Martedì 2 luglio 2024 S.E.R. Mons. Jean-Marc Micas, P.S.S., vescovo di Tarbes e Lourdes, ha rilasciato un comunicato stampa nel quale ha risposto alle numerose, strumentali e polemiche, richieste di rimozione dei mosaici presenti nel Santuario di Lourdes effettuate ad opera di Marko Ivan Rupnik. 

Come abbiamo più volte spiegato, pur essendo stato Silere non possum a rivelare al mondo intero il caso Rupnik, questo non è il modo di agire che deve contraddistinguere la Chiesa Cattolica nell'affrontare tematiche così serie e gravi. Questa ondata di puritanesimo è preoccupante ed ha fatto numerose vittime, spesso meno ascoltate di quelle che hanno i microfoni e riflettori dalla loro parte. La Chiesa, inoltre, ha il compito di ricercare la Verità, sempre e comunque, e non l'approvazione mediatica o di chi "invoca la forca". Jean-Marc Micas, proprio come tutti i vescovi francesi hanno fatto con il Rapporto Sauvè il quale si è dimostrato privo di qualsiasi fondamento scientifico, ha scelto di assecondare chi non ha chiaro cosa sia il principio di innocenza, chi non riesce a distinguere fra quella che è la fede comune e la propria esperienza personale. Per fortuna, però, il vescovo non dovrà decidere da solo e al momento la diocesi non dovrà affrontare spese ingiustificate per rimuovere i mosaici. Nel lasciarvi alla lettura, in lingua italiana, del testo del comunicato stampa, rivolgiamo una domanda anche al vescovo in questione: chi pagherebbe lo smantellamento? Le vittime? Rupnik? Oppure i fedeli che ogni giorno offrono, con molta difficoltà, i propri soldi alla Chiesa di Dio? Non era forse il caso di pensarci prima facendo riferimento al fatto che queste opere sono inguardabili perchè prive di valore artistico? 

d.A.S.

Silere non possum

Dopo la rivelazione delle numerose violenze di cui è stato accusato Marco Rupnik, ci si è chiesti quale sarà il futuro dei mosaici da lui realizzati per il Santuario di Lourdes ed esposti all'ingresso della Basilica di Nostra Signora del Rosario. Molte vittime di violenze sessuali e abusi da parte di chierici hanno espresso la loro sofferenza e la violenza che questa mostra rappresenta per loro.

Tra maggio e ottobre 2023, insieme al Rettore del Santuario, abbiamo istituito una commissione per determinare come rispondere a questo difficile problema. Tra i membri di questa commissione c'erano vittime (francesi e straniere), esperti di arte sacra, avvocati, persone impegnate nella prevenzione e nella lotta contro gli abusi e cappellani di Lourdes. La commissione lavora dal novembre 2023. Allo stesso tempo, ho potuto ascoltare e leggere le opinioni di molte persone che mi hanno inviato i loro contributi: cardinali e vescovi, artisti, avvocati, vittime, pellegrini, ecc. Oggi vedo che le opinioni sono molto divise e spesso polarizzate. I mosaici devono essere lasciati dove sono? Devono essere distrutti? Vanno rimossi o esposti altrove? Non c'è consenso su nessuna delle proposte. Le posizioni assunte sono vivaci e appassionate.

Da parte mia, la mia opinione personale è ormai chiara: questa situazione non ha nulla a che vedere con altre opere il cui autore e le cui vittime sono morti, a volte da diversi secoli. Qui le vittime sono vive e lo è anche l'autore. Inoltre, nel corso dei mesi ho capito che non spetta a me ragionare sullo status di un'opera d'arte, sulla sua "moralità", che va distinta da quella del suo autore. Il mio ruolo è quello di garantire che il Santuario accolga tutti, in particolare coloro che soffrono, comprese le vittime di abusi e violenze sessuali, sia bambini che adulti. A Lourdes, i sofferenti e i feriti che hanno bisogno di consolazione e riparazione devono essere messi al primo posto. Questa è la grazia speciale di questo santuario: nulla deve impedire loro di rispondere al messaggio della Madonna di venire qui in pellegrinaggio. Poiché questo è diventato impossibile per molte persone, la mia opinione personale è che sarebbe preferibile rimuovere questi mosaici.

Questa opzione non è largamente accettata. Anzi, incontra una vera e propria opposizione da parte di alcuni: l'argomento suscita reazioni.

Oggi, la decisione migliore da prendere non è ancora matura, e la mia convinzione che è diventata una decisione, è che una decisione che non sarebbe sufficientemente compresa aggiungerebbe ancora più divisione e violenza.

Continuerò quindi a lavorare a stretto contatto con le vittime per determinare ciò che deve essere fatto qui a Lourdes per onorare l'assoluta necessità di consolazione e riparazione.

Da subito, e concretamente, ho deciso che questi mosaici non saranno più evidenziati come lo sono stati finora dai giochi di luce durante la processione mariana che riunisce i pellegrini ogni sera. Questo è un primo passo. Lavoreremo con le persone di buona volontà che sono disposte ad aiutarci per individuare i prossimi passi.

Spetta a me come "Custode della Grotta", al di là della questione specifica del futuro di questi mosaici, progredire concretamente, sempre, nell'accoglienza delle vittime e di tutte le persone ferite, fragili e povere di Lourdes. Questo sarà il mio lavoro nei prossimi mesi, con coloro che accetteranno di continuare ad aiutarmi.

Affido questa situazione alla misericordia di Dio e all'intercessione di Nostra Signora di Lourdes e di Santa Bernadette.