The Bishops of Africa rise up against Fiducia Supplicans. The Declaration of the President of the Symposium of Episcopal Conferences of Africa and Madagascar.
Sono bastati pochi giorni ai vescovi africani per fare quadrato e far sentire la propria voce a Santa Marta contro la dichiarazione Fiducia Supplicans. Loro, a differenza di altri, godono di un intercessore presso il Pontefice e anche i numeri non sono indifferenti per Francesco.
Il cappuccino Fridolin Ambongo Besungu, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Kinshasa, infatti, è particolarmente ascoltato da Bergoglio ed ha fatto da mediatore fra un gruppo di vescovi inferociti e il Vaticano. Francesco, forse non ci aveva riflettuto su abbastanza, si è ritrovato tutta l’Africa che gli stava sfuggendo di mano. La soluzione, quindi, è sempre la solita: dire tutto e il suo contrario.
Se in Fiducia Supplicans il Papa usava parole di accoglienza, oggi ha approvato, così recita il documento, un testo che è chiaramente omofobo e riporta in auge delle letture dell’Antico Testamento che fanno tremare i polsi. È certamente vero che la Chiesa non deve benedire le coppie omosessuali ma allo stesso tempo non si può giustificare questo rifiuto sulla base di letture assurde e già superate anche dai più seri biblisti. Con il testo di questa Dichiarazione Francesco è riuscito a scontentare tutti: sia i modernisti, sia i conservatori. Coloro che guardano alla questione in modo obbiettivo sono ben pochi.
Le possibili risposte, al momento, sono state: “benediciamo le coppie omosessuali, evviva!” oppure “No, non le benediciamo perchè dobbiamo bruciarli vivi”. Sono poche le persone dotate di senno che si rendono conto che si possono accogliere le persone, non demonizzarle ma allo stesso tempo far comprendere loro che la benedizione non è certo uno scherzo. Se c’è un merito che questo pontificato ha, ancora una volta, è proprio quello di fomentare le polarizzazioni. Questo, per chi si diceva Papa del dialogo, è un bel fallimento.
Dichiarazione di S.E.R. il Sig. Cardinale Fridolin Ambongo Besungu
Proprio come avvenne per Traditionis Custodes, quindi, basta rivolgersi a Santa Marta come se vi fosse un ufficio reclami e il Papa verga delle dichiarazioni ad hoc, in questo caso solo per l'Africa, dove dice il contrario di ciò che ha scritto la settimana prima.
Vista la considerazione che hanno degli omosessuali, anche a livello civile, le istituzioni, però, sarebbe stato forse più opportuno che il Papa accompagnasse questo testo almeno con una dichiarazione. Altrimenti, le parole che il Pontefice proferì prima e durante il Viaggio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan non hanno alcuna credibilità. Se i vescovi africani si fossero limitati a fare una dichiarazione sull'impossibilità di benedire le coppie irregolari sarebbe stato corretto ma le considerazioni fatte sull'omosessualità stessa fanno pensare che se in quei Paesi vengono commessi gravi crimini ai danni degli omosessuali la Chiesa ha una grande colpa e ne è complice.
d.R.S.
Silere non possum