The Supreme Pontiff is making his 37th apostolic journey. 26 July 2022 was his third day in Canada.

Il terzo giorno del Santo Padre su suolo canadese inizia con la celebrazione della Santa Messa presso il Commonwealth Stadium di Edmonton. Francesco è giunto dal St. Joseph Seminary dove ha dimorato in questi giorni.

Nella festa dei Santi Gioacchino ed Anna, il Papa ha voluto offrire “due aspetti importanti” di riflessione: “siamo figli di una storia da custodire” e “siamo artigiani di una storia da costruire”. Francesco ha fatto memoria dei nonni, proprio prendendo esempio dai nonni di Gesù: “Gioacchino e Anna intercedano per noi: ci aiutino a custodire la storia che ci ha generato e a costruire una storia generativa. Ci ricordino l’importanza spirituale di onorare i nostri nonni e i nostri anziani, di fare tesoro della loro presenza per costruire un avvenire migliore. Un avvenire dove gli anziani non vengono scartati perché funzionalmente “non servono più”; un avvenire che non giudichi il valore delle persone solo da quanto producono; un avvenire che non sia indifferente verso chi, ormai avanti con l’età, ha bisogno di più tempo, ascolto e attenzione; un avvenire in cui per nessuno si ripeta la storia di violenza ed emarginazione subita dai nostri fratelli e sorelle indigeni”.

La celebrazione liturgica non è stata particolarmente partecipata, addirittura il Clark Stadium, adibito per ospitare l’eventuale overflow è stato chiuso. Il The Globe and Mail di mercoledì 27 luglio 2022 parla di 40mila persone. Situazione ben differente rispetto alle duecento mila presenze che parteciparono alla Santa Messa all’Abbotsford Airport di Vancouver o le trecentocinquanta mila che si radunarono a Jarry Park nel 1984 con Giovanni Paolo II.

Ha stupito anche il richiamo di Francesco, durante l’omelia, alla fede dei nonni. Addirittura il Papa ha chiesto: “Abbiamo conservato la Bibbia e il rosario”? Parole che certamente possono essere pertinenti in Europa ma non certo in Canada dove il rapporto con la fede è ben diverso e non c’è questa tradizione cattolica radicata.

Al termine della Santa Messa, l’Arcivescovo di Edmonton, S.E. R. Mons. Richard William Smith, ha rivolto un indirizzo di saluto e di ringraziamento al Santo Padre: “A nome dei miei fratelli Vescovi e di tutti coloro qui convenuti per questa celebrazione eucaristica, Le porgo i nostri più sentiti ringraziamenti per la Sua presenza in mezzo a noi. Il Viaggio Apostolico realizza la promessa che ha fatto di venire in Canada e dimostrare così la Sua vicinanza a tutti noi, specialmente alle Prime Nazioni, ai Métis e al Popolo Inuit di questa terra”.

Al termine della celebrazione, il Papa è rientrato in auto al St. Joseph Seminary.

Il pellegrinaggio al Lago Sant'Anna

Il  Santo Padre Francesco nel pomeriggio, alle ore 17.00 (01.00 del 27 luglio 2022 nella Città del Vaticano), ha partecipato al Lac Ste Anne Pilgrimage e ha presieduto la Liturgia della Parola.

Al Suo arrivo è stato accolto davanti alla chiesa parrocchiale dal Parroco, dal sacerdote incaricato dei pellegrinaggi e da alcuni fedeli. Quindi si è diretto verso il lago ed è passato accanto alla statua di Sant’Anna accompagnato dal suono dei tamburi. Giunto al lago, Papa Francesco ha fatto il segno della croce verso i quattro punti cardinali secondo l’usanza degli indigeni e ha benedetto l’acqua del lago.

Il Papa, poi è arrivato sul palco da dove ha pronunciato l’omelia. Francesco ha detto ai partecipanti: "È bello per me essere qui, pellegrino con voi e in mezzo a voi. In questi giorni, oggi specialmente, sono stato colpito dal suono dei tamburi che mi hanno accompagnato ovunque sono andato. Questo battito dei tamburi mi sembrava echeggiare il battito di molti cuori: i cuori che, nei secoli, hanno vibrato presso queste acque". 

Il Papa è poi tornato sul dramma vissuto dalle popolazioni indigene: "Parte dell’eredità dolorosa che stiamo affrontando nasce dall’aver impedito alle nonne indigene di trasmettere la fede nella loro lingua e nella loro cultura. Questa perdita è certamente una tragedia, ma la vostra presenza qui è una testimonianza di resilienza e di ripartenza, di pellegrinaggio verso la guarigione, di apertura del cuore a Dio che risana il nostro essere comunità" ed ha concluso "sono venuto pellegrino anche per dirvi quanto siete preziosi per me e per la Chiesa. Desidero che la Chiesa sia intrecciata a voi, come stretti e uniti sono i fili delle fasce colorate che tanti di voi indossano. Il Signore ci aiuti ad andare avanti nel processo di guarigione, verso un avvenire sempre più risanato e rinnovato". 

Dopo la preghiera dei fedeli, la recita del Padre Nostro e la Benedizione finale, il Papa è tornato alla chiesa parrocchiale a bordo della Papamobile. Al termine è rientrato in auto al St. Joseph Seminary dove ha cenato in privato.

Molta confusione

La giornata di martedì 26 luglio è stata caratterizzata da due momenti di preghiera, quindi, che però sono stati organizzati molto male. Allo stadio olimpico, pur essendo molto grande, si è scelto di allestire il presbiterio su un palco di modestissime dimensioni che non riusciva neppure a contenere i concelebranti. Addirittura i seminaristi e i cerimonieri non riuscivano a muoversi liberamente. Queste attenzioni sono molto importanti e spettano all'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche che, mesi prima della Visita Apostolica, ha il compito di recarsi sul posto e organizzare al meglio le cerimonie. La questione è ancor più grave se pensiamo che il Papa ha difficoltà a deambulare e quindi è necessario più spazio, in modo da garantirgli più libertà di movimento possibile. Durante la processione offertoriale, addirittura, i fedeli si sono dovuti fermare perchè non riuscivano a muoversi e non c'era spazio per raggiungere il Papa. Nonostante lo spazio fosse ridotto, però, si è scelto di mettere sei candelabri enormi fuori dall'altare, ad occupare ancor più spazio. Evidentemente Diego Ravelli non ha imparato proprio nulla negli anni in cui era al servizio di Mons. Guido Marini.

Inoltre, nonostante la presenza di molti ministri sacri, ai fedeli è stata distribuita l'Eucarestia anche da parte di laici. Distribuzione che è avvenuta rigorosamente, per tutti nessuno escluso, sulle mani. Le disposizioni da parte dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche sono sempre state molto chiare negli anni passati: nelle Messe del Papa la comunione si riceve in bocca, considerato anche l'alto rischio di profanazione delle specie Eucaristiche. Eppure, le cose sono cambiate e anche la Messa del Papa è divenuta un teatro di confusione, piuttosto che raccoglimento e preghiera.

Il Viaggio Apostolico di Francesco continuerà, mercoledì 27 luglio 2022, con la partenza per il Québec alle ore 9 (ore 17 nello Stato della Città del Vaticano).

S.I.

Silere non possum