What is behind the "US priest scandal"?
🇬🇧 The problem with American Catholicism? The power-hungry laity
Negli scorsi giorni, la stampa statunitense ha reso noto uno
scandalo che, se non avesse riguardato dei presbiteri cattolici, sarebbe sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo. Chiaramente, però, essendo vittime dei preti, non importa a nessuno. Anche le associazioni che si battono per i diritti LGBTQ+, stranamente, tacciono.
Eppure, l'operazione portata avanti dalla
"Catholic Laity and Clergy for Renewal" è gravissima e deve trovare immediata condanna, sia nella Chiesa Cattolica che negli Stati coinvolti. Questo
gruppo di sedicenti cattolici ha utilizzato milioni di dollari per
comprare dati personali e tracciare la vita privata di chierici
statunitensi.
In America, è noto, basta avere il portafogli pieno e porti a casa ciò che vuoi.
I
soldi, chiaramente, non mancano a Mark Bauman, John Martin e Tim
Reichert. Si tratta degli amministratori di questa organizzazione che ha
speso ben 4 milioni di dollari per tracciare la vita privata dei
sacerdoti cattolici e dei seminaristi per poi vendere le informazioni ai
rettori dei seminari o ai vescovi statunitensi.
Molti sacerdoti e seminaristi americani, in queste ore, ci hanno scritto a seguito del nostro
articolo. Lo sconcerto è molto e gli atti commessi sono gravissimi.
I vescovi moralizzatori
La Chiesa americana è piena di vescovi che hanno una buona formazione e sono validi pastori.
Purtroppo, però, vi è anche chi ha scambiato la "sana tradizione" con il "moralismo dei repressi". Questo problema è avvertito anche in Italia. Per questo motivo Silere non possum ha sempre trovato critiche sia a destra che a sinistra, diciamo così. Chi è "modernista" deve necessariamente rinnegare tutto ciò che c'è stato e deve predicare una Chiesa inesistente e che mai vi potrà essere. Chi si dice "tradizionalista", al contrario, deve rifiutare qualunque novità e deve basare le sue convinzioni morali su interpretazioni inconsistenti della Scrittura.
Diversamente da quanto si vuole far credere, il problema dell'omofobia nella Chiesa è dato dai laici e non dai presbiteri. Si tratta di quei laici che, ambiziosi di incarichi o altri tipi di promozione, puntano il dito verso tutti e fanno la morale anche ai chierici.
Ne abbiamo parlato in questo articolo in cui evidenziamo il comportamento schizofrenico di blog del tutto discutibili e che si permettono di dire se il loro parroco ha celebrato correttamente oppure no. Altrimenti, sono tutti pronti a toglierci l'otto per mille.
In questo panorama, Francesco risulta un vero e proprio innovatore. Vuole tutto ciò che di moderno vi può essere e rinnega tutto ciò che è stato. Sui gay, però, non si discute:"Siamo tutti fratelli, certo, ma ognuno a casa sua". Quindi, per queste tematiche, il Papa si schiera con i cosiddetti "tradizionalisti". Anche se, per fortuna, in queste categorie ben pochi si identificano ed ormai hanno iniziato ad aprire gli occhi. Se molte persone hanno una repulsione verso certi soggetti è proprio a motivo del loro atteggiamento moralizzatore e pieno di finta devozione.
Emerge in queste ore che, molti vescovi americani, piuttosto che essere pastori attenti e premurosi sopratutto verso il proprio presbiterio, hanno scelto la linea di Francesco. Nessuno di questi "fedeli pastori", si è posto domande sulla liceità di queste azioni. Addirittura vi sono delle diocesi che hanno pagato questa organizzazione. Pagamenti che, nei bilanci della diocesi, risultano come "donazioni". Ora, piuttosto che ricevere noi delle donazioni dai laici, le facciamo a loro.
Questi laici che si aggirano come unici detentori della dottrina, trovano terreno fertile anche negli Stati Uniti dove assistiamo ad una sempre crescente volontà degli Ordinari ad assumere persone che prendano il posto dei presbiteri.
