Questa mattina, nell’Aula Paolo VI sono volati gli stracci. Mentre le nostre diocesi affrontano una crisi sempre più grave di vocazioni sacerdotali e religiose, nella seconda Assemblea sinodale, iniziata ieri, si discute della possibilità di ampliare il ruolo di diaconi, laici e consacrati nella guida sinodale delle comunità, "sfruttando le opportunità già previste dal Codice di Diritto Canonico". Si parla di parrocchie, organismi diocesani, curie e vicariati, ma la questione solleva non poche perplessità. Abbiamo parlato questa mattina delle diverse questioni che diversi vescovi sollevano. 

La discussione di oggi, iniziata dopo la Messa celebrata in San Pietro, si è protratta tra le 9.30 e le 12.30 con una breve pausa. L’obiettivo è approvare entro giovedì il documento “Proposizioni” (pubblicato in esclusiva qui), che sarà poi sottoposto all’assemblea dei vescovi a maggio. Tuttavia, il confronto si è fatto teso: più voci hanno denunciato il rischio di vanificare il percorso sinodale compiuto finora, giudicando il testo troppo debole e poco incisivo. Inoltre, non è chiaro chi ne sia l’autore e molti lamentano di averlo ricevuto troppo tardi. Ai vescovi è arrivato solo la scorsa settimana. Nel pomeriggio sono stati presentati diversi emendamenti, ma c'è molto malcontento. Alla seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia partecipano 957 delegati in rappresentanza di 219 delle 226 diocesi italiane, secondo i dati diffusi dalla CEI. La maggioranza, ovviamente, è composta da laici, 442 in totale, seguiti da 246 sacerdoti, 176 vescovi e 44 religiosi e religiose. L’Assemblea include 761 delegati, a cui si aggiungono 78 invitati, 66 membri del Comitato nazionale per il Cammino sinodale, 20 della presidenza e 32 della segreteria generale della CEI.

Il testo, pur contenendo diverse considerazioni controverse, non soddisfa i partecipanti. Di cosa parla il documento Proposizioni? 

1. Sinodalità e Missione della Chiesa
Il testo sottolinea l’importanza della sinodalità come modo di vivere la Chiesa, promuovendo la partecipazione di tutti i fedeli nel discernimento e nella decisione. La missione evangelizzatrice è centrale, con un invito a rinnovare l’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo.

2. Ruolo dei Laici e Ministerialità
Viene ribadito il contributo essenziale dei laici nella vita della Chiesa, con un’attenzione particolare ai giovani e alle donne. Si propone una maggiore valorizzazione dei ministeri laicali e nuove forme di collaborazione tra clero e laicato.

3. Dialogo Ecumenico e Interreligioso
Il documento incoraggia il dialogo con altre confessioni cristiane e religioni, per promuovere la pace e la comprensione reciproca. Viene evidenziata la necessità di lavorare insieme su questioni sociali e morali.

4. Riforme Strutturali e Trasparenza
Si affronta il tema della governance ecclesiale, con richieste di maggiore trasparenza nelle decisioni e nelle risorse economiche della Chiesa. Si propone un maggiore coinvolgimento delle comunità locali nei processi decisionali.

5. Questioni Sociali e Giustizia
Il Sinodo richiama la responsabilità della Chiesa nel difendere i diritti umani, la giustizia sociale e la cura del creato. Viene ribadita l’urgenza di affrontare questioni come la povertà, la crisi ambientale e le migrazioni.

6. Formazione e Discernimento
Si sottolinea l’importanza della formazione permanente per sacerdoti, religiosi e laici, affinché siano pronti ad affrontare le sfide del mondo moderno con una solida base teologica e pastorale.