Siracusa - Il sacerdote accusato di violenza sessuale ai danni di Giovanni Castiglia è stato assolto dal Tribunale “perché il fatto non sussiste”. Questa formula è la più favorevole all’imputato e rappresenta l’esito assolutorio più vantaggioso tra quelli previsti dal codice di procedura penale italiano. Con questa decisione il Tribunale ha chiaramente dimostrato che le accuse mosse dal giovane siculo ai danni di un presbitero erano del tutto false e frutto di risentimento.
Il procedimento penale
La vicenda prende avvio quando, con decreto n. 2016/2021 R.G.N.R. mod. 21, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa ha presentato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di un presbitero che aveva svolto il proprio ministero pastorale anche a Francofonte in Sicilia. L’accusa mossa contro il sacerdote riguardava presunti abusi sessuali commessi ai danni del giovane Giovanni Castiglia, figura già allontanata da diverse realtà ecclesiali, che aveva presentato denuncia contro il presbitero molti anni dopo rispetto a quando lo aveva conosciuto in parrocchia. La querela, guarda caso, arrivò proprio nel momento in cui il prete confidò all’ex direttore di Avvenire, presso il quale Castiglia si era rivolto, le diverse peripezie della vita del giovane mettendolo in guardia.
Nel procedimento penale, avviato nel 2021, Giovanni Castiglia è stato rappresentato legalmente dall’avvocata Eleanna Parasiliti Molica fino al momento in cui il portale di informazione Silere non possum ha reso pubblici i file audio che documentavano minacce di morte rivolte da Castiglia a Mons. Abruzzese, già canonico della Basilica di Santa Maria Maggiore, e l’attività del giovane che aveva fatto pubblicare sui media la sua storia. A seguito di quella divulgazione, l’avvocata ha formalmente rinunciato all’incarico, rimettendo il mandato.
Al termine dell’istruttoria dibattimentale, il Pubblico Ministero ha invocato l’assoluzione del sacerdote, motivandola con la natura contraddittoria della deposizione offerta da Castiglia, giudicata incoerente, discordante nei passaggi essenziali e afflitta da evidenti criticità nella ricostruzione dei fatti. Il percorso giudiziario si è compiuto il 2 dicembre 2025, giorno in cui il Giudice del Tribunale di Siracusa ha pronunciato la decisione definitiva, decretando l’insussistenza del reato contestato e convalidando la piena assoluzione dell’imputato.
d.E.R.
Silere non possum