Giovedì 12 settembre 2024 il Patriarcato armeno cattolico di Cilicia vivrà un momento di particolare importanza. I resti mortali del Servo di Dio, Cardinale Krikor Bedros XV Aghagianian (1895-1971) saranno traslati a Beirut.
Durante una conferenza stampa svoltasi nei giorni scorsi presso la sede di Achrafieh, Beirut, il vescovo ausiliare Mons. Krikor Badishah ha spiegato che il trasferimento avverrà dalla chiesa romana di San Nicola da Tolentino, proseguendo poi per l’aeroporto internazionale di Fiumicino, passando per lo scalo della capitale libanese e si concluderà il percorso in piazza dei Martiri, dove alla presenza di diverse personalità religiose, politiche e sociali, si svolgerà la solenne cerimonia presieduta dal Patriarca di Cilicia degli armeni, Raphaël Bedros XXI Minassian, che ha promosso la causa di canonizzazione, avviata con l’apertura dell’inchiesta diocesana nel 2022.
Al termine, da piazza dei Martiri i resti mortali del porporato saranno accompagnati in processione alla cattedrale armeno cattolica dei Santi Elia e Gregorio Illuminatore.
Chi era Aghagianian?
Ghazaros Aghagianian nacque ad Akhaltsikhe, nella moderna Georgia, e fu ordinato prete della Chiesa cattolica armena il 23 dicembre 1917. Entrò in seguito nel 1921 alla facoltà di didattica del Pontificio Collegio Armeno, di cui divenne poi rettore dal 1932 al 1937. Fu nominato vescovo titolare di Comana di Armenia l'11 luglio 1935 ed eletto patriarca di Cilicia degli Armeni dal Sinodo armeno il 30 novembre 1937 con il nome di Krikor Bedros (Gregorio Pietro) XV. Il 18 febbraio 1946 fu creato, da papa Pio XII, cardinale del titolo di San Bartolomeo all'Isola. Ebbe la presidenza della Congregazione per la codificazione del diritto canonico delle Chiese orientali. Durante il Concilio Vaticano II San Giovanni XXIII lo nominò membro della commissione direttiva insieme ai cardinali Suenens, Döpfner e Lercaro. Noto poliglotta e giurista, Aghagianian guidò dal 18 luglio 1960 al 19 ottobre 1970, quale prefetto, la Sacra Congregazione De Propaganda Fide, che assunse la denominazione di Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli il 15 agosto 1967, con la bolla Immortalis Dei di San Paolo VI. Il 25 agosto 1962 rinunciò al patriarcato e si trasferì definitivamente a Roma. Il 22 ottobre 1970 fu promosso cardinale vescovo di Albano. Morì il 16 maggio 1971 a Roma, dove riposa nella chiesa di San Nicola da Tolentino, adiacente al Pontificio Collegio Armeno. In data 4 febbraio 2020 il Card. Angelo De Donatis ha pubblicato l'editto che annunciava l'avvio della causa di beatificazione e canonizzazione. La fase diocesana della causa è stata avviata ufficialmente il 28 novembre 2022 nella Basilica di San Giovanni in Laterano.