Città del Vaticano – Alle ore 18.00 di questo pomeriggio, in Piazza San Pietro, il Santo Padre Leone XIV ha presieduto la Veglia di Preghiera in occasione del Giubileo della Spiritualità Mariana, un appuntamento che ha riunito migliaia di fedeli provenienti da ogni parte del mondo. Sul sagrato della Basilica, in un clima di profonda devozione, è giunta in processione la statua originale della Madonna di Fatima. Nel suo discorso, il Pontefice ha offerto una meditazione centrata sul tema della spiritualità mariana autentica e della pace come dono e compito.
“Siamo raccolti in preghiera con Maria”
«Cari fratelli e sorelle – ha esordito Leone XIV – siamo raccolti in preghiera, questa sera, insieme con Maria la Madre di Gesù, così come era solita fare la prima Chiesa di Gerusalemme». Con queste parole, il Papa ha invitato i presenti a vivere la Veglia come un’esperienza di Chiesa nascente, uniti nella perseveranza e nella concordia, intercedendo per la pace, dono di Dio e responsabilità dell’uomo.
Richiamandosi ai testi del Concilio Vaticano II, Leone XIV ha ricordato che la vera devozione mariana non consiste tanto in forme esteriori, ma nell’imitazione delle virtù della Vergine, “la prima dei credenti”, la “tenda umile del Verbo, mossa solo dal vento dello Spirito”.
Il testamento di Maria: “Fate quello che vi dirà”
Uno dei passaggi più forti dell’omelia è stato quello dedicato alle parole della Vergine alle nozze di Cana: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5). Il Papa le ha definite “un testamento spirituale” da custodire come figli: «Maria è certa che il Figlio parlerà. La sua Parola non è finita: crea ancora, genera, riempie di primavere il mondo». Da qui, l’invito a trasformare il Vangelo in vita concreta, “in gesto e corpo, fatica e sorriso”. E l’appello accorato per la pace: «Tra le parole di Gesù che non vogliamo lasciar cadere, una risuona in particolare oggi: Metti via la spada. Disarma la mano e prima ancora il cuore. La pace è disarmata e disarmante: non è deterrenza ma fratellanza, non è ultimatum ma dialogo».
Leone XIV ha poi rivolto un monito ai potenti della terra: «Abbiate l’audacia del disarmo! Per nessuna idea, fede o politica possiamo uccidere. Da disarmare, prima di tutto, è il cuore».

“Tra voi non sia così”
Il Papa ha proseguito con un invito radicale a riscoprire la logica evangelica del servizio: «I grandi del mondo si costruiscono imperi con il potere e il denaro. Voi però non fate così. Il Maestro non ha troni, ma si cinge un asciugamano e s’inginocchia ai piedi dei suoi amici».
Leone XIV ha invitato a guardare la storia dal basso, con gli occhi dei piccoli, dei poveri, degli esuli, di chi naufraga e di chi è scartato. Solo da quel punto di vista – ha detto – “può nascere un mondo nuovo, un regno di giustizia e di pace”. La Vergine del Magnificat diventa così modello di questa visione: “Lei posa lo sguardo sui punti di frattura dell’umanità e sceglie i piccoli, per insegnarci a sognare cieli nuovi e terra nuova”.
“Beati voi, operatori di pace”
La Veglia si è conclusa con un forte richiamo alle Beatitudini: «Beati voi, operatori di pace. Dio regala gioia a chi produce amore nel mondo». Il Papa ha incoraggiato i fedeli a non cedere alla rassegnazione: «Coraggio, avanti, in cammino! La pace è un percorso e Dio cammina con voi. Il Signore diffonde la pace attraverso i suoi amici pacificati nel cuore».
La preghiera finale alla Vergine della pace
Infine, Leone XIV ha elevato una profonda preghiera alla Vergine, invocata come «Donna fedele, grembo sacro al Verbo», chiedendo che insegni ai credenti a sostare accanto alle infinite croci dove la vita è più minacciata, a vivere e testimoniare l’amore cristiano, a rinunciare all’opaco egoismo per seguire Cristo, vera luce dell’uomo. «Vergine della pace, porta di sicura speranza, accogli la preghiera dei tuoi figli», ha concluso il Pontefice, mentre Piazza San Pietro, avvolta dal silenzio della sera e dal canto mariano, si è trasformata in un grande cenacolo di preghiera. Leone XIV ha donato alla Madonna la sua prima Rosa d’Oro, gesto carico di simbolismo, che riprende una tradizione secolare dei Papi in visita ai più venerati santuari mariani.
Così si è chiusa una serata di intensa preghiera e di profezia, nella quale la Chiesa, raccolta attorno a Maria, ha ascoltato ancora una volta l’appello del suo Pastore: «Disarmate il cuore, perché solo dal cuore nasce la pace».
D.G.
Silere non possum