Diocesi di Casale Monferrato

Casale Monferrato - Si è svolto oggi, mercoledì 7 maggio 2025, nella suggestiva cornice della Chiesa di Sant’Antonio a Casale Monferrato, il secondo dei due appuntamenti dedicati al tema "Il Credo di Nicea 1700 anni dopo", un’iniziativa di riflessione teologica che ha visto come protagonista S.E.R. Mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara.

L’incontro, come il precedente tenutosi lo scorso 10 aprile, ha avuto inizio alle ore 21 e ha attirato un pubblico numeroso, composto da fedeli e appassionati di teologia uniti dal desiderio di approfondire la fede cristiana nella sua dimensione storica e spirituale. Il primo intervento, dal titolo “Gesù, vero Dio e vero uomo. La storia che ha generato il Concilio di Nicea”, aveva aperto una prospettiva storica sul concilio del 325 e sulla nascita del Simbolo niceno. Il secondo si è concentrato sull’attualità dell’annuncio cristiano, sotto il titolo “Annunciare Cristo oggi”.

Durante l’intervento di questa sera, Mons. Brambilla ha offerto una densa e articolata riflessione sul Simbolo niceno-costantinopolitano, confrontandolo con il Simbolo degli Apostoli. Ha sottolineato come il Credo sia non solo un atto personale, ma un’adesione alla fede della Chiesa: “Non è possibile credere da soli – ha detto – se l’atto di fede è personale, diventa reale solo nella trama dei legami ecclesiali”.

Al centro della riflessione, il mistero di Cristo e l’ordine dell’esperienza trinitaria. Mons. Brambilla ha spiegato che non si arriva a Dio Padre direttamente, ma attraverso il Figlio e grazie all’opera dello Spirito Santo, che “grida nei nostri cuori: Abbà! Padre!”. Ampio spazio è stato dedicato alla parte del Credo relativa a Gesù Cristo, la più sviluppata del simbolo di fede, letta come una “storia in miniatura” del Vangelo. Brambilla ha illustrato le cinque grandi “scene” della fede cristologica: l’annuncio del Regno, la prossimità del Figlio, la croce gloriosa, la generazione eterna dal Padre, e il ritorno nella gloria.

Significative anche le riflessioni sull’opera dello Spirito Santo, cuore del terzo articolo del Credo, che nella versione niceno-costantinopolitana viene proclamato come “Signore e datore di vita”. Mons. Brambilla ha evidenziato la novità teologica della formula: “con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato”, espressione che integra il linguaggio biblico e liturgico per esprimere la piena divinità dello Spirito.

Il vescovo di Novara ha infine aperto alla dimensione ecclesiale e sacramentale della fede: la Chiesa, l’unico battesimo per la remissione dei peccati, la speranza nella risurrezione e nella vita eterna. “La speranza – ha concluso – è la fede distesa nel tempo. Essa tende al compimento, nella vita del mondo che verrà”.

L’incontro si è concluso con la benedizione impartita da S.E.R. Mons. Gianni Sacchi, vescovo di Casale Monferrato, al quale ha fatto seguito un lungo applauso e un sentito ringraziamento per l’alto valore formativo delle due serate, che hanno saputo coniugare fede, cultura e spiritualità in un anniversario – quello dei 1700 anni dal Concilio di Nicea – che interroga ancora oggi la Chiesa e il mondo.

s.R.A.
Silere non possum


Qui trovi il video dei due incontri.