Città del Vaticano - Lunedì 5 maggio 2025 è stata una giornata cruciale nei preparativi per il prossimo Conclave. Due Congregazioni Generali si sono svolte oggi presso l’Aula Nuova del Sinodo, alla presenza dei Cardinali elettori e non elettori, mentre nel pomeriggio, nella Cappella Paolina, si è tenuto il giuramento solenne degli officiali e degli addetti al Conclave.

Le Congregazioni generali

La decima Congregazione Generale si è tenuta questa mattina alle ore 9. Nel pomeriggio, alle ore 17, si è svolta l’undicesima Congregazione Generale, sempre all’interno dell’Aula Nuova del Sinodo. I Cardinali, riuniti sotto la guida del Cardinale Decano, hanno proseguito il confronto fraterno e riservato sulle condizioni della Chiesa universale e sul profilo del futuro Pontefice.

Questo pomeriggio erano presenti circa 170 porporati di cui 132 elettori e circa una ventina sono intervenuti affrontando questioni pastorali, di tipo ecclesiale e sociale. Diversi interventi sono stati fatti da vescovi asiatici ed africani. Le riflessioni hanno spaziato su diversi fronti, riflettendo la varietà di esperienze e sensibilità provenienti da ogni angolo del mondo. Qualcuno ha parlato anche del fenomeno delle migrazioni, ritenendo questo un tema essenziale, evidentemente per il futuro della Chiesa. 

La censura continua

In serata, alcuni cardinali hanno confidato a Silere non possum un malcontento crescente: la Sala Stampa della Santa Sede continua a selezionare in modo mirato e parziale i temi da comunicare all’opinione pubblica. I comunicati ufficiali, infatti, riportano esclusivamente gli argomenti cari a una certa corrente ecclesiale, gli stessi che hanno segnato e orientato l’ultimo decennio di pontificato, e che vengono sistematicamente riproposti da un ristretto gruppo di porporati. Tutt’altro trattamento viene riservato a questioni ben più scomode e urgenti, sollevate in aula ma regolarmente censurate nei resoconti ufficiali: dottrina, deriva relativista, le gravi ambiguità del pontificato precedente, i rischi concreti che la Chiesa corre nel futuro prossimo. Come osserva un cardinale con amarezza: “Siamo ormai di fronte a una vera e propria censura. Neanche nei regimi dittatoriali più spudorati si manipola l’informazione in questo modo”.

A ciò si aggiungono episodi sconcertanti che segnalano un clima di superficialità e disprezzo. Durante l’intervento del cardinale Joseph Zen, testimone della sofferenza della Chiesa in Cina, alcuni presenti ridevano apertamente. In particolare, è stato notato l’arcivescovo Domenico Battaglia, intento a ridacchiare con nonchalance. Un atteggiamento giudicato da molti del tutto inopportuno, soprattutto se si considera lo stato drammatico in cui versa la diocesi partenopea da lui guidata. “Verrebbe da chiedergli cosa ci sia da ridere, visto che Napoli affonda anche a causa sua”, ha commentato con amarezza un altro porporato.

Altri temi affrontati

Nel corso della Congregazione, non sono mancate le preoccupazioni legate a guerre e conflitti in corso, con particolare riferimento alle aree dell’Asia e dell’Africa. Le testimonianze di alcuni cardinali di queste terre hanno restituito un quadro doloroso, ma al tempo stesso ricco di speranza e di fede vissuta in situazioni estreme. Un altro nodo tema è stato il cammino del Sinodo sulla sinodalità. In vista dell’elezione del nuovo Pontefice, si è parlato anche della responsabilità dei cardinali di accompagnare e sostenere il prossimo Papa con preghiera, lealtà e spirito di servizio. È stata infine evidenziata anche la sfida posta dalla diffusione delle sette, un fenomeno preoccupante in molte regioni del mondo, spesso alimentato dalla povertà, dalla solitudine spirituale e dall’assenza di una presenza ecclesiale capillare e viva. La prossima sessione, la dodicesima Congregazione Generale, è stata convocata per la mattina di martedì 6 maggio alle ore 9.

Giuramento e preparativi per il Conclave

Nel cuore del pomeriggio, alle ore 15, un altro momento significativo ha avuto luogo nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico Vaticano: il giuramento degli officiali e degli addetti al Conclave. Come previsto dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis ai nn. 46-48, hanno prestato giuramento tutti coloro che, pur non appartenendo al Collegio Cardinalizio, avranno un ruolo operativo durante il Conclave.

Davanti a Sua Eminenza il Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, e in presenza di due Protonotari Apostolici di Numero Partecipanti in qualità di testimoni, hanno giurato – dopo un’adeguata istruzione sul significato del gesto – il Segretario del Collegio Cardinalizio, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, i Cerimonieri, i religiosi addetti alla Sagrestia Pontificia e alle confessioni in varie lingue, i medici, gli infermieri, il personale di servizio della Domus Sanctæ Marthæ, gli addetti alla sicurezza e ai trasporti, fino al personale della Floreria Vaticana e dei servizi tecnici.

Il giuramento, pronunciato e sottoscritto personalmente da ciascuno, è vincolante e segna l’impegno alla massima riservatezza e dedizione nel delicato processo di elezione del Successore di Pietro. I preparativi si intensificano. La Chiesa, in preghiera e in attesa, si appresta a vivere un momento decisivo della sua storia.

p.C.L.
Silere non possum