Cardinal Pell makes a statement against his brother Card. Angelo Becciu. At the bottom of the article the cardinal's statement in English.
In the article there are also two letters that prove what Becciu reported yesterday in the Vatican court.

Le due lettere di cui ha parlato Becciu in aula. Ecco cosa è accaduto ieri nel Tribunale Vaticano.

Caduta di stile per il cardinale australiano George Pell, il quale continua a lanciare invettive a tutti convinto di non aver null'altro da perdere. Certo, Pell ormai è fuori gioco e sembra non essere neppure in piena forma mentalmente ma certamente sta buttando tutta la sua carriera a servizio della Chiesa e della Santa Sede. Ieri il Cardinale Angelo Becciu in aula ha riferito che George Pell approvò il progetto e il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali chiese alla Segreteria di Stato di pagare. Questa mattina il porporato australiano a diramato un comunicato che trovate in lingua inglese e italiana in fondo all'articolo.

Come al solito qualche giornalista ha scritto a suo piacimento e ha riferito che fu Pell a firmare il bonifico. In realtà, come dimostra la lettera che oggi pubblichiamo in esclusiva, Pell approvò il progetto. Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Becciu (oggi cardinale) diede le istruzioni per effettuare il bonifico.

È doveroso evidenziare come S.E.R. il Sig. Cardinale George Pell stia portando avanti una battaglia contro un suo confratello e in modalità assolutamente inaccettabili. Il cardinale australiano è stato ingiustamente detenuto in Australia e siamo certi che questa sia stata una pessima e vergognosa scelta del Paese per punire tutti i casi di pedofilia nella Chiesa utilizzando un capro espiatorio. Pell fece mesi e mesi di detenzione da innocente e se si leggono gli atti di quel processo si capisce come tutto fu ovviamente studiato ad arte. Non è pensabile, per chi conosce l'ambiente ecclesiale, ritenere che un vescovo possa abusare di due bambini dopo una celebrazione eucaristica in una sagrestia. Con il via vai che c'è nelle sagrestie quando vi sono i vescovi in visita. Ciò non toglie che il cardinale ora sta combattendo una battaglia, in primis contro la persona sbagliata e in secundis in modalità che non possono essere utilizzate da un Principe della Chiesa. Angelo Becciu ieri ha trattato la questione in sede giudiziaria, non per ai giornali, affrontando questa tematica per chiarire che sono state molteplici le accuse nei suoi confronti, seppur questa ovviamente non è una contestazione che gli fa il Tribunale vaticano. Un discorso ampio che il porporato ha fatto quando ha riferito che molto si è speculato in merito alle sue dimissioni. In questo caso, quindi, emerge chiaramente lo stile che viene, per fortuna, insegnato in accademia. Becciu ieri avrebbe potuto parlare del Papa, molto ci sarebbe stato da dire, ma ha preferito tacere. Ed una di queste contestazioni che ora gli muove il suo confratello Pell, si riferisce proprio a questo. Ieri Becciu ha chiaramente detto in aula che preferiva non rispondere in merito alla vicenda del revisore Libero Milone per rispetto al Papa. Non è difficile quindi capire che le decisioni sono partite da Santa Marta. Probabilmente Pell dovrebbe bussare alla porta di Francesco e chiedergli anche questo oltre a domandare perchè nei suoi confronti non ha ritenuto di garantire la protezione diplomatica. Potrebbe chiedergli anche perchè a Mons. Zanchetta ha garantito protezione in questi anni e a lui no. Sono molte le domande da fare ma non pensiamo sia Becciu la persona a cui deve riferirsi. Come mai la Segreteria di Stato ha pagato? Caro Pell, forse dovrebbe studiarsi un pò di cose perchè qui siamo proprio alle basi. I Pontifici Consigli, i quali fra poco spariranno, non godevano di un budget e quindi era la Segreteria di Stato di Sua Santità a dover provvedere per le spese straordinarie. Quale fu il ruolo di Becciu nel licenziamento dei revisori Price WaterhouseCoopers? Nessun ruolo ebbe il Sostituto, fu piuttosto il Cardinale Pietro Parolin che con una lettera (rinvenibile in archivio) li bloccò. Ed è proprio il Cardinale Parolin che, piuttosto che andare in visita alle comunità monastiche che con sotterfugi tentano di accaparrarsi denaro pubblico, dovrebbe richiamare il Cardinale Pell invitandolo a mettere in pratica quello che è il messaggio evangelico e non a lanciare invettive nei confronti dei confratelli.

S.I.

Silere non possum

DICHIARAZIONE DI GEORGE CARD. PELL PREFETTO EMERITO DEL SEGRETARIATO PER L'ECONOMIA

Ieri (giovedì 5/5/2022) nel tribunale vaticano il cardinale Becciu ha difeso energicamente il suo irreprensibile ruolo subordinato nelle finanze vaticane. Tuttavia il suo resoconto era in qualche modo incompleto.

