Pope Francis reported that he was not breathing well during this morning's audience.

Ricevendo l’Assemblea Plenaria della Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali (ROACO), questa mattina Papa Francesco ha scelto di non leggere il discorso preparato ed ha confessato ai presenti: “Sono ancora sotto l’effetto dell’anestesia, il respiro non è buono”. 

L’affermazione ha lasciato attoniti i presenti sopratutto a seguito delle dichiarazioni del dottor Sergio Alfieri, annunciate con grande impegno dai “media vaticani” e dai servi fedeli come Andrea Tornielli.

Alfieri aveva smentito categoricamente: “Il Papa non ha mai avuto problemi con l’anestesia”. La smentita, però, è stata fatta al Papa stesso che più volte ha detto che nel primo intervento a cui si sottopose al Gemelli ebbe problemi con l’anestesia. Oggi, Francesco ribadisce che i problemi con l’anestesia ci sono perchè non è normale che dopo 6 giorni dalle dimissioni e ben 14 giorni dall’operazione, il Papa abbia ancora “l’effetto dell’anestesia”. 

In Vaticano c’è già chi si prende gioco di Salvatore Cernuzio, pupillo di Tornielli, il quale titolò: «Il chirurgo Alfieri: “Il Papa ora potrà fare tutto, più forte e meglio di prima”». Già quando uscì questa intervista a Sergio Alfieri tutti criticarono questo eccessivo servilismo ed un porporato ha sottolineato che: “Tutti speriamo che il Papa si rimetta, certo c’è chi ha una visione di Chiesa differente e non ama questo modus agendi ma nessuno augura la morte al Papa. Non scherziamo. Si tratta però di servire la Verità e quindi non si può affermare una cosa del genere, sopratutto da parte di un uomo che ha fatto il giuramento di Ippocrate. Si tratta sempre di un uomo di 86 anni che ha dimostrato di avere diversi problemi di salute, come tutti noi”. 

Ancora una volta, quindi, la gestione dei media vaticani fa acqua da tutte le parti e Francesco, seppur contro voglia, offre particolari sulla sua condizione di salute che fanno luce sulle sue reali condizioni. In Vaticano c’è molta attesa per il 5 luglio 2023 quando Paolo Ruffini terminerà il suo mandato quinquennale e, come tutti, dovrà fare le valigie. Il 18 dicembre, poi, toccherà al chioggiano Andrea Tornielli, per il quale qualcuno parla già di “biglietti di sola andata”. 

R.I.

Silere non possum