Ms. Anna Deodato is introduced as a psychologist at various ecclesiastical events. However, she is not a professional psychologist. Silere non possum has reported this serious behaviour to the Order of Psychologists of Lombardy (Italy).

Brochure

La consacrata, appartenente alle ausiliarie diocesane dell'Arcidiocesi di Milano è stata segnalata all'ordine degli psicologi della Lombardia. 

Sono molteplici i luoghi in cui compare Anna Deodato, in particolare all'interno dei programmi della Conferenza Episcopale Italiana. Stessa istituzione che l'ha scelta, con grande appoggio di p. Amedeo Cencini, all'interno del Servizio Tutela per i minori, nato a seguito dei numerosi casi di abusi nei confronti dei minori perpetrati da ecclesiastiche ed ecclesiastici. 

La consacrata, spesso additata quale suora oltre che psicologa, appartiene ad una associazione pubblica di fedeli ed ha compiuto studi teologici, di pedagogia e di scienze della formazione. La donna non ha mai ottenuto una laurea in psicologia, condizione essenziale per poter divenire psicologa, non ha mai sostenuto alcun esame di abilitazione e/o successiva iscrizione all'albo degli psicologi della Repubblica Italiana. 

Nell'ambito ecclesiastico è stata introdotta nel servizio di accompagnamento vocazionale. All'interno di queste realtà però è pericolosissimo introdurre persone che vengono presentate quali psicologi o psicoterapeuti. Il loro compito è quello di accompagnare le persone nel cammino vocazionale, molto spesso neanche loro hanno la piena consapevolezza di ciò che devono fare e troppo spesso, alcuni, si improvvisano "sacerdoti" e tentano di entrare nella vita privata di quelli che si presentano facendo domande e elargendo consigli tipicamente da confessione/direzione spirituale. Di questa deriva però ne siamo pienamente coscienti e difatti abbiamo piena consapevolezza del fatto che le vocazioni sono pari a zero, sopratutto in realtà, quali quelle lombarde, dove il prete non è più chiamato ad evangelizzare ma a "intrattenere" i giovani nell'oratorio. Affari loro, diciamo, in quanto fra qualche anno sarà pianto e stridor di denti. 

Ciò che però non può essere accettato è che questa consacrata venga spacciata per psicologa e, addirittura, psicoterapeuta. Il tutto corroborato anche da un appoggio della Conferenza Episcopale Italiana. Come possiamo leggere in questa brochure, con il benestare dalla Pontificia Università Gregoriana, la donna viene presentata quale PSICOLOGA e PSICOTERAPEUTA del CONSIGLIO DI PRESIDENZA DEL SERVIZIO NAZIONALE TUTELA DEI MINORI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA.  

 

Anna Deodato è stata diffidata dall'Ordine degli Psicologi della Lombardia. 

Atti gravissimi

Si tratta di atti gravissimi che devono essere immediatamente stigmatizzati dagli organi competenti. Dapprima il servizio di Tutela della Professione dell'Ordine degli psicologi della Lombardia, come prevede la legge, deve vigilare sulla tutela del titolo professionale, affinchè non sia "dichiarato" in modo illegittimo da parte di coloro che non hanno seguito un preciso e riconosciuto percorso di formazione; deve agire nell'interesse degli iscritti perché sia impedito l'esercizio abusivo della professione."

In secondo luogo, la procura della Repubblica di Milano, deve aprire un fascicolo a carico di questa donna al fine di verificare la sussistenza dei reati ipotizzati. 

Anche l'agenzia SIR, la quale fa riferimento alla Conferenza Episcopale Italiana, definisce Deodato quale PSICOLOGA, oltre che formatrice. 

I professionisti lombardi, iscritti all'ordine, segnalino questo abuso al loro ordine che ha il dovere, per legge, di tutelare la loro professione e tutti coloro che così l'hanno definita in questi anni (in articoli, conferenze, siti) immediatamente comunichino l'errore e rettifichino questa notizia che, non solo è un illecito, ma rischia di arrecare un danno grave a tutti coloro che si affidano a questa donna con la convinzione che questa sia una professionista psicologa e che il suo pensiero sia espressione del convincimento della comunità scientifica. 

P.L. 

Silere non possum