Il catechista non ha un compito liturgico
“Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune: a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell’unico Spirito; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose è l’unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole.” Prima lettera ai Corinzi, Capitolo 12 vv. 4-11
Nella chiesa ogni ministero ha un suo servizio, quello del catechista non è quello liturgico. Non sarà possibile al catechista “predicare” durante la celebrazione eucaristica, questo compito è riservato al diacono e al presbitero. Per la lettura della Parola di Dio sono istituiti i lettori, per il servizio alla mensa invece vi sono già gli accoliti.
Compito delle diocesi: formare
Le Diocesi dovranno provvedere, perché i futuri catechisti e catechiste abbiano una solida preparazione “biblica, teologica, pastorale e pedagogica per essere comunicatori attenti della verità della fede, e che abbiano già maturato una previa esperienza di catechesi” (n. 8). In questo senso, il Catechismo della Chiesa Cattolica potrà essere lo strumento più qualificato di cui ogni catechista sarà vero esperto. È auspicabile, pertanto, che l’istituzione del ministero porti anche alla formazione di una comunità di catechisti che cresce con la comunità cristiana nel servizio a tutta la Chiesa locale senza tentazione alcuna di restringersi negli stretti confini della propria realtà ecclesiale, e scevra da ogni forma autoreferenziale.
Il catechista sarà al servizio del Vescovo e non della singola parrocchia. Se l’ordinario avrà necessità la/o potrà inviare in giro per la diocesi.
Conferenze Episcopali e Congregazione Culto Divino
Una volta istituito da parte del Sommo Pontefice il ministero laicale, spetta ora alle Conferenze Episcopali fare propria questa indicazione trovando le forme più coerenti perché si possa espletare. A seconda delle proprie tradizioni locali, pertanto, le Conferenze episcopali dovranno individuare i requisiti quali l’età e gli studi necessari, le condizioni e le modalità di attuazione per poter accedere al ministero. Il Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione sarà a disposizione delle Conferenze Episcopali per redigere le linee guida e di formazione.
Alla Congregazione per il Culto Divino, la quale è senza prefetto al momento, è demandato il compito di pubblicare in breve tempo il Rito liturgico per l’istituzione del ministero ad opera del Vescovo.
“Fedeltà al passato e responsabilità per il presente” sono “le condizioni indispensabili perché la Chiesa possa svolgere la sua missione nel mondo” ne è convinto il Pontefice.
F.P.
Silere non possum