Istanbul - Il 27 novembre 2025 segna il secondo giorno del primo viaggio apostolico di Papa Leone XIV, che lo vede impegnato in Turchia e in Libano, una missione che durerà fino al 2 dicembre. Il viaggio ha un'importanza particolare, non solo per la sua natura simbolica come primo viaggio papale del nuovo pontefice, ma anche per il contesto storico e spirituale che attraversa.

Questa mattina, alle ore 09:20 ( 7.20 nello Stato della Città del Vaticano), il Papa si è recato in auto alla Cattedrale dello Spirito Santo ad Istanbul, un luogo carico di significato storico per la Chiesa cattolica e per la comunità cristiana di rito latino e orientale in Turchia. Qui, ha presieduto un incontro di preghiera con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, le religiose e gli operatori pastorali locali.

Leone è stato accolto dal Vicario Apostolico di Istanbul, Mons. Martin Kmetec e ha ricevuto la croce e l’acqua benedetta. Due bambini gli hanno offerto fiori, e con grande emozione, Papa Leone XIV ha attraversato la navata centrale della chiesa, mentre il coro intonava il canto Jubilate Deo. Il Papa, visibilmente commosso, indossava la cotta, la mozzetta e la stola.

Dopo il saluto di benvenuto da parte del Presidente della Conferenza Episcopale, Mons. Martin Kmetec, e le letture liturgiche, il Papa ha preso la parola rivolgere ai presenti un discorso che ha toccato temi centrali della fede cristiana, della storia della Chiesa e della missione della comunità cattolica in Turchia

La Storia e la Fede in Turchia: radici profonde

Il Santo Padre ha iniziato il suo discorso ricordando la lunga e profonda storia della fede cristiana in Turchia, un paese che rappresenta un crocevia fondamentale per la tradizione biblica e cristiana. La figura di Abramo, che partì dalla Mesopotamia (odierna Turchia) per giungere alla Terra Promessa, segna l’inizio di una storia che vede il cristianesimo svilupparsi in queste terre fin dai primi secoli, quando i discepoli di Gesù portarono il Vangelo in Anatolia. Lì, nella città di Antiochia, i seguaci di Cristo furono chiamati per la prima volta "cristiani", e fu proprio in queste regioni che San Paolo iniziò il suo celebre viaggio apostolico.

Il Papa ha anche ricordato il grande passato bizantino e la missione della Chiesa di Costantinopoli, un testimone della diffusione del cristianesimo nel Levante. Oggi, la Turchia è casa di diverse comunità cristiane, tra cui quelle di rito orientale come gli Armeni, i Siri e i Caldei, e quelle di rito latino. Il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli continua a essere un riferimento per i cristiani di varie tradizioni ortodosse. Papa Leone XIV ha sottolineato la ricchezza e la diversità religiosa di questa terra, invitando i fedeli a riconoscere e custodire il seme della fede che affonda le radici in questa storia.

La piccolezza della Chiesa: Forza e Speranza

Uno degli aspetti centrali dell'omelia del Papa è stato l'invito a riflettere sulla "logica della piccolezza" della Chiesa, un tema che richiama il messaggio evangelico di umiltà e di fiducia in Dio. Papa Leone XIV ha ricordato che il cristianesimo non cresce attraverso la potenza, la ricchezza o la fama, ma attraverso la testimonianza di una Chiesa che vive della luce dell'Agnello, di Cristo. In questo contesto, ha ribadito che il Regno di Dio non si impone con forza, ma cresce come un piccolo seme che, seminato nel terreno, diventa grande. Il Papa ha richiamato anche le parole di Papa Francesco, che spesso ha esortato la Chiesa a rimanere fedele alla sua missione, nonostante le sfide e le difficoltà. "Il Regno di Dio germoglia nel piccolo", ha detto Papa Leone XIV, sottolineando che la comunità cristiana in Turchia, pur essendo numericamente piccola, è chiamata a essere feconda, a testimoniare con gioia il Vangelo e a guardare con speranza al futuro.

Le sfide della Chiesa in Turchia

Il Papa ha anche affrontato le sfide concrete che la Chiesa cattolica in Turchia deve affrontare. Una delle principali è quella del dialogo ecumenico e interreligioso. La Turchia è un paese dove convivono numerose tradizioni religiose, e il Papa ha esortato i cristiani a continuare nel loro impegno per la pace e la cooperazione con le altre confessioni religiose. Un altro tema rilevante è il servizio pastorale verso i rifugiati e i migranti, un aspetto particolarmente importante in Turchia, che ospita milioni di rifugiati provenienti da paesi come la Siria. Il Papa ha invitato la comunità cristiana ad essere segno di accoglienza e di speranza per questi fratelli e sorelle in difficoltà, sottolineando che l’inculturazione - l’adozione dei costumi e delle tradizioni locali - è un aspetto fondamentale della missione cristiana in un contesto così variegato.

Il Concilio di Nicea e la fede cristiana

Infine, Papa Leone XIV ha ricordato l'importanza del Concilio di Nicea, che quest'anno celebra il 1700° anniversario. Il Concilio, che ha definito il Credo Niceno, è stato un momento cruciale nella storia della Chiesa, in cui i vescovi si sono uniti per affermare la divinità di Gesù Cristo e l’unità del Padre e del Figlio. Il Papa ha invitato la Chiesa a riflettere sull'essenza della fede, richiamando il Simbolo Niceno come un punto di riferimento per discernere la verità cristiana nel mondo contemporaneo.

Papa Leone XIV ha concluso il suo discorso ricordando la figura di San Giovanni XXIII, che tanto ha amato la Turchia e il suo popolo, e invitando i cristiani a seguire l’esempio dei "pescatori del Bosforo", che con impegno e perseveranza lavorano instancabilmente per portare avanti la loro missione. Il Papa ha augurato a tutti i presenti di essere testimoni gioiosi della fede e di lavorare con passione nella barca del Signore. Il viaggio prosegue con altre tappe significative, che arricchiranno ulteriormente il cammino del Papa in questa terra storicamente e spiritualmente importante. Il Papa visiterà questa mattina la Casa di Accoglienza per Anziani delle Piccole Sorelle dei Poveri, un momento di particolare vicinanza e solidarietà con i più vulnerabili. Nel pomeriggio, il Papa si trasferirà a İznik, antica Nicea, per un incontro ecumenico di preghiera presso gli scavi archeologici dell’antica Basilica di San Neofito, un luogo che simboleggia l'importanza del dialogo tra le diverse tradizioni cristiane. Dopo questo momento di comunione, il Papa farà ritorno a Istanbul per un incontro privato con i vescovi, presso la Delegazione Apostolica, dove avrà l'opportunità di dialogare più direttamente con i pastori della Chiesa cattolica in Turchia.

d.M.A.
Silere non possum