Martedì 11 febbraio 2025 Papa Francesco, accogliendo le petizioni e i desideri di Pastori, di religiose e religiosi, come di associazioni di fedeli, considerato l’influsso esercitato dalla spiritualità di santa Teresa di Calcutta in diverse regioni del mondo, ha disposto che il nome di santa Teresa di Calcutta, vergine, sia iscritto nel Calendario Romano Generale e la sua memoria facoltativa sia celebrata da tutti il 5 settembre. Il Dicastero ha, inoltre, pubblicato i testi in lingua latina da aggiungere a tutti i Calendari e ai Libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore, nonché al Martirologio Romano.
Le Conferenze episcopali dovranno ora tradurre, approvare e, dopo la conferma del Dicastero, pubblicare i testi liturgici per la celebrazione. 

Il Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti ha scritto: «Il 24 dicembre 2024, giorno in cui Papa Francesco ha aperto la porta della Basilica Vaticana, segnando l’inizio dell’Anno Giubilare della Speranza, il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha emanato un Decreto a nome del Santo Padre (Prot. N. 703/24), con il quale la celebrazione di Santa Teresa di Calcutta, vergine, è stata iscritta nel Calendario del Rito Romano il 5 settembre come memoria facoltativa.

Questo inserimento voluto dal Santo Padre in risposta alle richieste di vescovi, religiosi e associazioni di fedeli, e dopo aver ben considerato l’influenza della spiritualità di Santa Teresa di Calcutta in tutto il mondo, ha lo scopo di proporla come eccezionale testimone di speranza per coloro che sono stati scartati nella vita.

Insieme al Decreto sono pubblicati, in lingua latina, i testi da aggiungere a tutti i Calendari e ai Libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore, nonché al Martirologio Romano.


Spetta ora alle Conferenze episcopali tradurre, approvare e, dopo la conferma di questo Dicastero, pubblicare i testi liturgici per tale celebrazione, come previsto dalle norme vigenti (cfr. Lettera Apostolica in forma di Motu proprio Magnum principium).

Nell’omelia della Celebrazione Eucaristica durante la quale si è svolto il Rito di Canonizzazione di Santa Teresa di Calcutta (4 settembre 2016), Papa Francesco l’ha indicata come generosa dispensatrice della misericordia divina che, come “sale” che insaporisce ogni cosa e “luce” che rischiara le tenebre, ha pervaso tutto ciò che ha compiuto.

Questa Serva degli ultimi tra gli ultimi è, dunque, un’autentica icona del Buon Samaritano. “La sua missione nelle periferie delle città e nelle periferie esistenziali”, come ha osservato il Santo Padre nella sua omelia, “permane ai nostri giorni come testimonianza eloquente della vicinanza di Dio ai più poveri tra i poveri”.

Nei testi liturgici di questa celebrazione, la Colletta ci rivela il cuore della sua spiritualità: la chiamata a soddisfare la sete di Gesù Cristo sulla Croce rispondendo con amore alle necessità dei più bisognosi. Per questo motivo, supplichiamo Dio Padre affinché, imitando il suo esempio, possiamo servire Cristo presente nei nostri fratelli e sorelle sofferenti.

Per il Lezionario, la prima lettura è un testo del profeta Isaia sul digiuno gradito a Dio (cf. Is 58,6-11), seguito dal Salmo 33: “Benedirò il Signore in ogni tempo”.

Il Vangelo, preceduto dall’Alleluia che mette in evidenza la rivelazione dei misteri del Regno ai piccoli (cf. Mt 11,25), riporta il bellissimo testo del Vangelo secondo Matteo che, dopo aver enumerato le opere di misericordia, contiene le seguenti parole che Madre Teresa ha fatto rivivere in modo meraviglioso: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).

Per quanto riguarda la Liturgia delle Ore, dopo la nota agiografica, la seconda lettura dell’Ufficio delle Letture è un testo tratto dalla lettera che la Santa scrisse a Padre Joseph Neuner nel 1960, in cui, aprendo la sua anima, manifesta le tenebre dell’assenza di Dio con le quali ha vissuto per molti anni, ma che ha offerto con gioia a Dio, affinché, sopportando fedelmente questa prova, molte anime potessero essere illuminate.

I testi liturgici si concludono con l’elogio del Martirologio Romano che ora la colloca al primo posto delle celebrazioni del 5 settembre.

L’inserimento di questa celebrazione nel Calendario Romano Generale ci aiuti a contemplare questa donna, faro di speranza, piccola di statura ma grande nell’amore, testimone della dignità e del privilegio dell’umile servizio in difesa di ogni vita umana e di tutti coloro che sono stati abbandonati, scartati e disprezzati anche nel nascondimento del grembo materno»