La diocesi di Verona inizierà ufficialmente il Giubileo della Speranza con una celebrazione presieduta dal Vescovo, S.E.R. Mons. Domenico Pompili, in Cattedrale il 29 dicembre 2024. I presbiteri e il popolo di Dio si ritroveranno presso la basilica di Sant’Anastasia per i riti iniziali ed inizieranno la processione verso la Cattedrale.
Nella solennità di tutti i Santi l'ordinario diocesano ha firmato il decreto con il quale ha costituito le Chiese giubilari nella Diocesi di Verona, insieme con la Chiesa Cattedrale:
la Basilica di San Zeno Maggiore, in Verona
la Basilica di Lonato del Garda (BS)
la Basilica di Santa Maria della Pace (Madonna di Campagna), in Verona
la Basilica di Santa Teresa di Tombetta, in Verona
la Basilica – Santuario della Madonna della Corona, in Ferrara di Monte Baldo (VR)
il Santuario diocesano San Giovanni Calabria (S. Zeno in Monte), in Verona
il Santuario cittadino del Tempio Votivo, in Verona
il Santuario diocesano del Perpetuo Soccorso, in Bussolengo (VR)
il Santuario Madonna della Salute, in Porto Legnago (VR)
il Santuario Madonna di Lourdes, in Verona
il Santuario Madonna del Carmine, in S. Felice del Benaco (BS)
il Santuario Madonna del Frassino, in Peschiera del Garda (VR)
il Santuario di Santa Maria Assunta della Bassanella, in Soave (VR)
la Cappellania del Policlinico Borgo Roma, in Verona
la Cappellania dell’Ospedale Civile Maggiore Borgo Trento, in Verona.
In queste Chiese per i fedeli sarà possibile lucrare l’Indulgenza giubilare, secondo le consuete indicazioni della Chiesa – confessione sacramentale individuale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice – e le specifiche disposizioni stabilite dalla Penitenzieria Apostolica per il Giubileo 2025 (Norme, II): se, individualmente o in gruppo, visiteranno devotamente qualsiasi luogo giubilare stabilito e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede, in qualsiasi forma legittima, e invocazioni a Maria, Madre di Dio, affinché in questo Anno Santo tutti possano “sperimentare la vicinanza della più affettuosa delle mamme, che mai abbandona i suoi figli” (Spes non confundit, n. 24).
Inoltre, “i fedeli veramente pentiti che non potranno partecipare alle solenni celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle pie visite per gravi motivi (come le monache e i monaci di clausura, gli anziani, gli infermi, i reclusi, come pure coloro che, in ospedale o in altri luoghi di cura, prestano servizio continuativo ai malati), conseguiranno l’Indulgenza giubilare, alle medesime condizioni se, uniti in spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi diocesani verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione, reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene (ad es. nella cappella del monastero, dell’ospedale, della casa di cura, del carcere…) il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita” (Norme, II).