Ciò che è evidente è che queste diocesi hanno molto a cuore i soldi. Anche in merito allo scandalo degli abusi sui minori, la grande rovina è arrivata proprio da Boston. Piuttosto che processare i sacerdoti e, se colpevoli, spedirli a casa, abbiamo iniziato a svuotare le casse delle parrocchie e delle diocesi. "Con i soldi si può far tutto. Qualcuno ha trovato la vacca d'oro e ha pensato bene di svuotarla", riferisce un vescovo statunitense che si è posto contro questo sistema.
Oggi, nel clima generale di caccia alle streghe, addirittura si è pensato di pagare dei laici per acquistare i dati personali dei propri sacerdoti. In Europa, una cosa del genere avrebbe portato a non pochi anni di carcere. Negli Stati Uniti, invece? Cosa stanno aspettando gli uffici della pubblica accusa?
"I laici impegnati"
Come abbiamo raccontato in questo articolo, nel luglio 2021 il blog The Pillar ha pubblicato un articolo, firmato da JD Flynn, che accusava il reverendo Monsignor Jeffrey Burrill di aver frequentato locali LGBTQ+.
Il sacerdote era il segretario generale della Conferenza Episcopale Americana.
Chiaramente i documenti di cui era in possesso JD Flynn erano il frutto di questa attività di spionaggio.
La risposta della Conferenza Episcopale Americana è stata quella di chiedere a Burrill di dimettersi.
Le informazioni contenute nell'articolo sono chiaramente una gravissima violazione dei diritti umani del sacerdote e la Conferenza Episcopale Americana avrebbe dovuto avviare una causa contro questo laico, non chiedere le dimissioni del prete.
Lo abbiamo già scritto, basta guardare le foto di queste persone per rendersi conto dei sentimenti che possono aver mosso le loro azioni. Ma chi è JD Flynn? Non si tratta solo di un curatore di questo pseudo blog ma è anche insegnante presso il St. Patrick's Seminary & University.
In sostanza, quest'uomo, che fa parte della
Catholic Laity and Clergy for Renewal, tutti i giorni si reca nelle strutture del Seminario e insegna ai nostri seminaristi. Oltre ad insegnare ha anche la disponibilità di tutti i dati personali di questi studenti. Ci ritroviamo, quindi, ancora una volta, di fronte a laici che paghiamo profumatamente e che lavorano alla nostra distruzione. Una scelta strategica che nasconde certamente una deriva masochista nella Chiesa Cattolica.
È possibile che una persona del genere, la quale ha collaborato ad una attività gravemente lesiva dei diritti dei sacerdoti, continui ad insegnare nel seminario dell'Arcidiocesi di San Francisco? Peraltro, insegna anche diritto canonico. Materia che, evidentemente, non conosce a sufficienza se si è speso per queste attività criminali.
È chiaro il fine che queste persone perseguono. Non si tratta, come ha scritto in un articolo ridicolo il presidente di questo gruppo Jayd Henricks di "
amare la Chiesa e aiutare la Chiesa a essere santa, con ogni strumento che le possa essere dato". Il fine è quello di "squalificare" tutti i sacerdoti ordinati e farsi avanti come persone "pulite". Assistiamo, in sostanza, alle stesse dinamiche dei farisei. Nulla di nuovo all'orizzonte.
La Chiesa ha il compito di condannare questi gesti e deve denunciare. Bisogna licenziare queste persone e chiedere alle autorità di sequestrare immediatamente tutti questi documenti personali. La Conferenza Episcopale Americana non ha ancora provveduto a prendere posizione contro questi gravi crimini, noi invitiamo tutti i sacerdoti a denunciare anche i vescovi. Nessuno, neanche il Papa, ha il diritto di conoscere i dati personali dei sacerdoti cattolici.
Certo, c'è anche da dire che questa è una cosa che a Santa Marta il Papa non ha ben chiaro.
Infatti, sono numerosi i vescovi e i cardinali che sono stati convocati da Francesco e, il Papa, ha mostrato loro il saldo e la lista movimenti dei conti correnti personali presso lo IOR. Il segreto bancario, evidentemente, Juan Domingo Perón non lo ha spiegato al giovane Jorge Mario.
L.M.
Silere non possum