Città del Vaticano – Oggi il Santo Padre ha nominato Promotore di Giustizia presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana il reverendo Konrad Maria Ackermann, finora notaro dello stesso organismo. Ackermann non era solo notaro: è stato anche membro della commissione speciale per la trattazione delle cause di scioglimento del matrimonio in favorem fidei e commissario deputato alla difesa del vincolo. Si tratta quindi di un canonista con esperienza diretta in settori delicati della giustizia ecclesiastica, che ora è chiamato a svolgere il ruolo di garante del bene pubblico davanti al tribunale rotale.
L’incarico di Promotore di Giustizia era rimasto vacante dal 14 gennaio 2025, quando Papa Francesco nominò il reverendo mons. Tomasz Kubiczek nuovo Prelato Uditore della Rota Romana. Con la decisione di oggi, l’ufficio torna a pieno regime: il reverendo Konrad Maria Ackermann ne assume la guida, mentre l’avvocato Domenico Teti resta in carica come Promotore di giustizia aggiunto.
La Rota Romana: storia e competenze
Il Tribunale Apostolico della Rota Romana è il tribunale ordinario della Santa Sede, erede di una lunga tradizione. Nato dalla Audientia porticus medievale, in cui i cappellani papali furono via via incaricati di trattare e giudicare le cause, divenne tribunale stabile con Innocenzo IV al Concilio di Lione (1245) e fu disciplinato da Giovanni XXII con la Costituzione Rationis correctio (1331). Il nome “Rota” deriva probabilmente dal tavolo rotondo attorno al quale i giudici sedevano per decidere le cause. Sisto IV(1472) fissò a dodici il numero degli uditori, e Benedetto XIV nel 1747 ne precisò le competenze con la Iustitiae et pax. Dopo il 1870 l’attività si ridusse quasi a zero, ma San Pio X la ricostituì con la Costituzione Sapienti consilio (1908).
Oggi la Rota è regolata dalle Normae Rotae Romanae Tribunalis (1994), aggiornate da Benedetto XVI (Quaerit semper, 2011) e confermate da Francesco con Praedicate Evangelium (2022).
Le sue funzioni principali sono:
tribunale di appello ordinario della Santa Sede;
giudice di prima istanza nelle cause che coinvolgono vescovi, diocesi, istituti religiosi di diritto pontificio o che siano affidate dal Papa;
tribunale competente per le cause di dispensa dal matrimonio rato e non consumato e per le cause di nullità della sacra ordinazione;
custode dell’unità della giurisprudenza, punto di riferimento per i tribunali diocesani .
Accanto alla funzione giudiziaria, la Rota svolge anche un compito formativo tramite lo Studio Rotale, che prepara giudici, difensori del vincolo, promotori di giustizia e avvocati rotali.
Il ruolo del Promotore di Giustizia
Il Promotore di giustizia non rappresenta interessi privati, ma tutela il bene pubblico della Chiesa. Previsto dal Codice di Diritto Canonico (cann. 1430-1435):
nei processi penali canonici promuove e sostiene l’azione penale, con funzioni analoghe a quelle del pubblico ministero;
nei processi contenziosi interviene quando è in gioco il bene comune, specialmente in materia matrimoniale o nelle cause che coinvolgono diocesi e vescovi .
Alla Rota, il promotore di giustizia vigila affinché le decisioni mantengano un respiro universale, difendendo non solo i diritti delle parti ma l’interesse della Chiesa e la salus animarum, suprema legge del diritto canonico.
Con la nomina del reverendo Konrad Maria Ackermann, la Rota Romana ritrova un Promotore di giustizia stabile, chiamato a sostenere l’autorevolezza della giurisprudenza rotale e a garantire che i processi, soprattutto quelli matrimoniali, rimangano sempre al servizio della verità e della giustizia ecclesiale.
d.G.A.
Silere non possum