Città del Vaticano – «Quando il Natale è alle porte, possiamo dire: il Signore è vicino! Senza Gesù, questa affermazione - il Signore è vicino - potrebbe suonare quasi come una minaccia. In Gesù, invece, noi scopriamo che, come avevano intuito i profeti, Dio è un grembo di misericordia». Alle ore 10.30 di questa mattina, in Piazza San Pietro, ha avuto luogo l’Udienza Giubilare nel corso della quale il Santo Padre Leone XIV ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli. Nella catechesi il Papa ha incentrato la meditazione sul tema “Sperare è generare. Maria, speranza nostra”.

L’ultima udienza giubilare del sabato

Leone XIV ha ricordato che quella di oggi è stata «l’ultima delle udienze giubilari del sabato, avviate lo scorso gennaio da Papa Francesco». Il Giubileo «volge al termine». La speranza, invece, resta come cifra dell’Anno. «Rimarremo pellegrini di speranza», ha detto. Nel cuore della catechesi, il Papa ha collegato la speranza a un’azione che porta vita: «Senza speranza, siamo morti; con la speranza, veniamo alla luce». La speranza viene presentata come generativa. È una virtù teologale. È una forza che fa nascere e rinascere. E la sintesi arriva senza deviazioni: «sperare è generare».

Il grido del creato e dei poveri, la responsabilità di chi spera

L’immagine scelta è potente: «tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi». Il Papa ha invitato ad ascoltare e a portare in preghiera «il grido della terra e il grido dei poveri». Ha denunciato l’ingiustizia di una ricchezza «sempre più concentrata» nelle mani di pochi. Ha affermato che Dio ha destinato i beni del creato a tutti. Ha fissato una linea morale immediata: «Il nostro compito è generare, non derubare». Dentro questa cornice, la storia ha due movimenti. C’è chi ruba. C’è chi genera. Leone XIV ha indicato la direzione: «La storia è nelle mani di Dio e di chi spera in Lui».

Maria, “speranza nostra”, e la Parola che prende corpo

Il tema mariano ha attraversato l’intera meditazione. Il Papa ha legato la preghiera cristiana a Maria di Nazaret. In lei «vediamo una di noi che genera». Maria è Madre di Dio e Madre nostra. È chiamata con il titolo della Salve Regina: “Speranza nostra”. Leone XIV ha detto: «Gesù vuole nascere ancora: possiamo dargli corpo e voce». Il compito dei credenti diventa allora quello di “generare” la Parola nella storia. Il Papa parla di un grido che si trasforma. Parla di un “parto” atteso dalla creazione. Leone ha spiegato che sperare è vedere questo mondo diventare “il mondo di Dio”, fino alla “Gerusalemme nuova”. E l’invocazione chiude il percorso: «Maria, speranza nostra, accompagni sempre il nostro pellegrinaggio di fede e di speranza».

Il Giubileo verso la chiusura: le Porte Sante

Il Giubileo si avvia a conclusione. Le chiusure delle Porte Sante sono previste secondo questo calendario:

25 dicembre 2025 – ore 18.00: Chiusura Porta Santa della Basilica di Santa Maria Maggiore e Santa Messa
27 dicembre 2025 – ore 11.00: Chiusura Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano e Santa Messa
28 dicembre 2025 – ore 10.00: Chiusura Porta Santa della Basilica di San Paolo Fuori le Mura e Santa Messa
6 gennaio 2026 – ore 9.30: Chiusura Porta Santa della Basilica di San Pietro e Santa Messa

d.I.L.
Silere non possum