The novelties of the coronation rite. Many leaders of other religious denominations are expected to attend.

Il 06 maggio 2023 il Re Carlo III d’Inghilterra sarà incoronato. La cerimonia sarà presieduta da Sua Grazia Justin Welby, Arcivescovo di Canterbury . Come noto, il Re d’Inghilterra è anche il Capo della Chiesa Anglicana. 

Sono numerose le novità che anche gli anglicani hanno introdotto, in questi anni, all’interno dei loro riti. Ogni novità ha anche portato discussioni e divisioni. Anche per questo evento importante per la Nazione e tutto il Commonwealth, ci sono delle novità. Nelle scorse ore è stato reso pubblico il rito ufficiale con il quale sarà incoronato Sua Maestà. Diversamente da quanto avvenuto per i suoi predecessori, questa cerimonia sarà caratterizzata da uno spirito molto più ecumenico. 



Il rito di incoronazione

Al rito di incoronazione prenderanno parte anche S.E.R. il Sig. Cardinale Arcivescovo di Westminster, l’arcivescovo greco-ortodosso di Thyateira e della Gran Bretagna, il moderatore della The Free Churches e il Segretario generale dell’organizzazione ecumenica “Churches Together in England”. Questi, insieme a Justin Welby e a Stephen Cottrell reciteranno anche una preghiera di benedizione.

L’arcivescovo di Westminsterpregherà, per la prima volta dopo l’Act of Supremacy del 3 novembre 1534, sul Re dicendo: “Dio riversi su di voi le ricchezze della sua grazia, vi custodisca nel suo santo timore, prepararvi a un’eternità felice e vi accolga all’ultimo nella gloria immortale”. 

A presiedere la cerimonia, però, sarà Sua Grazia Justin Welby, massima autorità spirituale della Anglicana Ecclesia, il quale darà inizio al solenne evento dicendo: “Carissimi, siamo riuniti per offrire adorazione e lode a Dio onnipotente; per celebrare la vita delle nostre nazioni; per pregare per Carlo, il nostro Re; per riconoscere e ringraziare per la sua vita di servizio a questa nazione, ai regni e al Commonwealth; e per assistere con gioia della sua incoronazione e unzione, di essere messo a parte e consacrato al servizio del suo popolo”. 

“Il servizio contiene nuovi elementi che riflettono la diversità della nostra società contemporanea”, ha dichiarato in un comunicato l’arcivescovo Justin Welby “la mia preghiera è che tutti coloro che partecipano a questo servizio, che siano di fede o meno, trovino un’antica saggezza e una nuova speranza che porti ispirazione e gioia”.

S.I.

Silere non possum