Ventisei giorni nell'appartamento papale del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Una degenza obbligata per Papa Francesco. «Una tortura per lui», riferisce una delle poche persone che ha accesso alla sua stanza e si occupa di «tenerlo aggiornato e sottoporgli le questioni più urgenti».

Papa Francesco
è stato ricoverato il 14 febbraio 2025 e domani celebrerà il dodicesimo anniversario della sua elezione al soglio pontificio. Le terapie, soggette a frequenti aggiustamenti, sembrano mostrare segnali incoraggianti nel trattamento della polmonite bilaterale. I medici hanno sciolto la prognosi, ma hanno anche ribadito la necessità di proseguire le cure in ambiente ospedaliero.

Nonostante la degenza, il Santo Padre non ha mancato di far giungere a tutti i cattolici del mondo la sua vicinanza. Nei giorni scorsi ha inviato un messaggio audio per ringraziarli del loro affetto e sostegno, sebbene la sua voce apparisse chiaramente provata. In questi giorni segue in diretta le meditazioni del Predicatore della Casa Pontificia, impegnato negli esercizi spirituali rivolti alla Curia Romana.

Questa mattina non è stato pubblicato il consueto testo della catechesi del mercoledì. Un'assenza motivata dagli esercizi spirituali in corso, che avrebbe comunque portato alla sospensione anche dell'udienza generale oltre alle altre attività. Nonostante il ricovero, infatti, il Papa ha comunque voluto che venisse pubblicato il testo delle catechesi preparate anche se non ha potuto pronunciarle. 

Questa sera la Sala Stampa della Santa Sede ha diramato il bollettino medico«Le condizioni cliniche del Santo Padre, nella complessità del quadro generale, sono rimaste stazionarie. La radiografia del torace eseguita ieri ha confermato radiologicamente i miglioramenti registrati nei giorni precedenti. Il Santo Padre continua ad effettuare l'ossigenoterapia ad alti flussi durante il giorno e la ventilazione meccanica non invasiva durante il riposo notturno. Questa mattina, dopo aver seguito gli Esercizi spirituali in collegamento con l’Aula Paolo VI, ha ricevuto l’Eucarestia, si è dedicato alla preghiera e, successivamente, alla fisioterapia motoria. Nel pomeriggio, dopo essersi unito agli Esercizi spirituali della Curia, ha continuato la preghiera, il riposo e proseguito la fisioterapia respiratoria».

p.L.M.
Silere non possum