Città del Vaticano - Una giornata di profonda commozione ha attraversato oggi il cuore della Chiesa universale. Alle ore 7:35 di questa mattina, Papa Francesco è morto nella sua residenza presso la Domus Sanctae Marthae. Aveva 88 anni. La notizia della sua morte ha immediatamente fatto il giro del mondo, suscitando dolore, preghiera e gratitudine da parte dei fedeli e dei leader religiosi e civili di ogni parte del mondo. All'interno della Chiesa, chierici e fedeli laici, hanno avvertito un forte senso di smarrimento consapevoli che la sua dipartita significa uno strappo senza precedenti. "Le divisioni nate in questi anni emergono ora in modo palese. Da un lato c'è l'umano dispiacere, sia per un uomo di ottantotto anni che abbiamo amato per ciò che e, dall'altro l'amore per il Papa, chiunque esso sia. Dolore. Poi c'è smarrimento, perchè pensiamo al futuro, pensiamo alle fazioni, ai giochi di potere che coloro che lui ha avuto al suo fianco in questi anni ora stanno già organizzando. Preoccupazione, per ciò che sarà, preoccupazione per quanto accadrà in queste ore...che sta già accadendo", spiega un cardinale. 

In serata, alle 19.30, in Piazza San Pietro, il Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Vaticana, ha presieduto il Santo Rosario in suffragio dell’anima del Pontefice defunto, alla presenza di diversi cardinali, alcuni vescovi e sacerdoti, religiosi e laici che prestano servizio nella Curia Romana.

Pubblicato il testamento: sepoltura a S. Maria Maggiore

È stato reso noto oggi il testamento spirituale di Papa Francesco, redatto il 29 giugno 2022 nella sua residenza a Santa Marta. Un documento semplice e toccante, nel quale il Pontefice affida con umiltà le sue ultime volontà alla Santissima Trinità e a Maria, Madre del Signore.
Francesco esprime un solo desiderio: essere sepolto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, santuario mariano che ha sempre segnato il suo ministero. È lì che il Papa si recava in preghiera prima e dopo ogni viaggio apostolico. La sua tomba sarà nella terra, tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza, semplice, senza decori, con una sola iscrizione: Franciscus. Il Papa ha disposto che le spese siano sostenute tramite un’offerta di un benefattore, affidata al Card. Rolandas Makrickas. “La sofferenza – scrive – l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli”.

Rito delle Esequie: Prima stazione

Alle ore 20, come previsto dall’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, si è svolto uno dei momenti più solenni e intimi previsti alla morte di un Papa: il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara, tenutosi nella cappella della Domus Sanctae Marthae. La celebrazione è stata annunciata ufficialmente attraverso una notificazione diramata nella tarda mattinata da Mons. Diego Ravelli, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie: “A seguito della comunicazione dell’avvenuto decesso del Romano Pontefice Francesco, secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis (nn. 21-40), questa sera, lunedì 21 aprile alle ore 20.00, Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, presiederà il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara. Sono pertanto pregati di prendere parte al rito l’Eminentissimo Decano del Collegio Cardinalizio, i familiari del Romano Pontefice, il Direttore e il Vice Direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, che si troveranno per le ore 19.45 nella Cappella della Domus Sanctæ Marthæ. Gli Ecclesiastici indosseranno l’abito corale loro proprio.”

Il Rito

Il rito, presieduto dal Cardinale Camerlengo, che indossava l’abito corale e la stola rossa, si è svolto secondo quanto prescritto dal Nuovo Rito. Dopo il saluto liturgico: “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”, il Camerlengo ha benedetto Dio con le parole: “Sia benedetto Dio, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione; nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso; sia che viviamo, sia che moriamo, siamo sempre suoi figli.”

Il Direttore della Direzione di Sanità e Igiene ha quindi letto ai presenti la relazione ufficiale sull’esame del corpo del Papa, attestando la morte e la sua causa. Il Prof. Arcangeli ha chiarito che il Pontefice è morto a causa di un ictus cerebrale, coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile. 

Difatti, questa mattina il Papa si era svegliato alle ore 6 e successivamente è stato male. Il Policlinico Gemelli è stato informato ma non c'era più nulla da fare. 

Il rito che si è svolto nella Cappella della Domus questa sera, dopo la lettura della relazione, è continuato con la dichiarazione liturgica del Celebrante: “Il nostro Pastore, il Papa Francesco è morto con Cristo. Crediamo fermamente che vivrà insieme con lui.”

Dopo un momento di silenzio, tutti sono stati invitati alla preghiera. Il rito è proseguito con il canto del responsorio: “Venite, Santi di Dio, accorrete, Angeli del Signore. Accogliete la sua anima e presentatela al trono dell’Altissimo.”

La deposizione nella bara

Il corpo di Papa Francesco, rivestito con le vesti liturgiche rosse, la mitra e il pallio (ma non la ferula), è stato deposto in una bara di legno e zinco. Accanto alla bara è stato collocato il cero pasquale, acceso dal Camerlengo mentre veniva cantata l’antifona: “Splenda a lui la luce perpetua, insieme ai tuoi Santi, in eterno, o Signore, perché tu sei buono.”

Il rito è continuato con la preghiera: “O Dio, Padre di misericordia, che al tuo servo, il nostro Papa Francesco […] ammettilo con tutti i Santi nella luce della beatitudine eterna.” Dopo l’aspersione della salma con l’acqua benedetta, accompagnata dal canto del Salmo 41 “Come la cerva anela ai corsi d’acqua…”, il Cardinale Camerlengo ha invitato i presenti a recitare il Padre nostro, seguito dalla benedizione finale.

L’atto autentico di morte

Infine, il Cardinale Camerlengo ha redatto l’atto autentico della morte, allegando il certificato medico. Contestualmente, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie ha stabilito l’ora in cui sarà possibile accedere alla cappella per pregare davanti alla salma del Papa defunto.

Il canto del Regina Coeli ha concluso il rito, accompagnando con la voce della Chiesa il successore di Pietro al suo incontro con il Padre. “Et gaude, Virgo Maria, alleluia. Quia surrexit Dominus vere, alleluia.” Un momento solenne, colmo di silenzio e dignità, che ha segnato l’inizio del lungo addio al 266° Successore di Pietro.

Di seguito il testo del Testamento di Papa Francesco: