The bishops of Emilia Romagna will visit the Pope

“La visita «ad limina Apostolorum» da parte di tutti i Vescovi che presiedono nella carità e nel servizio alle Chiese particolari in ogni parte del mondo, in comunione con la Sede Apostolica, ha un preciso significato e cioè: il rafforzamento della loro responsabilità di successori degli Apostoli e della comunione gerarchica con il Successore di Pietro e il riferimento, nella visita a Roma, alle tombe dei Ss. Pietro e Paolo, pastori e colonne della Chiesa Romana”. Con queste parole la Congregazione per i vescovi ha scelto di definire la visita ad limina apostolorum, una pratica che ha origini remote ed ha un grande significato spirituale. “Essa rappresenta un momento centrale dell’esercizio del ministero pastorale del Santo Padre: in tale visita, infatti, il Pastore Supremo riceve i Pastori delle Chiese particolari e tratta con essi questioni con­cernenti la loro missione ecclesiale”. 

Si tratta di un momento, solitamente ogni cinque anni, nel quale i vescovi di una determinata conferenza episcopale si recano sulla Tomba di Pietro e incontrano il Santo Padre e i Dicasteri della Curia Romana.

La Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna vivrà questa esperienza nella settimana dal 26 febbraio al 3 marzo 2024.

Saranno coinvolti i pastori delle Chiese dell' Arcidiocesi di Bologna, Ferrara-Comacchio, Modena-Nonantola, Ravenna-Cervia e delle diocesi di Faenza-Modigliana, Imola, Carpi, Fidenza, Parma, Piacenza-Bobbio, Reggio Emilia-Guastalla, Cesena-Sarsina, Forlì-Bertinoro e Rimini. Della Conferenza Episcopale fa parte anche il vescovo della diocesi di San Marino-Montefeltro, il quale è ordinario di una diocesi che comprende anche il territorio della Serenissima Repubblica di San Marino.

Il Codice di Diritto Canonico al canone 400 recita: "Il Vescovo diocesano nell'anno in cui è tenuto a presentare la relazione al Sommo Pontefice, se non è stato stabilito diversamente dalla Sede Apostolica, si rechi nell'Urbe per venerare le tombe dei Beati Apostoli Pietro e Paolo e si presenti al Romano Pontefice". Due sono quindi i fini previsti dalla normativa canonica: venerare i sepolcri dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo e incontrarsi con il Successore di Pietro, il Vescovo di Roma.

La relazione quinquiennale 

I vescovi presenteranno una relazione sullo stato della propria circoscrizione ecclesiastica che gli è affidata interpellando ogni singolo ufficio della propria curia diocesana.

"Pregi della relazione saranno la conciliazione della brevità con la chiarezza, la precisione, la concretezza, l’obiettività nella descrizione reale della Chiesa particolare cui l’Ordinario è preposto, dei suoi problemi e dei rapporti con le altre comunità religiose non cattoliche e non cristiane e con la società civile e le pubbliche autorità. Nella stesura della relazione l’Ordinario potrà chiedere la collaborazione di persone competenti e di sua fiducia, salva sempre la riservatezza che deve circondare tali documenti come tutta la corrispondenza con la Sede Apostolica circa i problemi fondamentali della Chiesa" recita il Direttorio.

Gli incontri con la Curia 

La visita dei Vescovi ai Dicasteri della Curia Romana riveste un particolare significato ed assume una grande importanza in forza dell’intimo collegamento esistente tra il Papa e gli organismi curiali, che sono gli strumenti ordinari del «ministero petrino».

I vescovi, quindi, durante la visita «ad limina» si recheranno presso i vari Dicasteri per esporre problemi e quesiti, chiedere informazioni, fornire delucidazioni, rispondere ad eventuali richieste.

Nella settimana di visita i vescovi celebreranno l'Eucarestia sulla tomba dell'apostolo Pietro e nelle Basiliche Papali.

S.I.

Silere non possum