Siamo alla vigilia dei 1700 anni del Concilio di Nicea. Venne celebrato nel 325 ma ne ricorderemo l’anniversario mercoledì 6 novembre 2024, nel convegno organizzato dalla Commissione Ecumenismo e Dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Lombarda a Brescia presso l’Istituto Paolo VI. I tempi lunghi e controversi della ricezione dei Concili ne sostengono poi gli effetti tanto a lungo.

Non è un gioco di parole bensì un doveroso riconoscimento al primo Concilio, celebrato nella città di Nicea, la cui influenza giunge fino a noi. E’ noto l’unico precedente: il protoconcilio di Gerusalemme (cfr At 15,20-21). Ideato, promosso e controllato da Costantino (274-337), Nicea espresse dell’imperatore la volontà di pervenire all’unità ecclesiale su questioni teologiche cruciali quale collante sociale e politico. La complessa vicenda conciliare indusse però la chiesa ad un’ampia ed approfondita riflessione: l’eco nicena è rilevabile nel Concilio Costantinopolitano I (381) e in quelli Efesino (431) e Calcedonese (451).

La sua  attualità cristologica ed ecclesiologica sarà poi evidenziata da mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara: quale impulso offre il primo Concilio, che ovviamente è da reinterpretare, per “dire Cristo oggi”? Sarà invece la prof.ssa Cristina Simonelli, docente sia alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale sia a quella del Triveneto, a farne precedere l’indagine sulle ragioni e sullo sviluppo. Il “perché” e il “come” dell’assise conciliare toccherà i fattori e contesti storici ispiratori ma anche specifiche questioni cristologiche, teologiche, antropologiche, comprese quelle pastorali, quali la data della Pasqua, che tanto provvidenzialmente il prossimo anno saà la stessa per tutti i cristiani. Il prof. Riccardo Burigana, docente di Ecumenismo alla Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, richiamerà infine la forza del dialogo, indagando sulle origini e sul cammino ecumenico alla luce di Nicea.

L’interpretazione del passato e del presente, nonché le opportunità future di tale cammino, registrano ai nostri giorni una preoccupante crisi per quanto sta avvenendo alle porte d’Europa e in Medio Oriente. Nicea rispose al mandato di Gv 17,21: “ut unum sint”. La fedeltà a questa parola, che al contempo è promessa e appello, ci spinge alla sua rilettura per distinguere ciò che è perenne da ciò che è transeunte nel dialogo delle chiese con la società. I lavori saranno introdotti dallo scrivente, quale delegato della Conferenza Episcopale Lombarda nella Commissione organizzatrice, e coordinati dal prof. mons. Roberto Vignolo, docente emerito della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. L’ospitante vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, porgerà il suo saluto ai partecipanti dopo la lettura del messaggio del Patriarca Ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli e il video messaggio del card. Kurt Kock, presidente del dicastero della Santa Sede per la promozione dell’unita’ dei cristiani. Il ritorno alle fonti nicene potrà senz’altro contribuire alla qualità sinodale della missione ecclesiale nel mondo, come auspicato da papa Francesco.

+Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi