Oggi, Domenica 6 aprile, al termine della Santa Messa per il Giubileo dei Malati presieduta da S.E.R. Mons. Rino Fisichella, Papa Francesco si è recato a sorpresa in Piazza San Pietro per salutare i fedeli presenti. Un gesto di vicinanza che ha suscitato grande entusiasmo tra i pellegrini, molti dei quali non si aspettavano di vedere il Santo Padre al termine della celebrazione.
Il Papa, in sedia a rotelle, è salito sull'altare ed ha rivolto un breve saluto ai presenti: “Buona Domenica a tutti, grazie tante.”
Tuttavia, come è possibile constatare dal video, ha dovuto ripetere due volte il proprio messaggio, poiché il microfono non ha funzionato al primo tentativo. Si tratta dell’ennesimo episodio che mette in luce le gravi inefficienze del Dicastero per la Comunicazione, ormai tristemente noto per le sue continue disfunzioni tecniche e organizzative. Vatican News, la creazione di Andrea Tornielli, continua a collezionare incidenti e mancanze che mettono in imbarazzo la Santa Sede agli occhi del mondo. Nel frattempo, lo stesso Tornielli sembra più impegnato a gestire account fake sui social network che a garantire un servizio comunicativo dignitoso e all’altezza della missione ecclesiale.
L'Angelus non pronunciato
Nel frattempo, è stato comunque diffuso il testo del messaggio per l’Angelus, che Papa Francesco non ha letto personalmente. In piazza, infatti, Francesco è arrivato assistito ancora dall'ossigeno e le difficoltà nel parlare sono ancora evidenti. Nel messaggio, il Santo Padre ha commentato il Vangelo della quinta domenica di Quaresima, soffermandosi sull’episodio della donna adultera: “Mentre gli scribi e i farisei vogliono lapidarla, Gesù restituisce a questa donna la bellezza perduta: lei è caduta nella polvere; Gesù su quella polvere passa il suo dito e scrive per lei una storia nuova: è il ‘dito di Dio’, che salva i suoi figli.” Papa Francesco ha poi aggiunto parole personali e toccanti: “Come durante il ricovero, anche ora nella convalescenza sento il ‘dito di Dio’ e sperimento la sua carezza premurosa. […] Chiedo al Signore che questo tocco del suo amore raggiunga coloro che soffrono e incoraggi chi si prende cura di loro.”
Nel testo, il Papa ha espresso vicinanza ai medici, agli operatori sanitari spesso lasciati soli, ha ringraziato le detenute del carcere di Rebibbia per il loro affetto, e ha lanciato un appello accorato per la pace nel mondo: dall’Ucraina a Gaza, dal Sudan ad Haiti, passando per la Repubblica Democratica del Congo e il Myanmar. “Tacciano le armi e si riprenda il dialogo; siano liberati tutti gli ostaggi e si soccorra la popolazione.”
d.P.R.
Silere non possum