Nel pomeriggio di martedì 20 maggio 2025, alle ore 17, Papa Leone XIV si recherà in visita alla Basilica di San Paolo fuori le mura, uno dei quattro templi papali di Roma. Un gesto denso di significato, che riafferma il legame indissolubile della Chiesa di Roma con l’Apostolo delle Genti.

Il Santo Padre sosterà in preghiera dinanzi al sepolcro dell’Apostolo Paolo. Dopo l’ascolto della Parola di Dio, tratta dalla Lettera ai Romani, Leone XIV offrirà una riflessione spirituale, prima di recarsi presso la Confessione, dove incenserà il “Trofeo” di San Paolo, ossia il luogo che sin dai primi secoli della cristianità custodisce la sua tomba.

Un luogo che racconta la storia della fede

La Basilica di San Paolo fuori le mura sorge nei pressi della via Ostiense, dove l’Apostolo Paolo fu decapitato nel 67 d.C. durante la persecuzione neroniana. Subito dopo la sua morte, i cristiani ne custodirono i resti e, già nel I secolo, fu eretta una edicola commemorativa. Nel 313, dopo l’Editto di Milano, l’Imperatore Costantino fece costruire la prima Basilica in onore del martire. La seconda, e più ampia, basilica teodosiana, fu inaugurata nel 390 da Papa Siricio. Questo splendido edificio resistette per oltre mille anni, fino al devastante incendio del 1823. L’attuale struttura fu inaugurata il 10 dicembre 1854 da Papa Pio IX, in stile neoclassico, ma conservando le dimensioni dell’antica basilica, grazie all’architetto Luigi Poletti.

Visitando oggi la Basilica, si scoprono tracce di epoche diverse: elementi paleocristiani, bizantini, gotici, rinascimentali e moderni si fondono per raccontare l’ininterrotta venerazione verso Paolo. Tra le particolarità, vi è la serie dei ritratti di tutti i Papi, iniziata da Leone I Magno nel V secolo e completata nel XIX secolo.

Il significato della visita

La visita di Leone XIV non è solo una tappa liturgica, ma un atto di fede e di comunione apostolica. Come Paolo scriveva nella Lettera ai Galati — In fide vivo Filii Dei, qui dilexit me et tradidit semetipsum pro me (Gal 2,20) — così anche il Pontefice oggi desidera riaffermare che la Chiesa vive della fede nel Figlio di Dio, e di quella carità che spinse l’Apostolo ad annunciare Cristo “ai re e alle nazioni”. Il Papa concluderà la visita con l’incensazione del sarcofago di San Paolo e la preghiera del Padre Nostro, seguito da un momento di silenzio e meditazione, prima della benedizione apostolica. Un gesto che richiama i tempi apostolici e ribadisce la continuità tra la missione di Pietro e Paolo e quella dei loro successori.

Una Basilica per la missione

Nel nostro tempo, segnato da profonde trasformazioni, il messaggio di Paolo torna a risuonare con forza: Cristo è il centro della storia, e l’evangelizzazione resta la vocazione della Chiesa. Con questa visita, Leone XIV rinnova l’impegno della Sede di Pietro a essere madre e maestra di popoli, nella fedeltà alla Parola e nella carità verso ogni uomo. La Basilica, con la sua imponenza e spiritualità, continua così a essere segno visibile della missione universale della Chiesa, nella scia del suo instancabile apostolo, Paolo di Tarso.

p.D.L.
Silere non possum