A pochi giorni dall'elezione del nuovo Priore, Fr. Sabino Chialà, è la Regione Piemonte a mettere nero su bianco quanto fatto dalla comunità monastica di Bose ai danni del fondatore Enzo Bianchi. Con atto 122/A2003B/2021 l'Ufficio Cultura Turismo e Commercio chiarisce:

A seguito di talune richieste di accesso agli atti amministrativi conservati agli atti del Settore scrivente, concernenti il procedimento di assegnazione del contributo sopra indicato, il medesimo Settore, con nota prot. n. 2837/A2003B del 30 marzo 2021, ha ritenuto necessario effettuare un accertamento d’ufficio, ai sensi dell’art. 18 della Legge n. 241/1990 e s.m.i., mediante domanda di acquisizione – inoltrata alla competente Prefettura di Biella – di copia dello Statuto aggiornato della Comunità di Bose, approvato con Decreto del Vescovo di Biella in data 11 dicembre 2016.

Le richieste di accesso agli atti, le aveva fatte proprio Silere non possum, il quale scriveva Rem tene, verba sequentur. Da alcune indagini era emerso come Guido Dotti, economo della comunità, avesse dato mandato di consegnare lo statuto contraffatto a tre realtà differenti: Fondazione CRT, Regione Piemonte e San Paolo.

La vicenda trae origine nel marzo 2021, quando Silere non possum ha pubblicato lo statuto della comunità di Bose in questo articolo. Qualche giorno dopo, Guido Dotti, ha fornito informazioni false ai giornalisti dicendo che lo statuto era contraffatto e non era della comunità. Alcuni hanno scritto che lo statuto contraffatto era stato fatto circolare da Silere non possum. Purtroppo però, presto si sono dovuti ricredere, prendendo atto che quei documenti li aveva presentati lo stesso Dotti ad importanti istituzioni piemontesi al fine di ottenere benefici economici.

Oltre il danno anche la beffa

Sì, perchè al fine di ottenere dei soldi per finanziare i Convegni di Spiritualità Ortodossa, Guido Dotti aveva aggiunto una nota transitoria senza sottoporre tale necessità alla comunità e tanto meno al Vescovo o alla Prefettura.

Tale atteggiamento configura due reati puniti e previsti dal codice penale italiano. In primis, il falso materiale commesso dal privato (art. 482 c.p.) in combinato disposto con il falso in copie autentiche di atti pubblici (478 c.p.). L'economo deve ovviamente ringraziare mamma depenalizzazione perchè il 485 è stato abrogato l'anno prima.

Ma perchè inserire quella norma transitoria?

L'economo era preoccupato perchè il fondatore, Enzo Bianchi, aveva lasciato il priorato della comunità e pertanto non era più il legale rappresentante. Questo, secondo il suo disegno, poteva essere un problema per ottenere i benefici economici dagli enti citati. Per non avere problemi, Dotti decise di inserire questo breve trafiletto:

Il Fondatore della Comunità Enzo Bianchi, fino al termine della sua vita, è nominato Priore Emerito della Comunità e con il Priore eletto dal Consiglio della Comunità e disgiuntamente tra loro, ha i poteri di rappresentanza previsti dall’art. 11 commi 2 e 3 del presente Statuto.
Una sciocchezzuola, ritiene lo stesso monaco, intervistato da L'Eco di Biella. Purtroppo però, questo comportamento non solo è un reato perseguibile penalmente, ma è anche assolutamente contrario alla scelta di vita fatta da questi uomini. Il diritto canonico punisce questo comportamento con delle pene canoniche. Inoltre, è lo stesso Gesù Cristo che invita i suoi discepoli alla Verità.
Soprattutto, fratelli miei, non giurate, né per il cielo, né per la terra, né per qualsiasi altra cosa; ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non incorrere nella condanna.

Giacomo 5,12

Difatti, il 17 marzo, Guido Dotti ha la splendida idea di attaccare Silere non possum inviando ai giornali questo comunicato stampa.

