Toronto, 17 aprile 2025 – In occasione del Giovedì Santo, il cardinale Francis Leo, arcivescovo di Toronto, ha presieduto la Santa Messa Crismale nella cattedrale metropolitana, gremita di sacerdoti e fedeli giunti da tutta l’arcidiocesi. Un momento intenso di comunione e preghiera, durante il quale il porporato ha offerto una profonda riflessione sul mistero del sacerdozio, esortando i presenti a riscoprirne la bellezza e la missione.
Nel cuore della sua omelia, il cardinale ha invitato i sacerdoti a tornare con la mente e nella preghiera a quel passato che li ha formati, a quei presbiteri che li hanno accompagnati nel cammino della vocazione. “Pensiamo – ha detto – a coloro che ci hanno aiutato a diventare ciò che oggi siamo. Ringraziamoli nel nostro cuore e nelle nostre preghiere”.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto a tutti i sacerdoti impegnati nella preparazione del Giubileo: “Vi ringrazio per ciò che fate. La gente si affida a voi nei loro venerdì santi – ha affermato –. Liturgicamente viviamo questo giorno una volta all’anno, ma per molti, purtroppo, è un’esperienza quotidiana”.
Nella sua omelia, il cardinale Leo ha voluto sottolineare la speranza come virtù fondamentale per il nostro tempo: “Se c’è una virtù di cui oggi il mondo ha bisogno è proprio la speranza. Grazie, cari sacerdoti, per essere messaggeri di speranza, pellegrini di speranza”.
Rievocando il magistero di Papa Benedetto XVI, il cardinale ha ricordato l’apertura dell’Anno Sacerdotale nel 2009, facendo riferimento alla catechesi del Papa dedicata al Santo Curato d’Ars. Con parole cariche di ammirazione ha citato: “Oh! Che cosa grande è il Sacerdozio! Non lo si capirà bene che in Cielo… se lo si comprendesse sulla terra, si morirebbe, non di spavento ma di amore!”

Ha quindi invitato a seguire l’esempio del Santo Curato: “Era una catechesi vivente. Si è identificato pienamente con il suo ministero, fino a diventare un alter Christus. È bellissimo quando la gente vede meno noi e più Gesù”, ha detto il cardinale, sottolineando come l’autenticità sacerdotale emerga soprattutto nell’umile servizio quotidiano.
Verso la conclusione della sua omelia, il cardinale Leo ha rivolto un pensiero affettuoso ai sacerdoti che quest’anno celebrano un anniversario di ordinazione (25,50,60 anni): “Grazie per il vostro servizio devoto, il vostro sì quotidiano, il vostro Fiat quotidiano”. Ha quindi ricordato che “i sacerdoti sono un dono che Gesù fa alla sua Chiesa”, esortando tutti a sostenerli e amarli: “Amiamo i nostri sacerdoti, sosteniamoli, collaboriamo con loro, preghiamo per loro”.
Non ha dimenticato i sacerdoti malati e quelli defunti, affidandoli alla misericordia di Dio, e ha espresso profonda gratitudine verso i presbiteri che hanno lasciato le loro case per servire la comunità di Toronto: “Grazie a voi che avete lasciato la vostra famiglia, la vostra Nazareth, per servire la nostra Chiesa”.
Un forte incoraggiamento è stato rivolto anche ai sacerdoti provenienti da altri Paesi: “Sentitevi a casa qui a Toronto”, ha detto. Ha infine invitato tutti a vivere in fraternità, a pregare per i sacerdoti recentemente ordinati e per coloro che saranno ordinati a maggio, nonché per le vocazioni. Concludendo la celebrazione, il cardinale ha richiamato le celebri parole di San Giovanni Maria Vianney: “Il sacerdozio è l’amore del cuore di Gesù”, lasciando ai presenti un’esortazione semplice e potente: “Viviamo, serviamo e moriamo in quell’amore”.