Città del Vaticano - In una Piazza San Pietro gremita di famiglie provenienti da tutto il mondo, Papa Leone XIV ha presieduto oggi, domenica 1° giugno, la Santa Messa in occasione del Giubileo delle Famiglie, dei Nonni e degli Anziani. Tra canti, sorrisi, emozioni e preghiere, l’omelia del Pontefice ha toccato profondamente i cuori, ponendo al centro il valore della comunione familiare come riflesso dell’amore di Dio. “Cristo domanda che tutti siamo una sola cosa”, ha esordito il Papa, commentando il Vangelo di Giovanni proclamato durante la liturgia. “Non una massa indistinta, ma un’unione che nasce dall’amore stesso con cui Dio ama: il Padre che dà la vita, il Figlio che la riceve e lo Spirito che la condivide.” Con queste parole, Leone XIV ha sottolineato il significato più profondo dell’unità cristiana: non uniformità, ma comunione nella diversità, fondata sull’amore.
La preghiera di Gesù: un progetto di salvezza per l’umanità
Nell’omelia, Papa Leone XIV ha richiamato l’immagine toccante del Cristo che prega per noi nell’Ultima Cena, “facendosi benedizione, supplica e lode al Padre, con la forza dello Spirito Santo”. In quel momento drammatico e solenne, Gesù “pensa a noi”, ci affida al Padre, chiedendo che l’intera umanità possa essere “perfetta nell’unità”, perché “il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me”.
Parole che hanno commosso i presenti, molti dei quali riuniti in famiglia per partecipare al Giubileo, celebrando i legami generazionali come dono di Dio. “Abbiamo ricevuto la vita prima di volerla”, ha ricordato il Pontefice citando Papa Francesco, “e appena nati abbiamo avuto bisogno degli altri per vivere. Viviamo grazie a una relazione, a un legame di cura vicendevole”.

Le famiglie: grembo di fede e speranza
Papa Leone XIV ha voluto dedicare un pensiero speciale agli sposi, ricordando come la Chiesa negli ultimi decenni abbia riconosciuto la santità vissuta nella vita coniugale. “Louis e Zélie Martin, Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, la famiglia Ulma: sono segni che fanno riflettere. L’alleanza coniugale è via concreta per conoscere l’amore di Dio e superare le forze che disgregano le relazioni e le società.”
Con parole semplici ma incisive, il Papa ha incoraggiato i genitori a essere testimoni credibili del Vangelo per i loro figli: “Comportatevi come volete che loro si comportino. Educateli alla libertà mediante l’obbedienza.” E ai figli, l’invito a riconoscere il dono ricevuto: “Dire grazie è il primo modo di onorare il padre e la madre.”
Non è mancato, infine, un commovente omaggio agli anziani, “guardiani della memoria e dell’amore”, chiamati a custodire e trasmettere la fede “con saggezza e pazienza, come solo gli anni insegnano”. Il Pontefice ha esortato a riscoprire nella famiglia un luogo privilegiato per l’incontro con Cristo, dove fede e vita si intrecciano quotidianamente, “come il pane condiviso a tavola e gli affetti del cuore”.
Un cammino verso l’unità eterna
Concludendo l’omelia, Papa Leone XIV ha offerto parole di consolazione e speranza: “Un giorno saremo tutti uno, uniti nell’amore eterno di Dio, insieme a coloro che ci hanno preceduto nella luce della Pasqua eterna: papà e mamme, nonni e nonne, figli e fratelli. Li sentiamo con noi oggi, in questa festa che profuma di cielo.”
Al termine della celebrazione eucaristica, prima della recita del Regina Caeli, Papa Leone XIV ha rivolto un caloroso saluto ai fedeli presenti in Piazza San Pietro e a tutti coloro che hanno preso parte al Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani. Ha ricordato con gioia la presenza di delegazioni provenienti da 131 Paesi, esprimendo particolare gratitudine per la partecipazione di tanti bambini, “che ravvivano la nostra speranza”.
Il Pontefice ha definito le famiglie “piccole chiese domestiche” e ha incoraggiato a far crescere in esse la fede, la speranza e la carità. Un pensiero speciale è stato rivolto ai nonni e agli anziani, definiti “modelli genuini di fede e ispirazione per le giovani generazioni”. Ha poi menzionato la beatificazione avvenuta a Braniewo, in Polonia, di Cristofora Klomfass e 14 consorelle martiri, ringraziando tutte le religiose che, ancora oggi, si dedicano con generosità al servizio del Vangelo.
Infine, in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, e ha ringraziato quegli operatori dei media "che curano l'etica dei messaggi e così aiutano le famiglie nel loro compito educativo". Leone XIV ha affidato alla Vergine Maria le famiglie che soffrono, in particolare quelle colpite dalla guerra, invocando per tutti il dono della pace.
E.R.
Silere non possum