La Fraternità di Comunione e Liberazione sta, da anni, vivendo un vero e silenzioso abuso da parte del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

Si tratta di quegli uffici della Curia Romana che sono guidati da Kevin Joseph Farrel, il quale viveva nella stessa casa "dell'abusatore Theodore Edgar McCarrick". Negli anni, mentre McCarrick è stato accusato di compiere le peggiori azioni nella propria casa, Farrel è stato elevato alla dignità cardinalizia e gli sono stati affidati i ruoli cruciali della Curia Romana. Al momento è il porporato che riveste tutti i ruoli ove si mettono le persone più affidabili: Prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, Presidente della Commissione di materie riservate, Presidente del Comitato per gli investimenti e Presidente della Corte di cassazione dello Stato della Città del Vaticano. È bene ricordare che Kevin Joseph Farrel non ha mai conseguito alcun titolo in diritto canonico e vaticano o in economia. 

Insieme a Farrel, per quanto riguarda la Fraternità di Comunione e Liberazione, è stata in prima fila l'ambiziosa Linda Ghisoni, nota nelle sacre stanze per la sua brama di potere. 

Agli amici todo, todo, todo

Secondo quanto afferma il motto di un grande mentore di Francesco, “Al amigo, todo; al enemigo, ni justicia”, si governano i Dicasteri della Curia Romana ed anche le diocesi nel mondo. 

Come è stato a più riprese sottolineato, nella Chiesa oggi il diritto viene calpestato e questo è un grave problema. Secondo quanto sta accadendo ora bisognerebbe iniziare a far interrogare gli Stati che riconoscono le sentenze dei tribunali della Santa Sede, dei tribunali diocesani ed anche dello Stato della Città del Vaticano. Difatti, se una norma afferma qualcosa, il Papa agisce sempre "in deroga" a quello stesso testo. 

Quando fu emanata la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium tutti si interrogarono su come sarebbero state applicate alcune norme. L'articolo 17, ad esempio, prevede: "§ 4. Di regola dopo un quinquennio, gli Officiali chierici e membri degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica che hanno prestato servizio nelle Istituzioni curiali e negli Uffici fanno ritorno alla cura pastorale nella loro Diocesi/Eparchia, o negli Istituti o Società d’appartenenza. Qualora i Superiori della Curia Romana lo ritengano opportuno il servizio può essere prorogato per un altro periodo di cinque anni". A Santa Marta qualcuno bofonchiò: "Le proroghe saranno diverse e riguarderanno sempre e comunque i fedelissimi". 

È la prassi di questo pontificato. Il cardinale Cipriani viene accusato? È colpevole oltre ogni ragionevole dubbio. Il processo? Mai celebrato. Le prove? Mai presentate. La pena? Già applicata. Oscar Zanchetta è stato condannato con prove e processo pubblico? "Eh si, ma è vittima di un complotto", ha detto il Papa ai suoi fedeli collaboratori. Questo è il modus agendi odierno, i dittatori argentini a cui Francesco si ispira erano "aria fresca" a confronto. 

Comunione e Liberazione

Questo sistema si sta ripetendo anche per quanto riguarda i Movimenti e le Associazioni, gli Ordini Religiosi, le Società di Vita Apostolica, ecc...Si tratta di veri e propri abusi di potere da parte dell'Autorità Ecclesiastica ai danni delle diverse realtà. Il fatto che questo avvenga in un momento storico come quello attuale nel quale vi sono da debellare, per davvero però, i numerosi abusi di coscienza che si perpetrano ai danni dei più deboli nelle diverse comunità sparse per il mondo, è qualcosa di molto grave. 

Nella Chiesa sta avvenendo quanto è accaduto a Caltanissetta con la vicenda, molto nota in Italia, che ha coinvolto la giudice Silvana Saguto. Lì è stato scoperto un sistema denominato "Mafia dell'Antimafia", ovvero si combatteva la mafia con un sistema altrettanto mafioso. Un'altra mafia, in sostanza. Nella Chiesa accade lo stesso. In nome della lotta agli abusi si commettono abusi. Abusando delle coscienze e del proprio potere si afferma di eliminare gli abusi di potere. 

Il 3 giugno 2021 il Dicastero firmava un decreto molto importante che tenta, non sempre con successo, di eliminare quelli che erano i "mandati eterni" dei superiori di queste realtà ecclesiali. All'articolo 1 è scritto: «I mandati nell’organo centrale di governo a livello internazionale possono avere la durata massima di cinque anni ciascuno». Proprio come si andrà a legiferare un anno dopo circa in merito alla Curia Romana. 

All'articolo 3 troviamo scritto: «Tutti i membri pleno iure abbiano voce attiva, diretta o indiretta nella costituzione delle istanze che eleggono l’organo centrale di governo a livello internazionale». 

