Sesto giorno al Policlinico Agostino Gemelli per Papa Francesco. Il Pontefice è stato ricoverato il 14 febbraio 2025 a motivo della bronchite che già da inizio febbraio lo stava mettendo alla prova. Quella bronchite, però, si è rivelata una polmonite bilaterale. 

Per restare aggiornato sulle condizioni di salute del Pontefice in tempo reale iscriviti al Canale Whatsapp e segui gli articoli che vengono pubblicati qui. Questa mattina, alle ore 8.06 la Sala Stampa della Santa Sede ha informato che "la notte è trascorsa serena, il Papa si è alzato e ha fatto colazione in poltrona". In serata, poi, è arrivato il bollettino medico.


Il dramma della comunicazione

Nelle scorse ore si sono susseguite diverse notizie, spesso discordanti fra loro, ma tutte volte a creare hype. Lo abbiamo già detto, non ci stanchiamo di ripeterlo, questo è il momento in cui coloro che si auto definisco "vaticanisti" o "esperti di tante cose" cercano di occupare lo spazio del web e della televisione. Diffidate da queste persone e diffidate da quei medici che fanno diagnosi senza aver mai visto il paziente e senza conoscerne la reale storia clinica. 

Anche la Sala Stampa della Santa Sede ha iniziato a pubblicare questi "aggiornamenti" mattutini per rispondere a coloro che iniziavano a pubblicare notizie sulla morte del pontefice avvenuta nella notte, magari. La domanda, però, è: la comunicazione che il la Sala Stampa sta facendo in questi anni è sempre "di risposta" a qualcosa? Esce uno scandalo e loro corrono ai ripari. Esce una agenzia e loro smentiscono o confermano. Qualcuno esce dall'udienza con il Papa e riferisce qualcosa e loro corrono a chiedere se è vero o no. Una comunicazione di emergenza. A cosa ci ha portato? Se qualcuno si sveglia e pubblica fake news - qualcuno addirittura parla di chiamate ricevute da vescovi per ottenere conferme di morte come se i vescovi dovessero chiamare dei millantatori che si definiscono giornalisti pur non essendoli per sapere come sta il Papa (sic!)- non vuol dire che la comunicazione vaticana deve rincorrere questo turbinio di notizie sul web. 

Molti lamentano, inoltre, che ci vorrebbe più trasparenza sulle condizioni di salute del Santo Padre ma questa teoria non è del tutto condivisibile. Ciò che è necessario, certamente, è che quanto viene affermato dalla Sala Stampa della Santa Sede sia vero. Questo è doveroso. Il fatto che si debba sapere tutto non lo condividiamo. Francesco ha una particolare paura della morte e della malattia, per questo motivo non ama che se ne parli. È un suo diritto e chi lavora per lui deve attenersi a quanto gli viene richiesto.

I tempi sono cambiati e quanto accade in merito alla Comunicazione qui in Vaticano è emblematico di un Pontificato che ha basato tutto sull'immagine e ora si ritrova a farne i conti. Si tratta di un ennesimo punto in cui ci si ritrova a dover constatare un fallimento. Rincorrere il mondo non è la soluzione, né nella teologia, né nel papato, né in nulla. Cosa è cambiato rispetto al passato? Joaquín Navarro-Valls, il quale ha svolto in modo sublime il suo compito pur essendo un laico, aveva la capacità di comunicare con autorevolezza. Questo era dato dal fatto che Navarro-Valls arrivava da un ambiente molto valido nel quale si era formato ma anche dalla fiducia incondizionata che in lui aveva posto Giovanni Paolo II. 

Nel momento attuale, infatti, i problemi sono molteplici e non si possono condensare in due minuti di trasmissioni televisive dove qualcuno ama apparire anche se non ha alcun titolo per parlare. Francesco ha istituito la Segreteria per la comunicazione il 27 giugno 2015. Il 23 giugno 2018 ha tramutato questi uffici in Dicastero e al momento si tratta del Dicastero che più costa alla Santa Sede. Basti pensare che quando Parolin o altri cardinali vanno in giro per il mondo si portano dietro qualcuno al guinzaglio, proprio come ora sta facendo Michael Czerny in Libano. Quali sono stati i risultati? Nessuno. La comunicazione del Papa è fallimentare e frammentata. Da un opera del genere ci si sarebbe aspettati un accentramento, in questo Dicastero, di qualunque aspetto informativo in merito al Papa e alla Santa Sede. No, questo non è mai accaduto, anzi! In questi anni il Pontefice ha dimostrato di non nutrire alcuna fiducia nei confronti di coloro che ha messo nel Dicastero per la Comunicazione. Spesso Matteo Bruni è venuto a conoscenza di libri, lettere, video, messaggi, chiamate, ecc.. effettuate dal Papa dalla stampa locale o nazionale. Quando il Portavoce ha parlato, spesso è stato il Pontefice in persona a smentirlo. Allora, è chiaro che per quanto si vogliano criticare questi personaggi non è solo colpa loro. A che gioco gioca il Papa?

