French Bishop Giraud comments on the new text of the Dicastery for the Doctrine of the Faith

All’indomani della pubblicazione del documento Fiducia Supplicans, S.E.R. Mons. Hervé Giraud, Arcivescovo di Sans e prelato della missione di Francia, ha rilasciato una intervista al quotidiano francese La Croix. Il rischio, come è possibile evincere dalle parole entusiaste del prelato, è proprio quello di favorire una completa confusione: “ognuna per sé, Dio per tutti”.

In questo modo si andrà ad implementare un sistema che, purtroppo, è già presente nelle nostre parrocchie. I fedeli, infatti, “scelgono” già il sacerdote che dice loro ciò che si vogliono sentir dire. Non vi è unità, uniformità nell’annuncio, nella predicazione e nell’amministrazione dei sacramenti. Questo non farà altro che portarci ad una deriva preoccupante dove vi sarà chi, per risultare buono o addirittura per “avere più audience”, ammetterà qualunque cosa. La cosa più grave è che questo venga fatto in nome di Gesù, il quale è certamente venuto a chiamare i peccatori ma per salvarli, per far cambiare loro la vita non certo per dirgli: “Va bene così, continuate pure”.

d.M.S.

Silere non possum 

Qual è il contesto di questa nota del Dicastero per la Dottrina della Fede?

Monsignor Hervé Giraud: Questa nota arriva dopo la pubblicazione dell’esortazione apostolica Amoris laetitia, scritta a seguito del Sinodo sulla famiglia del 2016, che già affermava l’idea che, quando un’unione raggiunge una stabilità visibile, può essere un’opportunità per essere accompagnati dalla Chiesa.

Cosa significa questa autorizzazione alla benedizione delle coppie omosessuali al di fuori della liturgia?

Monsignor Hervé Giraud: Penso che l’obiettivo di Papa Francesco sia quello di farci scoprire un altro significato della benedizione. Vuole mostrarci che le benedizioni non servono solo a benedire le situazioni, ma anche a farle crescere. In questo caso, la speranza di questo gesto è di poter dare alle persone la grazia di andare verso Dio. La nota del Dicastero per la Dottrina della Fede va sicuramente intesa in questa luce, per aiutarci a scoprire un’altra idea di benedizione, una benedizione di crescita e non una benedizione di puro riconoscimento.

Qual è la visione teologica del Papa?

Monsignor Hervé Giraud: Papa Francesco sta cercando di allontanarsi dal semplice approccio “divieto-permesso” e di porre le persone sotto lo sguardo di Dio, in modo da ricondurle su sentieri più sicuri. La benedizione apre questi sentieri più sicuri. Finora il dibattito nella Chiesa è stato tra chi dice che si possono benedire le persone ma non le coppie, e chi dice che non si può. Con questa nota, il Papa va oltre: chiede che si tenga conto delle situazioni delle persone, per incoraggiarle a vivere una vita cristiana migliore.

Al di là di queste nuove possibilità, come viene visto lo stile di Francesco?

Monsignor Hervé Giraud: Il Papa ha un principio fondamentale: parte dalla base, dalle persone e dalle situazioni. Vuole sempre aiutare le persone a progredire. Sta cercando di allontanarsi da una morale fredda e burocratica e di accompagnare i fedeli passo dopo passo, a poco a poco, caso dopo caso, per integrarli sempre meglio. Anche se partecipano alla vita della Chiesa in modo imperfetto (come tutti noi!). Egli vuole incoraggiarci a prendere in considerazione queste situazioni esistenti, ad accompagnarle per quanto possibile. È una benedizione che mira a dare grazia nella vita cristiana, una benedizione di incoraggiamento per le persone. È un modo per dire loro che, nonostante i loro peccati, non dobbiamo disperare dell’amore di Dio per loro. Dio verrà a prenderci, non importa quanto siamo lontani.

Era una decisione attesa dagli omosessuali nella Chiesa?

Monsignor Hervé Giraud: Sì, e anche dalle loro famiglie. Alcuni la accoglieranno come un primo passo, mentre altri – che chiedevano, ad esempio, la benedizione delle unioni civili – riterranno che non vada abbastanza lontano. Dietro questi piccoli passi c’è la preoccupazione della Chiesa per la comunione, perché alcuni laici e chierici sono contrari a qualsiasi cambiamento in materia, quindi dobbiamo andare molto lentamente e insegnare molto il significato della posta in gioco: Dio vuole prenderci da dove siamo per portarci a Lui.

Come può essere impartita questa benedizione nel concreto?

Monsignor Hervé Giraud: Questo avverrà caso per caso. Il sacerdote incontrerà le coppie per vedere come vedono il loro posto nella Chiesa. Bisogna pensarci con le persone, a partire da loro, e anche con la comunità, per non allontanarle. Io stesso potrei dare una benedizione a una coppia dello stesso sesso, perché penso che si basi su una bella idea di benedizione, secondo il Vangelo e lo stile di Cristo. Che si tratti della samaritana o della donna adultera, Gesù è sempre andato dai peccatori per sollevarli. Fondamentalmente, penso che questa benedizione corrisponda al piano di Dio e alla teologia dell’incarnazione.

Intervista del quotidiano La Croix a cura di Héloïse de Neuville.