Città del Vaticano - Nella mattinata di oggi Papa Leone XIV ha ricevuto in Udienza privata il Catholicos-Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente, accompagnato dai membri della Commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira dell’Oriente, che in questi giorni si riunisce a Roma per proseguire una nuova fase di lavoro dedicata al tema della liturgia nella vita della Chiesa.

L’incontro si colloca nel solco di un dialogo ecumenico ormai trentennale, che ha conosciuto momenti decisivi nel corso degli ultimi pontificati. Il 9 novembre 2024, infatti, Papa Francesco aveva accolto il Patriarca Mar Awa in occasione del trentennale della “Dichiarazione cristologica comune” firmata nel 1994 da Giovanni Paolo II e da Mar Dinkha IV, documento che aveva di fatto posto fine a 1500 anni di controversie dottrinali tra la Chiesa cattolica e la Chiesa assira d’Oriente.

In quella stessa occasione, Papa Bergoglio aveva anche annunciato l’inserimento nel Martirologio Romano di sant’Isacco di Ninive, conosciuto anche come Isacco il Siro, uno dei Padri più venerati della tradizione siro-orientale. Nel suo discorso di oggi, Papa Leone XIV ha accolto fraternamente il Patriarca con le parole dell’Apostolo Paolo: «Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo»

Il Pontefice ha sottolineato come il dialogo teologico e l’incontro fraterno costituiscano due dimensioni inseparabili del cammino verso l’unità: «Il “dialogo della verità” è un’espressione dell’amore che già unisce le nostre Chiese, mentre anche il “dialogo della carità” deve essere inteso in senso teologico». Rileggendo i trent’anni di cammino comune, il Pontefice ha ricordato i progressi significativi compiuti, dal superamento delle divergenze cristologiche fino al riconoscimento reciproco dei sacramenti, che ha reso possibile una limitata communicatio in sacris tra le due Chiese. Ha poi ringraziato i teologi della Commissione per il loro contributo «senza il quale questi accordi dottrinali e pastorali non sarebbero stati possibili». Affrontando il tema attuale del dialogo - la costituzione della Chiesa - Leone XIV ha invitato a «sviluppare insieme un modello di piena comunione, ispirato al primo millennio ma capace di rispondere con discernimento alle sfide del nostro tempo», precisando che tale modello non deve implicare assorbimento o dominio, ma promuovere uno scambio di doni tra le Chiese, doni ricevuti dallo Spirito Santo «per l’edificazione del Corpo di Cristo».

Il Pontefice ha infine richiamato l’importanza della sinodalità come via ecumenica, ricordando le parole del predecessore secondo cui «il cammino di sinodalità è e deve essere ecumenico, così come il cammino ecumenico è sinodale». Guardando al 1700° anniversario del Concilio di Nicea, Leone XIV ha espresso l’auspicio che questo evento «ci conduca a mettere in pratica forme di sinodalità tra i cristiani di tutte le tradizioni» e a sperimentare nuove pratiche sinodali ecumeniche.

Concludendo, il Papa ha affidato il cammino comune all’intercessione dei santi delle due Chiese, in particolare di sant’Isacco di Ninive, affinché «il nostro dialogo affretti il giorno benedetto in cui celebreremo insieme allo stesso altare, condividendo lo stesso Corpo e Sangue del nostro Salvatore, perché il mondo creda».

G.A.
Silere non possum