Grave violazione del diritto internazionale a Gerusalemme. Il governo del nazista Benjamin Netanyahu ha nuovamente calpestato le regole ed ha commesso un grave abuso di potere provocando un incidente diplomatico. Giovedì 7 novembre 2024, durante la visita del ministro degli Esteri francese, Sig. Jean-Noel Barrot, la polizia israeliana ha fatto irruzione - senza autorizzazione alcuna, afferma lo stesso politico - nel Santuario "Pater Noster" di Gerusalemme. Si tratta di un edificio religioso cattolico che si trova sul Monte dell'Ascensione, a Gerusalemme Est, in Terra Santa. È anche chiamata Éléona (dal greco elaiōn "uliveto"). Questa chiesa è costruita sul sito dove, secondo la tradizione, Gesù insegnò ai suoi discepoli il Padre Nostro. Il sito appartiene al dominio nazionale francese in Terra Santa dalla fine del XIX secolo. La Francia ha affidato la parte del proprio terreno ai Carmelitani nel 1874.
Prima del suo arrivo la polizia israeliana è entrata nel santuario ed ha arrestato - non sono affatto chiare le motivazioni - due gendarmi francesi. I due poliziotti sono stati rilasciati dopo essere stati portati in caserma a seguito dell'intervento del ministro. "Non entrerò oggi nel dominio di Eleona, perché le forze di sicurezza israeliane sono entrate con le armi, senza previa autorizzazione francese, senza accettare di andarsene oggi", ha spiegato il Barrot in merito a quanto accaduto. Non solo, il politico francese ha anche detto che l'arresto potrebbe compromettere i rapporti diplomatici tra Parigi e Tel Aviv. "Questa violazione dell'integrità di un dominio affidato alla Francia rischia di indebolire i legami che sono venuto a coltivare qui con Israele, in un momento in cui tutti noi dobbiamo aiutare la regione ad avanzare sulla via della pace", ha quindi concluso il ministro. Nel frattempo la Repubblica Francese fa sapere che convocherà al più presto l'Ambasciatore per far pervenire la propria protesta. Barrot si era recato a Gerusalemme "per continuare un dialogo impegnativo su Libano e Gaza". Lì ha incontrato il ministro degli Esteri uscente, Israel Katz, al quale ha detto che "è tempo di porre fine alla tragedia iniziata il 7 ottobre". Prima aveva avuto un colloquio con le famiglie degli ostaggi. "398 giorni di incubo. La Francia continuerà a fare tutto quello che è in suo potere per liberare i suoi cittadini e tutti gli ostaggi ancora trattenuti", ha scritto il ministro.
Questo comportamento da parte della polizia israeliana, che nella vulgata afferma di essere vittima di qualunque discriminazione, non è nuovo. Anche a gennaio 2020, durante la visita del Presidente francese Emmanuel Macron, i poliziotti avevano addirittura impedito l'ingresso del Capo di Stato nella Chiesa di Sant'Anna, un'altra delle chiese in territorio francese. Quell'episodio, in cui Macron iniziò un battibecco con le forze di polizia israeliane, ricordò un evento simile avvenuto con il presidente Jacques Chirac nel 1996.