Venerdì 6 settembre 2024, dopo aver celebrato la Santa Messa in privato, il Santo Padre Francesco si è congedato dal personale e dai benefattori della Nunziatura Apostolica di Giacarta e si è trasferito in auto all’Aeroporto Internazionale Soekarno-Hatta dove ha avuto luogo la cerimonia di congedo dall’Indonesia. Al Suo arrivo all’Aeroporto, il Papa è stato accolto dal Ministro per gli Affari Religiosi.

Dopo il saluto delle rispettive Delegazioni e del Seguito locale, il Pontefice è salito a bordo di un A330 / Garuda Indonesia ed è partito alle ore 10.37 (05.37 AM nello Stato della Città del Vaticano), diretto a Port Moresby, in Papua Nuova Guinea. Alle ore 19.09 (11.09 nello Stato della Città del Vaticano), l'aereo è atterrato all’Aeroporto Internazionale di Port Moresby, in Papua Nuova Guinea. Il Santo Padre Francesco è stato accolto dal Vice Primo Ministro e da due bambini in abito tradizionale che gli hanno donato dei fiori. Dopo la Guardia d’Onore, l’esecuzione degli inni e l’Onore alle Bandiere, ha avuto luogo la presentazione delle rispettive Delegazioni. Al termine, il Papa si è congedato dal Vice Primo Ministro e si è trasferito in auto alla Nunziatura Apostolica.

Sabato 7 settembre 2024, dopo aver celebrato la Santa Messa in privato, il Santo Padre Francesco si è trasferito in auto alla Government House di Port Moresby per la visita di cortesia al Governatore Generale della Papua Nuova Guinea, Sir Bob Bofeng Dadae.

«Lieto di poter incontrare il popolo di Papua Nuova Guinea, auspico che esso trovi sempre nella preghiera luce e forza per camminare unito sulla via della giustizia e della pace» ha scritto sul libro d'onore. Al Suo arrivo, Francesco è stato accolto dal Governatore all’ingresso principale della Government House. Insieme hanno raggiunto poi la Ceremony Hall dove, dopo la Firma del Libro d’Onore e la foto ufficiale, ha avuto luogo l’incontro privato. Al termine dell’incontro, dopo lo scambio dei doni e la presentazione della famiglia e dopo essersi congedato dal Governatore, Papa Francesco ha raggiunto in auto l’APEC Haus per l’incontro con le Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico.

Incontro con le Autorità civili

Alle ore 10.25 (02.25 AM nello Stato della Città del Vaticano), nell’APEC Haus, ha avuto luogo l’incontro con le Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico. Al Suo arrivo, il Papa è stato accolto dal Governatore Generale della Papua Nuova Guinea, Sir Bob Bofeng Dadae, all’ingresso dell’APEC Haus dove ha assistito a una danza tradizionale di accoglienza eseguita dai membri della tribù Motu Koitabu, della Provincia di Port Moresby e ha ricevuto in dono la riproduzione in legno della tipica imbarcazione del Pacifico. Insieme si sono recati poi nell’APEC Leaders Foyer dove erano presenti Autorità politiche e religiose, i Membri del Corpo Diplomatico, Imprenditori e Rappresentanti della Società Civile e della Cultura. Dopo il discorso introduttivo del Governatore, il Santo Padre ha detto: «Auspico, in particolare, che cessino le violenze tribali, che causano purtroppo molte vittime, non permettono di vivere in pace e ostacolano lo sviluppo. Faccio pertanto appello al senso di responsabilità di tutti, affinché si interrompa la spirale di violenza e si imbocchi invece risolutamente la via che conduce a una fruttuosa collaborazione, a vantaggio dell’intero popolo del Paese. Nel clima generato da questi atteggiamenti, potrà trovare un assetto definitivo anche la questione dello status dell’isola di Bougainville, evitando il riaccendersi di antiche tensioni. Consolidando la concordia sui fondamenti della società civile, e con la disponibilità di ciascuno a sacrificare qualcosa delle proprie posizioni a vantaggio del bene di tutti, si potranno mettere in moto le forze necessarie a migliorare le infrastrutture, ad affrontare i bisogni sanitari ed educativi della popolazione e ad accrescere le opportunità di lavoro dignitoso». 