Questo porta a seri problemi. Come in molte diocesi, poi, il dramma è che spesso vescovi e cardinali, ed anche il Papa, si affidano a strategie comunicative formulate da ragazzetti cresciuti negli scout o in oratorio e che non hanno idea di che cosa sia la Chiesa, il mondo e il grande bordello della comunicazione. L'unico motivo per cui vengono scelti è dovuto al fatto che sono proni al volere del regnante di turno e perché li ha raccomandati "la zia Pina". I risultati sono evidenti in ogni comunicato stampa che esce dalle curie e dalle miriadi di articoli di giornale che vengono pubblicati contro la Chiesa.

I medici attorno al Papa

Per fortuna i giovani non guardano più la televisione ma in queste ore vengono ospitati nei salotti televisivi dei personaggi che non hanno mai messo piede in Vaticano ma si divertono a parlarne. Gli unici posti che hanno frequentato sono le sartorie di Borgo - luoghi dai quali bisogna stare lontano se non si vuole perdere del tutto la fede - e da questi negozi sono usciti anche sbattendo la porta perché le prime donne non vanno d'accordo neppure con sé stesse quando si guardano allo specchio. Sono quei personaggi malati che si definiscono giornalisti pur non essendo iscritti ad alcun ordine. 

È chiaro, quindi, che se il dibattito viene lasciato al "gossip da salotto" e alle fantasticherie di chi scrive libri sui papi senza neppure sapere i dieci comandamenti, è facile buttarla in caciara. La salute del Papa, al contrario, è cosa molto seria. Ed è delicata per la sua storia clinica che oggi è, più o meno, tutta in mano ad un uomo che Francesco ha scelto come suo "Assistente Sanitario Personale" - e non "infermiere pontificio" come afferma chi ha i denti sporchi di catrame -, ovvero una persona che non ha la laurea in medicina e chirurgia ma in scienze Infermieristiche. 

Massimiliano Strappetti
, infermiere coordinatore della Direzione di Sanità ed Igiene dello Stato della Città del Vaticano e dal 4 agosto 2022 Assistente Sanitario Personale di Francesco, è l'uomo che convinse il Papa a sottoporsi all'operazione al colon il 4 luglio 2021. In quella occasione il Papa si sottopose ad operazione per una stenosi diverticolare sintomatica del colon. Bergoglio ha sempre parlato di Strappetti come "l'uomo che gli ha salvato la vita" ma questi non ha fatto altro che spiegargli che era necessario andare in ospedale e operarsi. Si tratta della medesima cosa che dal 6 febbraio 2025 gli è stata detta ma lui ha continuato, fino al 14, a non volersi recare in ospedale. Del resto il Santo Padre non ha un buon rapporto con i medici e crede a teorie cospirazionistiche dai tempi in cui era a Buenos Aires. 

Anche in questo ricovero, infatti, c'è chi ha dovuto "fare a pugni" con il carattere di Bergoglio. Il bollettino del 18 febbraio recita: «La tac torace di controllo alla quale il Santo Padre è stato sottoposto questo pomeriggio, prescritta dall'equipe sanitaria vaticana e da quella medica della Fondazione Policlinico “A. Gemelli", ha dimostrato l'insorgenza di una polmonite bilaterale che ha richiesto un' ulteriore terapia farmacologica». Equipe sanitaria è una versione ricercata perché non si può parlare di medici, Strappetti non lo è. Ma il bollettino offre una informazione chiara: la TAC non è stata prescritta solo dai medici del Gemelli. Il Papa, infatti, si fida solo di Strappetti. Al Policlinico Gemelli è legato anche il prof. Roberto Bernabei, geriatra, nominato dallo stesso Papa Francesco suo medico personale nel 2021 ed ora sparito dalla scena.

Anche in ambito medico, quindi, emergono le criticità di un uomo che ha un caratteraccio, ha le sue fobie e crede alle cospirazioni, e - non ultimo - ha ottantotto anni ed è testardo. Chi gravita attorno alla sua stanza in queste ore ci tiene a sottolineare che anche lui si è reso conto che se la situazione è degenerata in questo modo è per colpa sua e perché non ha voluto farsi ricoverare prima. 

Bollettino Medico 20 gennaio 

Giovedì 20 febbraio 2025 la Sala Stampa della Santa Sede ha rilasciato il Bollettino Medico alle 19.31: «Le condizioni cliniche del Santo Padre sono in lieve miglioramento. È apiretico ed i parametri emodinamici continuano ad essere stabili. Questa mattina ha ricevuto l’Eucaristia e successivamente si è dedicato alle attività lavorative»