Diocesi di Roma

Mercoledì 9 ottobre 2024 in Vicariato a Roma c'era fermento. La nomina di Mons. Baldassare Reina quale nuovo Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma ha eccitato gli animi di alcuni, ovvero coloro che sono stati da lui promosse ed integrati nella sua cerchia; e ha avvilito altri. Reina, chiaramente, in questi anni è stato guidato da don Renato Tarantelli, l'uomo che ha fallito la sua carriera da avvocato ed è stato accolto in seminario da Angelo De Donatis, il quale ha fatto le spese di questa carriera lampo concessa al barbutello chiamato dell'ultim'ora. A seguito della nomina cardinalizia di Reina, mercoledì dall'Ufficio per la Formazione Liturgica e la Celebrazione dei Sacramenti è partita una mail con la quale si chiede ai presbiteri "nella Preghiera Eucaristica, dopo il Papa si ricorda anche il nome del Vicario nella sua forma abbreviata: Baldo. Pertanto nella Preghiera Eucaristica I o Canone Romano si dirà: «… in unione con il tuo servo il nostro papa Francesco, il suo vicario Baldo e con quelli che custodiscono la fede cattolica, trasmessa dagli apostoli».
Nella Preghiera Eucaristica II: «… in unione con il nostro papa Francesco, il suo vicario Baldo, i presbiteri e i diaconi».
Nella Preghiera Eucaristica III: «… il tuo servo e nostro papa Francesco, il suo vicario Baldo, l’ordine episcopale, i presbiteri, i diaconi e il popolo che tu hai redento».
Nella Preghiera Eucaristica IV: «… del tuo servo e nostro papa Francesco, del suo vicario Baldo, dell’ordine episcopale, dei presbiteri, dei diaconi e di coloro che si uniscono alla nostra offerta …»". 

La domanda che sorge è: dove ha studiato liturgia la suora Antonella Meneghetti che ora è a capo dell'Ufficio? 

Basterebbe leggere l'Ordinamento Generale del Messale Romano (ed usare un po' di buon senso) per capire che non è necessario citare il Vicario. Sperando di non essere accusati dal Papa di Rubricismo (a questo punto cambi il testo visto che può) al 149 troviamo scritto: 
«Nella Preghiera eucaristica è permesso nominare i Vescovi Coadiutori e Ausiliari, non invece altri Vescovi eventualmente presenti. Quando si dovessero fare più nomi, si dice con formula generale: e con il nostro Vescovo N. e i Vescovi suoi collaboratori». Quindi, da un lato non è necessario nominare il Vicario soltanto, altrimenti nominiamo tutto il Consiglio Episcopale; dall'altro non è ben chiaro per quale motivo dobbiamo chiamarlo Baldo. Cos'è un cane? Se non gli piace il nome che gli hanno dato all'anagrafe se lo faccia cambiare. Già la Celebrazione Eucaristica è il luogo in cui ogni singolo prete fa ciò che gli pare e dice ciò che gli pare, che ora anche il Vicariato sdogani i vezzeggiativi, anche no. 

Se andremo avanti di questo passo in questa diocesi resteranno solo Baldo e Renatino, tanto i nomi sono una scelta personale. 

d.L.M

Silere non possum