Al termine dell’Incontro Papa Francesco si è fermato a salutare alcuni bambini e rappresentanti dei popoli nativi, in costume tradizionale, e ad ascoltare musiche tribali. Quindi ha raggiunto Bi Lateral Room 1 dove ha incontrato e salutato brevemente alcuni rappresentanti del Governo, della Società Civile e del Corpo Diplomatico in Papua Nuova Guinea e i Leader di diversi Paesi e Organizzazioni del Pacifico, tra cui il Primo Ministro di Vanuatu, il Presidente di Nauru, il Primo Ministro del Regno di Tonga e il Segretario Generale del Pacific Islands Forum Secretariat.

Infine, dopo essersi congedato dal Governatore, Papa Francesco è rientrato in auto alla Nunziatura Apostolica.

Incontro con i bambini alla Caritas 

Nel pomeriggio, lasciata la Nunziatura Apostolica, il Santo Padre Francesco si è trasferito in auto alla Caritas Technical Secondary School dove si è recato in visita ai bambini di Street Ministry e Callan Services.

Al Suo arrivo all’ingresso principale dell’indoor stadium della Caritas Technical Secondary School, il Papa è stato accolto dall’Arcivescovo di Port Moresby, S.E.R. il Sig. Card. John Ribat, M.S.C., dalla Superiora della Comunità delle Caritas Sisters of Jesus e dalla Direttrice della Scuola. Due bambini in abito tradizionale gli hanno porto un omaggio floreale. Quindi ha attraversato la navata centrale mentre il coro eseguiva un canto e, dopo un giro tra i bambini e gli studenti della scuola, ha preso posto sul palco. Dopo il saluto di benvenuto del Cardinale Arcivescovo di Port Moresby e l’esecuzione di una danza tradizionale, un bambino di Callan Services e un bambino di Street Ministry hanno posto due domande al Papa cui ha fatto seguito una danza tradizionale.

«Sono molto contento di incontrarvi e di condividere con voi questo momento di festa. Ringrazio anche i vostri compagni, che mi hanno fatto due domande impegnative. Uno di loro mi ha chiesto: «Perché non sono come gli altri?». Davvero mi viene una sola risposta a questa domanda ed è: «Perché nessuno di noi è come gli altri: perché siamo tutti unici davanti a Dio!». Perciò, non solo confermo che “c’è speranza per tutti” – come è stato detto – ma aggiungo anche che ciascuno di noi, nel mondo, ha un ruolo e una missione che nessun altro può svolgere e che questo, anche se comporta delle fatiche, dona allo stesso tempo un mare di gioia, in modo diverso per ogni persona. La pace e la gioia è per tutti» ha detto il Papa. 

Ed ha aggiunto: «È vero, tutti abbiamo dei limiti, delle cose che sappiamo fare meglio, e altre che invece facciamo fatica o non possiamo fare mai, ma non è questo che determina la nostra felicità: piuttosto è l’amore che mettiamo in qualsiasi cosa facciamo, doniamo e riceviamo. Donare amore, sempre, e accogliere a braccia aperte l’amore che riceviamo dalle persone che ci vogliono bene: è questa la cosa più bella e più importante della nostra vita, in qualsiasi condizione e per qualsiasi persona… anche per il Papa, sapete? La nostra gioia non dipende da altro: la nostra gioia dipende dall’amore!»

Al termine, il Santo Padre ha raggiunto in auto il Santuario di Maria Ausiliatrice per l’incontro con i Vescovi della Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone, con i Sacerdoti, i Diaconi, i Consacrati e le Consacrate, i Seminaristi e i Catechisti.