In questi anni, purtroppo, in Comunione e Liberazione sono stati commessi gravi abusi di potere che hanno portato la maggior parte degli appartenenti alla Fraternità a chiudersi in un silenzio tipico di quelle realtà ove vengono commessi abusi di coscienza. Nel suo libro "Schiacciare l'Anima" padre Dysmas De Lassus spiega queste dinamiche perfettamente.

Ciò che più volte è stato ripetuto ai Memores Domini, per quanto riguarda la loro realtà, e agli appartenenti alla Fraternità di Comunione e Liberazione, per quanto riguarda la loro realtà, è stato proprio quello di tacere in obbedienza al Papa. L'obbedienza al Papa è diventata, dal 2013, la bilancia sulla quale misurare tutto e tutti. Chi è vittima di questo sistema, però, purtroppo non ha gli strumenti per comprendere che questi sono abusi di potere, perchè chi agisce secondo trasparenza e giustizia non ha bisogno di imporre alcun silenzio perchè, anche se uscissero informazioni, questo non li dovrebbe preoccupare. 

Scrive il Ministro generale dell'Ordine Certosino: «A questa domanda se ne aggiunge un'altra: qual è l'estensione del segreto? Se si estende ad ogni persona che viene dall'esterno - famiglia, amici, confessore ecc. -, non si sta forse mettendo in piedi una pratica di isolamento che non ha più niente a che vedere col preservare la vita interiore? Se la disciplina del segreto si inserisce in una struttura piramidale e in un pensiero unico, una buona parte degli elementi di una deriva settaria sono messi in atto. Infatti, in un quadro di questo genere i membri della comunità che potrebbero avere dei dubbi non hanno più la possibilità di confrontarli con qualcun altro, né all'interno, per effetto della struttura piramidale, né all'esterno, a causa del segreto. Non si sta forse cercando di allontanare ogni rischio di dissenso, cosa che rende ogni potere totalitario? Nella pratica, questo tipo di deriva si traduce con l'interdizione ad avere scambi all'esterno con le persone, in particolare con la famiglia o i confessori, su tutto ciò che concerne la vita della comunità e la vita personale del religioso. Nell'impossibilità di spiegare le vere ragioni di questo divieto sono presentati altri motivi più accettabili: la necessità di lavare i panni sporchi in famiglia o quella di conservare i segreti di famiglia, perché «non ci capirebbero» o, anche, la parola un po' enigmatica di Gesù: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci» (Mt 7,6). Queste precauzioni possono avere qualche buona motivazione, cosa che rende più difficile il discernimento della soglia oltre la quale una raccomandazione di buon senso diventa un bavaglio. Un po' di discrezione sui piccoli difetti dei fratelli o delle sorelle e sui piccoli pettegolezzi della comunità non fa male. Ma quando si tratta di un disagio profondo vissuto dal religioso o dalla religiosa, impedirgli di parlare con persone esterne vuol dire obbligarlo a chiudersi nel suo malessere e rifiutargli ogni possibilità di trovare la luce». 

Prosperi riconfermato

In barba al decreto poc'anzi citato, Papa Francesco il 1° febbraio 2025 ha firmato una lettera preparatagli da Linda Ghisoni e Kevin Farrel. L'articolo 3 prevedeva che «Tutti i membri pleno iure abbiano voce attiva, diretta o indiretta nella costituzione delle istanze che eleggono l’organo centrale di governo a livello internazionale» ma il Papa non è interessato a quanto ha approvato nel 2021. 

Nella lettera scrive: «dispongo che Lei, Professor Prosperi, rimanga alla guida della Fraternità come Presidente per un ulteriore mandato di cinque anni, a partire dalla naturale scadenza del mandato attualmente in corso». Ma come, non erano di cinque anni i mandati?

«È, dunque, questo, un frangente molto delicato e, certamente, di grande fermento nella vita di CL per il raggiungimento di quella rinnovata e fondamentale maturità ecclesiale tanto auspicata, che comporta la piena e fedele valorizzazione del suo carisma, rimanendo saldamente ancorata nella Chiesa universale di Nostro Signore Gesù Cristo» continua Francesco. 

Da anni, quindi, la narrazione è la stessa: «I membri di CL sono degli idioti, non possono eleggere e decidere chi deve essere alla loro guida, quindi lo facciamo noi»Questo discorso è il medesimo che viene riproposto riguardo a quelle nazioni che eleggono dei candidati di partito politico opposto a quelli legati alla stampa e quindi la narrazione è: «Brogli nelle elezioni». Francesco agisce in tutto e per tutto in questo modo, secondo quei canoni e prassi che sono tipiche di un certo orientamento politico.