Non ha spiegato il rifiuto da parte della Segreteria di Stato del ruolo di supervisione, approvato dal Papa, del nuovo Consiglio e della Segreteria per l'Economia.  Non ha spiegato il suo ruolo nel licenziamento dei revisori Price WaterhouseCoopers e nelle dimissioni del revisore Libero Milone, entrambi incaricati di indagare sulle finanze della Segreteria di Stato.

Il suo bizzarro resoconto di come la Segreteria di Stato abbia speso l'intero ammontare dell'Obolo di San Pietro ("Cosa mai restava quindi dell'Obolo? Niente!") è in contrasto con la pubblicità ufficiale del fondo, la consapevolezza del popolo cattolico e i rapporti finanziari annuali del Vaticano. Parlare di APSA è irrilevante. L'APSA non ha mai avuto un ruolo di supervisione presso la Segreteria delle finanze dello Stato. Tuttavia il mio scopo principale è quello di commentare le osservazioni finali del Cardinale Becciu sui 2,3 milioni di AUD pagati a Neustar per il dominio internet ".catholic" il 4/9/2015. Il pagamento è stato effettuato dal Consiglio per le Comunicazioni Sociali o dalla Segreteria di Stato? Il lancio di questa rivendicazione non fa che approfondire il mistero.

È interessante anche la dichiarazione del cardinale Becciu data nel tribunale vaticano, diversa dal messaggio che mi inviò il 17 dicembre 2020 dicendo che la destinazione dei fondi dalla Segreteria di Stato all'Australia non era affare mio, ma era nota al Santo Padre.

Nessuno contesta che il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali abbia pagato somme a Neustar Australia per i suoi costosi servizi e all'ICANN, il registro, per la prenotazione del titolo "Catholic" nel 2012, 2015, 2016, 2017 e 2018. I dubbi, ovviamente, vengono rimossi dai fatti, dalle prove, non dalle affermazioni.

Purtroppo, non ho informazioni sui pagamenti a Neustar Australia nel 2015 oltre i 150.000 dollari che il Consiglio per le Comunicazioni Sociali ha pagato come deposito. Non era mia abitudine firmare i pagamenti della Segreteria di Stato.

Il mio interesse si concentra su quattro pagamenti per un valore di 2,3 milioni di AUD effettuati dalla Segreteria di Stato nel 2017 e 2018 a Neustar Australia, due dei quali per un valore di 1,236 milioni di AUD sono stati autorizzati da Monsignor Becciu il 17/5/2017 e 6/6/2018. Ovviamente si tratta di pagamenti diversi da quelli dell'11/9/2015 che io avrei autorizzato. Qual era lo scopo? Dove sono finiti i soldi dopo Neustar?

Vedremo, la verità è figlia del suo tempo.

+ George Pell

06 05 2022

Fine

STATEMENT FROM GEORGE CARD. PELL PREFECT EMERITUS OF THE SECRETARIAT FOR THE ECONOMY

Yesterday (Thursday 5/5/2022) in the Vatican Court Cardinal Becciu gave a spirited defence of his blameless subordinate role in the Vatican finances. However his account was somewhat incomplete.

He did not explain the Secretariat of State's rejection of the papally approved supervisory role of the new Council and Secretariat for the Economy.  He did not explain his role in the sacking of the auditors Price WaterhouseCoopers, and in the resignation of the Auditor, Libero Milone;  both mandated to investigate Secretariat of State finances.

His bizarre account of how the Secretariat of State spent the entire amount of Peter's Pence ("Cosa mai restava quindi dell'Obolo? Niente!") is at odds with the official publicity for the fund, the Catholic people's understanding and the annual Vatican financial reports. Talk of APSA is irrelevant. APSA never had a supervisory role with the Secretariat of State finances. However my main purpose is to comment on Cardinal Becciu's final remarks on the AUD 2.3 million paid to Neustar for the internet domain ".catholic" on 4/9/2015. Was the payment from the Council for Social Communications or from the Secretariat of State? The introduction of this claim only deepens the mystery.

Cardinal Becciu's statement in the Vatican court is also interesting, different from his message to me of December 17th 2020 that the destination of the funds from the Secretariat of State to Australia was none of my business, but was known to the Holy Father.

No one disputes that the Pontifical Council for Social Communications paid amounts to Neustar Australia for their expensive services and to ICANN, the registry, for the reservation of the title "Catholic" in 2012, 2015, 2016, 2017 and 2018. Doubts, of course, are removed by facts, by evidence, not assertions.

Unfortunately, I do not have information on payments to Neustar Australia in 2015 beyond USD 150,000 the Council for Social Communications paid as a deposit. It was not my usual practice to sign off on payments from the Secretariat of State.

My interest is focussed on four payments with a value of AUD 2.3 million made by the Secretariat of State in 2017 and 2018 to Neustar Australia, two of which with a value of AUD 1.236 million were authorised by Monsignor Becciu on 17/5/2017 and 6/6/2018. Obviously, these are different payments from those of 11/9/2015 which I allegedly authorised. What was the purpose? Where did the money go after Neustar?

Let us see. Truth is the daughter of time.

+ George Card. Pell

6/5/2022

END