Oggi il Cardinale Decano, Giovanni Battista Re, ha convocato i cardinali a Roma per partecipare alla prima congregazione generale, in vista del prossimo Conclave. Un atto che assume un significato particolare alla luce della convocazione inviata anche al cardinale Giovanni Angelo Becciu.

Il 24 settembre 2020, infatti, Papa Francesco aveva costretto Becciu a dimettersi da Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, accettando inoltre la sua “rinuncia ai diritti connessi al cardinalato”. Una formula inedita, senza precedenti giuridici chiari. Come Silere non possum ha spiegato più volte, quell’atto non trova fondamento in alcuna norma canonica valida e non equivale a una rinuncia alla dignità cardinalizia. Fu adottata motu proprio dal Papa violando gravemente i diritti del porporato il quale, sta emergendo proprio in queste ore, è stato vittima di una macchinazione ad opera della pregiudicata Francesca Immacolata Chaouqui, Stefano De Santis e Alessandro Diddi. 

Becciu entrerà in Conclave?

La Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, al numero 36, stabilisce con precisione che hanno diritto di partecipare all’elezione del Pontefice tutti i cardinali creati e pubblicati in Concistoro, anche se non abbiano ancora ricevuto la Berretta, l’anello o prestato il giuramento. Non hanno invece diritto di voto i cardinali canonicamente deposti o che abbiano rinunciato, con il consenso del Papa, alla dignità cardinalizia. Nel caso di Becciu, però, si parla solo di rinuncia ai diritti, non alla dignità. Non è stato deposto e non ha rinunciato al cardinalato. Ha continuato a vestire la porpora, a portare le insegne e ha partecipato pubblicamente a diversi eventi in Vaticano, come i Concistori, su invito dello stesso Pontefice. Tutto lascia pensare a una progressiva riabilitazione di fatto, mai formalizzata con atti giuridici come del resto non è stata mai formalizzata neppure la sua "rinuncia ai diritti".

Ora la sua convocazione alla prima congregazione generale, che si terrà domani alle ore 9 nell’Aula Nuova del Sinodo, apre un interrogativo importante: Becciu sarà ammesso alla Cappella Sistina per l’elezione del Papa?

Spetterà agli stessi cardinali, riuniti in Congregazione, valutare il caso e prendere una decisione. La questione è tutt’altro che secondaria e non c'è un consenso unanime sul tema. 


p.L.A.
Silere non possum