Quando si parla di pene canoniche, l’immaginario collettivo corre subito alla scomunica o a una forma di condanna definitiva. Ma il diritto penale della Chiesa è ben diverso da quello dello Stato: esso nasce e si sviluppa dentro una prospettiva pastorale, nella quale la pena non è mai un fine in sé, bensì uno strumento a servizio della comunione ecclesiale e della salvezza del fedele. Non a caso il Codice di diritto canonico afferma che la salus animarum è «la legge suprema della Chiesa» (can. 1752).