In realtà, questo modo di agire - peraltro paternalistico e abusante - nasconde le magagne di un Dicastero che da anni ha tentato in tutti i modi di "manipolare le coscienze" degli appartenenti a questa realtà. Joseph Kevin Farrel e Linda Ghisoni hanno più volte - ne abbiamo le registrazioni audio - calunniato e diffamando don Julián Carrón attribuendogli azioni o intenzioni che in realtà non gli sono mai neppure passate per la testa. Con questa scusa, proprio come è avvenuto con il cardinal Cipriani e molti altri, il sacerdote spagnolo è stato esautorato e spedito fuori dal governo. Addirittura gli furono imposte delle restrizioni per le quali lo stesso Carrón si recò più volte dal Papa per chiedere spiegazioni. 

Recentemente il cardinale Fernandez ha riferito che si sta lavorando a legiferare gli abusi spirituali e di coscienza. Ben venga ma se l'applicazione di queste norme sarà dispotica e basata sul sentimento personale o gli interessi politici forse non è il caso di aggiungere elementi a quelli - numerosissimi - già presenti.

La medesima situazione che sta vivendo la Fraternità la vivono i Memores Domini dove alla guida è stato posto Mons. Filippo Santoro, un uomo che ha creato numerosi danni a Taranto, ma è la persona perfetta per "piegarsi ai desiderata di chi comanda". Ciò che avviene, però, è il vero e proprio disinteressamento del pensiero delle persone coinvolte e, anzi, l'esclusione e la demonizzazione di chi osa porre domande. 

Da vice a presidente

Nel 2021 Davide Prosperi era già stato individuato dal Dicastero come la persona adatta per succedere a don Julián Carrón. Bisogna anche riflettere su questi movimenti ed interrogarsi su quanto accade. Un Santo Pontefice disse: «Bisogna essere in alto per poter vedere e giudicare». Lungi dal ritenerci "in alto" tentiamo, però, di arrampicarci sull'alta vetta per poter avere una "visione d'insieme" di quanto accade nella Chiesa Cattolica. È emblematico che molte di quelle realtà che subiscono, di fatto, un commissariamento, vedono il "vice" andare alla guida della comunità. È accaduto nella Comunità di Bose, di cui abbiamo parlato a lungo ed abbiamo messo in evidenza i gravi abusi commessi da Pietro Parolin, Amedeo Cencini, Pietro Parolari ed Anna Deodato, ed è accaduto in tante altre realtà. Anche in Comunione e Liberazione Prosperi, il quale era stato nominato da Carrón quale suo vice nel 2011, è stato portato sul piedistallo. Nel 2021 scrisse: «Ho accettato l’incarico che ricopro come atto di obbedienza al Santo Padre e desidero svolgerlo come un servizio alla vita della nostra compagnia e di ciascuno di voi. Nei limiti del possibile, vorrei ascoltare tutti e dare spazio all’iniziativa di chiunque voglia collaborare. Il compito di testimonianza che Dio ci affida è grande e, come ci ha ricordato don Julián nella sua ultima lettera, in questo momento particolare ciascuno è chiamato ad assumersi la responsabilità del carisma. Chiedo a ciascuno di voi di aiutarmi a portare la mia con un anticipo di fiducia e di stima».

Una persona interna ha riferito a
Silere non possum: «In realtà non ascoltano nessuno. Negli incontri è spesso ribadito come bisogna "obbedire", "rispondere alle richieste della Santa Sede". Prosperi è solito dire: "Il Papa vuole", "Il Papa mi ha chiesto". Questo accade ogni volta che ci ritroviamo anche in riunioni con i vertici del Dicastero. Tutti mettono in bocca al Papa le proprie ambizioni e le vendono come "volontà del Papa". Francesco, però, ne è a conoscenza? Conosce CL? È consapevole di ciò che sta accadendo da anni qui? Siamo completamente divisi. Hanno creato divisione e sono consapevoli che una realtà come la nostra è difficile da "manipolare" perchè abbiamo quasi tutti un certo grado di istruzione, posizioni di rilievo e siamo impegnati in diversi ambiti anche delle istituzioni. Allo stesso tempo, però, riescono a manipolare le coscienze con poche semplici parole "obbedienza al Papa". Siamo tutti consapevoli che in realtà il Papa non sa molto e il fine del Dicastero è quello di controllare una realtà che è sempre stata vista con diffidenza. Prosperi è la persona giusta per farlo perchè, in nome di una caramella che è quella del potere attualmente, è disposto a vendere le persone che ne fanno parte ed anche il movimento, il carisma, la fraternità. Io ero presente in diverse occasioni in cui il Gius [Don Luigi Giussani ndr] ha incontrato Papa Giovanni Paolo II. Non era questo ciò che avrebbero voluto entrambi. Recentemente abbiamo pubblicato un podcast nel quale è possibile ascoltare la viva voce di don Giussani parlare di Gesù. Ascoltatelo e capirete perchè lo abbiamo seguito. Lo abbiamo seguito perchè ci parlava di Gesù in quel modo e ci ha fatto innamorare di Lui». 

d. S.L.
Silere non possum