Rimanemmo allibiti leggendo questo comunicato perchè eravamo certi della nostra fonte. Così abbiamo scelto di avviare un'indagine in Regione Piemonte e in Prefettura a Biella al fine di verificare chi avesse fatto questa aggiunta e sopratutto a chi giovasse. Arrivammo a scoprire che fu proprio Guido Dotti, economo della comunità, delegato per l'Ecumenismo e il Dialogo della diocesi di Biella e incaricato regionale per la CEI a modificare lo statuto e falsificare la firma di Enzo Bianchi.  Ma la beffa al comportamento criminoso del monaco arriva con il provvedimento della Regione Piemonte che pubblichiamo oggi. Proprio l'aggiunta che Dotti fece gli è costata 20.400 euro + interessi legali. Scrive la Regione:

mancanza di titolarità a sottoscrivere l’istanza di contributo, redatta in forma di autocertificazione ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000, in qualità di “Legale Rappresentante” dell’Associazione da parte del firmatario, che risulta essere il Fondatore della Comunità e non il Priore eletto dal Consiglio della Comunità.

Quindi, quel nome che l'economo aggiunge al fine di ottenere i fondi, risulta non essere titolare proprio perchè il priore era Luciano Manicardi e non Enzo Bianchi. Le solite cose fatte alla carlona. Lo abbiamo visto nei giorni scorsi visionando gli atti della vicenda che riguarda Gianluca Morini, soprannominato don Euro, il quale si spacciava magistrato e spendeva il denaro della parrocchia per le sue piacevoli compagnie. Quelle cose che nella Chiesa si fanno senza neppure pensare alla gravità dei comportamenti.

Excusatio non petita...

Ciò che stupisce però è l'atteggiamento pervicace di questa comunità che risponde alla Regione Piemonte senza scusarsi ma adducendo addirittura che questi vizi non contano perchè sono solo formali. Addirittura asseriscono:

il firmatario della domanda di contributo, pur cessato dalla carica di priore e legale rappresentante il 25 gennaio 2017, ha continuato a svolgere un ruolo di primo piano ed ha avanzato la domanda di contributo a nome della Comunità stessa.

Non solo quindi, Enzo Bianchi è stato cacciato dalla comunità con accuse inesistenti e sconosciute ma addirittura viene utilizzato ad uso e consumo della stessa per ottenere denaro illecitamente. Dotti, consapevole di aver fatto "giochetti" per ottenere questo denaro, continua a mentire e riferisce alla Regione Piemonte che sarebbe stato Bianchi ad avanzare la domanda di contributo. Peraltro questione non richiesta.

Anche la Regione Piemonte, stizzita dall'atteggiamento della comunità, il quale rappresentante legale era Luciano Manicardi e scrive:

nulla viene detto in merito allo Statuto presentato per la domanda di contributo per l’annualità 2017 e confermato nell’istanza per l’annualità 2018, che risulta difforme da quanto precedentemente depositato alla Prefettura di Biella; viene confermato che il firmatario della domanda era cessato dalla carica di Priore e Legale Rappresentante il 25 gennaio 2017, data precedente all’invio della domanda di contributo.

Sostanzialmente, quindi, non solo con l'Eco di Biella, Guido Dotti gioca a minimizzare e a non dare spiegazioni ma anche con la Regione ammette di aver commesso un reato e non ne spiega il motivo. Addirittura riferiscono, falsamente, che Enzo Bianchi ricopriva ruoli importati e di rilievo. Il fondatore, il quale ora è stato allontanato senza avergli fornito alcuna spiegazione, è stato informato? La comunità parla ancora a suo nome senza che nulla gli sia stato detto?

La denuncia alla Procura della Repubblica

Ora è sempre Silere non possum che, preso atto di quanto avvenuto ai danni della Regione Piemonte e di Enzo Bianchi, ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Torino con la quale chiede di accertare gli illeciti, già ravvisati dalla Regione, e la condanna dei responsabili.

Peraltro, è necessario precisare come Guido Dotti sia responsabile della diocesi di Biella per l'ecumenismo e il dialogo e, assieme a Mons. Olivero delegato regionale della Conferenza Episcopale Italiana per le medesime questioni. Lo stesso monaco ha anche un account LinkedIn, nel quale mette in mostra tutti i suoi titoli e incarichi conferitigli anche dalla diocesi di Biella e dalla CEI. È opportuno che un soggetto del genere sia incaricato da istituzioni di questo tipo? Avete mai visto un monaco con un account LinkedIn? LinkedIn è un servizio web di rete sociale, gratuito, impiegato principalmente nello sviluppo di contatti professionali e nella diffusione di contenuti specifici relativi al mercato del lavoro,dice Wikipedia. Ma Bose è una azienda oppure una comunità monastica?

P.L.

Silere non possum

DETERMINAZIONE REGIONE PIEMONTE