Baltimora - Si è svolta questa settimana, nella storica Premier See di Baltimora, l’assemblea plenaria autunnale della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB). Un appuntamento che, oltre ai passaggi istituzionali previsti, si è rivelato particolarmente denso: elezioni interne, consultazioni canoniche, approvazione di testi dottrinali e pastorali, e un messaggio formale al Santo Padre hanno scandito i lavori dei vescovi, riuniti in un clima di comunione e di attenzione alle sfide sociali ed ecclesiali del Paese.
Nuova guida per i vescovi statunitensi
Nella mattinata del 12 novembre l’assemblea ha eletto l’arcivescovo Paul S. Coakley (Oklahoma City) come nuovo presidente della Conferenza. La scelta è arrivata al terzo scrutinio, con 128 voti contro i 109 ottenuti dal vescovo Daniel E. Flores (Brownsville). Proprio Flores è stato poi eletto vicepresidente al primo turno, risultando preferito tra i nove candidati rimasti. I due presuli succedono all’arcivescovo Timothy P. Broglio, Ordinario Militare per gli Stati Uniti, e all’arcivescovo di Baltimora William E. Lori, che concludono così il loro triennio alla guida della Conferenza.
Una lettera al Papa
Tra gli atti più rilevanti della plenaria, i vescovi hanno approvato un messaggio indirizzato a Papa Leone XIV. Nel testo, i presuli statunitensi assicurano al Pontefice la propria comunione e ricordano l’incoraggiamento ricevuto da lui durante il Giubileo dei Vescovi a Roma, lo scorso giugno. La lettera riprende i temi cari al Papa: la necessità di una rinnovata conversione pastorale, la centralità del Buon Pastore e la responsabilità di custodire la speranza cristiana in un Paese segnato da divisioni, individualismo e carenze sociali. I vescovi affermano il proprio impegno a sostenere i migranti, proteggere la libertà religiosa e difendere i più vulnerabili, ribadendo che dignità umana e sicurezza nazionale non sono realtà in contraddizione.
Approvata la settima edizione delle direttive etiche per la sanità cattolica
Altro momento di rilievo è stato l’approvazione definitiva della Settima Edizione delle Ethical and Religious Directives for Catholic Health Care Services, documento che orienta l’azione di ospedali, cliniche e strutture sanitarie cattoliche negli Stati Uniti. Le nuove direttive – aggiornate alla luce degli ultimi sviluppi magisteriali e tecnologici – affrontano temi centrali dell’etica biomedica: tutela della vita dal concepimento alla morte naturale, limiti e responsabilità nell’uso dell’intelligenza artificiale, cure di fine vita e rifiuto dell’eutanasia, criteri in materia di transizioni di genere, procreazione assistita e manipolazioni genetiche, collaborazione con strutture sanitarie non cattoliche e ruolo pastorale delle istituzioni e dei cappellani.
Il documento, destinato a diventare riferimento per la rete capillare della sanità cattolica americana, entrerà in vigore dopo l’approvazione dei singoli vescovi diocesani.
Voto favorevole all’apertura della causa di padre Richard Thomas, SJ
La plenaria ha inoltre espresso, con 206 voti favorevoli, parere positivo all’avvio della causa di beatificazione del gesuita padre Richard M. Thomas, figura molto amata per il suo ministero tra i poveri di El Paso e Juárez. Considerato un pioniere dell’apostolato sociale, padre Thomas aveva dato vita a opere di carità, sostegno ai lavoratori delle discariche, programmi educativi e iniziative di giustizia sociale. La Conferenza ha riconosciuto in lui una testimonianza esemplare del Vangelo tra gli emarginati.
“Non siete soli”: un messaggio speciale sull’immigrazione
Tra i testi votati figura anche un Messaggio Pastorale speciale sull’immigrazione, nel quale i vescovi denunciano il clima di paura che attraversa le comunità migranti, le condizioni dei centri di detenzione, la retorica politica polarizzante e le minacce ai luoghi di culto. Il documento, approvato a larga maggioranza, contiene un appello forte: “Ai nostri fratelli e sorelle immigrati diciamo: non siete soli.”
I presuli si oppongono alle espulsioni indiscriminate, chiedono una riforma organica del sistema migratorio e invitano i cattolici a intensificare il sostegno concreto ai più vulnerabili. Il testo si chiude con l’affidamento a Nostra Signora di Guadalupe, patrona delle Americhe.
Una plenaria di ampio respiro
Inoltre, i vescovi hanno stabilito che nel 2026 gli Stati Uniti saranno consacrati al Sacro Cuore di Gesù. La riunione di Baltimora ha offerto un quadro articolato: rinnovo delle strutture di governo, aggiornamento dottrinale, orientamenti pastorali e prese di posizione sui temi sociali più urgenti. Al centro, l’intenzione dichiarata dei vescovi di riaffermare il loro servizio alla verità del Vangelo e alla dignità di ogni persona, in un momento storico complesso per la Chiesa e per il Paese.
p.V.R.
Silere non possum