamente dopo un anno dalla promulgazione, il 6 gennaio 2024, il Papa ha cacciato dal Vicariato il Cardinale Vicario Generale per la Diocesi di Roma, S.E.R. il Sig. Cardinale Angelo De Donatis e il vescovo ausiliare Daniele Libanori S.I. Il primo è stato nominato Penitenziere Maggiore e il secondo “Assessore del Santo Padre per la Vita Consacrata”, una carica inesistente.

Il 23 febbraio 2024 ha nominato S.E.R. Mons. Riccardo Lamba quale nuovo Arcivescovo di Udine. Il 2 aprile ha nominato S.E.R. Mons. Baldassarre Reina responsabile del Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Il 6 aprile 2024 ha preso provvisoriamente tutti i poteri del Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma pur rimanendo Vicegerente.  Il 6 ottobre 2024 all'Angelus Papa Francesco annuncia che Mons. Reina sarà creato cardinale il 7 dicembre successivo e sarà il nuovo Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma. Il 31 ottobre 2024 ha nominato S.E.R. Mons. Dario Gervasi quale Segretario Aggiunto del Dicastero per i Laici, la Famiglia. Il 21 novembre 2024 ha nominato vescovo ausiliare e vicegerente della diocesi di Roma il Reverendo don Renato Tarantelli, l'uomo che ha creato più divisione e familismo nel Vicariato di Roma. Il 25 novembre successivo gli ha assegnato il settore sud della diocesi. Il 16 dicembre 2024 ha nominato S.E.R. Mons. Daniele Salera quale nuovo vescovo di Ivrea. Il 28 gennaio 2025 ha nominato S.E.R. Mons. Paolo Ricciardi vescovo di Jesi. Il presule finisce nella medesima conferenza episcopale di Mons. Gianpiero Palmieri che ora guida due diocesi marghigiane dopo essere stato, anch'egli, vittima di Renato Tarantelli. Ora, l'ex Vicegerente si ritrova a fare l'Arcivescovo-Vescovo e porta i suoi preti a fare gli incontri con il braccio destro di Marko Ivan Rupnik, don Ivan Bresciani, a Loreto. A breve anche S.E.R. Mons. Benoni Ambarus lascerà il Vicariato. Gli è stato già detto dove verrà spedito e sta facendo le valigie. 

Il 31 ottobre 2024 il Papa annunciava la nomina del Reverendo don Alessandro Zenobbi, parroco di Santa Lucia, quale vicario episcopale per il settore Ovest. Allo stesso tempo ribadiva che S.E.R. Mons. Reina (oggi cardinale) manteneva il ruolo di ausiliare per il settore Ovest, nonostante la nomina a Vicario Generale della Diocesi di Roma. Francesco nel provvedimento sottolineava che don Zenobbi “sarà coadiutore nel coordinamento pastorale del settore e “potrà partecipare su invito al Consiglio episcopale”.

Il 20 dicembre 2024 il Papa ha nominato vicario episcopale per la pastorale della salute e coordinatore dell’Ambito della cura delle età e della vita il Reverendo Mons. Andrea Manto e vicario episcopale per il settore Nord della diocesi di Roma il Reverendo don Stefano Sparapani. Nella comunicazione il Pontefice stabiliva che le nomine sarebbero state effettive “a partire dal 1° gennaio 2025”. Il 31 gennaio 2025 il Santo Padre ha nominato vicario episcopale per il settore Est il Reverendo don Concetto Occhipinti, che a decorrere dal primo febbraio 2025 entra far parte del Consiglio Episcopale.

Come ormai è consuetudine, Francesco non rispetta neppure le norme che lui stesso firma. La Costituzione afferma: «I Vescovi Ausiliari sono miei Vicari episcopali e hanno potestà ordinaria vicaria nel Settore territoriale per cui sono stati da me nominati». Il testo, quindi, prevede che “i vicari episcopali” siano anche “vescovi ausiliari”. Al momento, invece, Manto, Sparapani, Occhipinti e Zenobbi non sono vescovi.

All’art. 43 della IEC si legge: «Per rispondere alle esigenze della Diocesi di Roma, in conformità ai principi e alle norme di cui sopra, sono istituiti nel Vicariato i seguenti Uffici, raggruppati nei diversi ambiti e servizi pastorali e amministrativi, posti sotto il coordinamento dei rispettivi Vescovi Ausiliari, da me nominati agli specifici ambiti e servizi, in qualità di Vicario Episcopale».

L'ambito per la cura del diaconato, del clero, e della vita religiosa è affidato a S.E.R. Mons. Michele Di Tolve. L'ambito della diaconia della carità è affidato a S.E.R. Mons. Benoni Ambarus. L'ambito giuridico, dell’Amministrazione dei beni e il Servizio della Segreteria generale (artt. 14 e 33 IEC) sono stati affidati a colui che è stato soprannominato "il principe del Foro", ovvero S.E.R. Mons. Renato Tarantelli. 

