Venerdì 15 marzo 2024, all'interno della Cattedrale di Brescia, S.E.R. Mons. Pierantonio Tremolada ha presieduto i Vespri e la preghiera in occasione dei Quaresimali.
«Una luce nel male: il Beato Pino Puglisi» è stato il tema del quarto incontro del percorso offerto dalla Compagnia dei Custodi delle Sante Croci e la Diocesi di Brescia. Il Reverendo Gianluca Gerbino, parroco della cattedrale, ha letto la meditazione scritta da don Maurizio Francoforte, parroco successore del Beato Puglisi a San Gaetano Brancaccio, il quale non ha potuto essere presente.
«Riflettendoci ancora un po', ho pensato ad un altro tipo di afflizione, ad un dolore più profondo ma sempre umano, sempre nella nostra condizione che è quello che noi chiamiamo Amore. L’Amore ha le stesse caratteristiche della afflizione, perché l’amore ci fa piangere. Precisamente ci riferiamo alla condizione di amore non compreso a quell’amore non pienamente accolto o non pienamente vissuto. Condizione che nasce dalla nostra fragilità e dalla fragilità dell’altro perché il desiderio che noi viviamo quando amiamo è quello di realizzare il meglio, la felicità dell’altro, la pienezza dell’altro o la nostra stessa pienezza. Quando questo non avviene soffriamo, ci angustiamo entrando in un circuito di mancanza di felicità» ha detto.
Già l'anno scorso era iniziato un approfondimento sul tema delle Beatitudini. Nel cosiddetto Discorso della Montagna (Mt 5,3-12) vengono proclamate le condizioni per raggiungere la beatitudine, ovvero la felicità secondo la promessa di Gesù, che capovolge la visione terrena.
Lo scorso anno si è riflettuto sulla prima beatitudine: Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.Quest’anno viene presa in considerazione la seconda: Beati gli afflitti, perché saranno consolati.