Dopo un mese di assenza torna il delegato pontificio a Bose. L'intento è chiaro: epurare.
Oggi nella comunità di Bose torna il delegato pontificio p. Amedeo Cencini.
La comunità ha dato un ultimatum ai monaci che storcono il naso sulla nuova "gestione" della macchina: o dentro o fuori. Il priore, di cui abbiamo parlato in questo
articolo, ha chiaramente detto ai monaci e alle monache che chiunque non è d'accordo con il suo priorato o con le nuove volontà della Santa Sede dovrà lasciare Bose. La soluzione è stata trovata nella comunità di Cellole, alla quale è stata data un'illusoria libertà.
Entro il 27 novembre, quindi, i monaci dissidenti dovranno partire per Cellole, in diocesi di Volterra. Chi resta deve tacere e obbedire. Avete presente Squid Game? Bene, immaginate i monaci come i partecipanti al primo gioco e Cencini e Manicardi come la bambina che colpisce.
L'arrivo di padre Cencini è ovviamente puntuale e studiato. Arriva in comunità con il fine di fare pressione su coloro che sono ancora indecisi ma che ovviamente sono il punto dolente per poter giungere alla presentazione dello statuto modificato. In sostanza a Bose non vogliono fughe di notizie. Peccato che dimentichino di avere un problema sotto la sedia.
F.P.
Silere non possum