L'articolo 33 IEC afferma: «Per rispondere alle esigenze della Diocesi di Roma, in conformità ai principi e alle norme di cui sopra, sono istituiti nel Vicariato i seguenti Uffici, raggruppati nei diversi ambiti e servizi pastorali e amministrativi, posti sotto il coordinamento dei rispettivi Vescovi Ausiliari, da me nominati agli specifici ambiti e servizi, in qualità di Vicario Episcopale». Al momento sono senza coordinatore i seguenti ambiti: della formazione cristiana, dell’educazione e l'ambito della Chiesa ospitale e «in uscita».

Insomma, regna il caos. Alcuni settori non hanno l'ausiliare, altri sì. Alcuni settori hanno il vicario episcopale ed altri hanno il coadiutore nel coordinamento pastorale. E questo era il pontificato della semplicità e della povertà. Nel Vicariato gli uffici sono triplicati, nella Curia Romana i dicasteri hanno una genealogia di prefetti, pro-prefetti, segretari, sotto-segretari...

Gli incontri del Papa con il proprio clero

Papa Francesco incontrerà i sacerdoti della diocesi di Roma giovedì 6 marzo 2025 nella Basilica di San Giovanni in Laterano. L’ultimo incontro con il clero romano è avvenuto il 13 gennaio 2024 dove Francesco disse: «Gesù fa un po' lo scemo», ma tale appuntamento non era in Quaresima. Era tradizione, infatti, che il Vescovo di Roma incontrasse il proprio clero all'inizio del periodo quaresimale. 

Nel 2014 e nel 2015 il Papa incontrò i parroci dell'Urbe all'inizio della Quaresima nell'Aula Paolo VI. Nel 2016 l'incontro non avvenne. Nel 2017, 2018 e 2019 si tenne nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Nel 2020 la pandemia impedì al Papa di celebrare e incontrare il proprio clero, così Francesco scrisse una lettera. Passarono gli anni 2021 e 2022 e il "vescovo di Roma" risultò "non pervenuto" per i suoi preti. Il 6 gennaio 2023, come abbiamo ricordato poc'anzi, il Pontefice ha firmato la Costituzione Apostolica con cui dichiarò guerra ai preti di Roma e alla sua struttura curiale. Allo stesso tempo inizia l'inchiesta di Silere non possum sul Vicariato. Francesco e i suoi collaboratori al Palazzo del Laterano sono andati in crisi ed iniziò una vera e propria caccia alle streghe. Il rapporto con il clero, già fortemente logorato, si è incrinato ancor di più. Nel 2023, nonostante le continue richieste, Bergoglio si rifiutò di andare in Laterano a spiegare ai suoi preti il perchè di una Costituzione Apostolica così folle e piena di criticità.
Il 2 marzo 2023 inviò loro il cardinale Gianfranco Ghirlanda, eccelso gesuita che non ha fatto neppure un giorno di parrocchia ed è colui che ha steso la maggior parte degli atti giuridici voluta da Francesco, per spiegare la nuova Costituzione. Il 5 agosto 2023 Francesco scrive un'altra lettera ai sacerdoti della Diocesi ma si rifiuta ancora di incontrarli. Nel frattempo emergono documenti riservati, intrighi di potere e racconti inquietanti sui suoi collaboratori.

Silere non possum nel 2022/23 fa scoppiare anche il caso Rupnik con un articolo il 1 dicembre 2022. Dopo diciotto giorni abbiamo iniziato a raccontare che all'interno del Consiglio Episcopale stavano volando gli stracci a motivo di p. Marko Ivan. A febbraio 2024 iniziano ad emergere ulteriori articoli e il clero dell'Urbe scopre cose che non conosceva ed inizia a rivolgersi a Santa Marta con insistenza. Al Papa viene consigliato di incontrare i preti, altrimenti sarebbe stato davvero difficile rispondere alle pressanti richieste. Francesco continua a rifiutarsi fino a quando non accetta un compromesso: "Non tutti insieme. Li incontro un po' per volta!" Il Papa, infatti, era spaventato dalle contestazioni che potevano - e sicuramente ci sarebbero state come in effetti ci sono state ugualmente nei piccoli incontri - esserci in Basilica a San Giovanni in Laterano con un incontro unico per tutto il clero. Così iniziano gli incontri ad alcune prefetture e poi con i sacerdoti divisi per anni d'ordinazione: 5 aprile, 22 aprile, 3 maggio, 14 maggio, 29 maggio 2024 e l’11 giugno 2024. 

Silere non possum
ha offerto un resoconto di questi incontri anche se il Papa ha voluto tenere fuori anche i media vaticani.
È stato proprio grazie a Silere che sono state rese note molte delle sue affermazioni e delle sue infelici battute.