Rinnovato il Consiglio del Re. Francesco si confronta solo con i suoi adulatori

The Pope appoints his new advisors. The College of Cardinals became only an elective body.
Martedì 07 marzo 2023, il Sommo Pontefice ha scelto di rinnovare il Consiglio dei Cardinali. Nel settembre 2013 Francesco scriveva: “Tra i suggerimenti emersi nel corso delle Congregazioni Generali di Cardinali precedenti al Conclave, figurava la convenienza di istituire un ristretto gruppo di Membri dell’Episcopato, provenienti dalle diverse parti del mondo, che il Santo Padre potesse consultare, singolarmente o in forma collettiva, su questioni particolari. Una volta eletto alla Sede romana, ho avuto occasione di riflettere più volte su questo argomento, ritenendo che una tale iniziativa sarebbe stata di notevole aiuto per svolgere il ministero pastorale di Successore di Pietro che i fratelli Cardinali avevano voluto affidarmi”.
Nominando i cardinali parte di questo “Consiglio”, Francesco ribadiva: “Ora, dopo matura riflessione, ritengo opportuno che tale gruppo, mediante il presente Chirografo, sia istituito come un «Consiglio di Cardinali», con il compito di aiutarmi nel governo della Chiesa universale e di studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana. Esso sarà composto dalle medesime persone precedentemente indicate, le quali potranno essere interpellate, sia come Consiglio sia singolarmente, sulle questioni che di volta in volta riterrò degne di attenzione. Detto Consiglio, che rispetto al numero dei componenti mi riservo di configurare nel modo che risulterà più adeguato, sarà un’ulteriore espressione della comunione episcopale e dell’ausilio al munus petrinum che l’Episcopato sparso per il mondo può offrire”.
Chiaramente il compito di “revisione della Costituzione Apostolica Pastor Bonus” è stato assolto e, purtroppo, abbiamo visto quali sono stati i devastanti risultati. Abbiamo da subito evidenziato, in questo articolo, l’incompetenza di Mons. Marco Mellini, chiamato dal Piemonte per assolvere il compito di Segretario di questo Consiglio e non è riuscito a partorire un testo corretto il giorno della sua pubblicazione. Ora emergono chiaramente le problematiche applicative. Nel concistoro dell’agosto 2022 i membri del Sacro Collegio hanno manifestato serie perplessità in merito alla potestà dei laici. Il Papa, chiaramente, non ha ritenuto di rispondere.
Ora, questo Consiglio rinnovato, avrà il compito di assistere Francesco nel “governo della Chiesa universale”. Per questo compito, però, ci sarebbe il Sacro Collegio e non una élite di quest’ultimo.

È chiaro che Francesco non ama rapportarsi con chi gli fa notare i difetti e gli errori. Questo problema era emerso già durante la formazione all’interno della Compagnia di Gesù. “All’interno del Consiglio, oggi, finiscono tutti coloro che negli ultimi anni hanno imbracciato il violino ed hanno iniziato a suonare”, scherza un porporato all’interno delle sacre mura. Non troveremo certo i nomi di porporati come Gianfranco Ravasi, Joseph Zen Ze-kiun o Robert Sarah.
Fra loro emergono nomi come quello di Jean-Claude Hollerich. Lui è la dimostrazione di tutto questo. Nell’intervista che ha rilasciato all’Osservatore Romano nell’ottobre scorso ha dimostrato di non avere ben chiaro cosa disse il Concilio Ecumenico Vaticano II in merito all’Episcopato. Allo stesso tempo, il cardinale di Lussemburgo, non ha perso occasione per accanirsi, con il favore dei media, su S.E.R. Mons. Georg Gänswein per l’uscita del libro “Nient’altro che la Verità”. Un bell’esempio di fraternità episcopale.
Al Re, però, tutto questo non importa, anzi, “sono punti in più”, sussurra qualcuno. Sì, ora si tratta di acquisire punti e rientrare nelle grazie di Santa Marta. Certo, con la consapevolezza che oggi sei “il consigliere di corte” ma domani verrai lanciato in pasto ai giornali con le più pesanti accuse mai provate. Coloro che sono saggi, però, hanno imparato il trucco per sopravvivere: “fingersi morti”. Un arcivescovo curiale ha riferito: “Il segreto è questo, mettersi a terra e fingersi morti. Sperare che il Papa non ti noti. Non solo perché non ti veda come nemico ma anche perché non ti annoveri fra i suoi innamoramenti. Senza respirare, aspettare e fingersi morti”.
Questo, appunto, è ciò che stanno facendo tutti coloro che hanno a cuore la loro fede ed anche la loro sopravvivenza.
L.M.
Silere non possum
Pubblicato il 07 marzo 2022
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