Città del Vaticano – Se qualcuno avesse ancora dubbi sul fatto che Leone XIV non abbia intenzione di lasciarsi strumentalizzare, oggi può cancellarli del tutto. La firma di questo atto porta, infatti, a compimento la nomina del 27 settembre 2025: la data non è affatto casuale. Reso noto oggi, si tratta di un chirografo datato 29 settembre 2025, intitolato «Vinculum unitatis et caritatis». Con questo atto, dal valore importantissimo per comprendere le dinamiche interne della Segreteria di Stato ai tempi di Francesco, Leone XIV ha soppresso la Commissio de donationibus pro Sancta Sede, istituita “da Papa Francesco” pochi mesi fa, e ha rimesso nelle mani del Consiglio per l’Economia e della Segreteria per l’Economia la ridefinizione complessiva del sistema di raccolta fondi della Santa Sede.

La decisione è sorprendente perché porta alla luce, senza alcun timore, il giochetto messo in atto da Roberto Campisi mentre papa Francesco era sul letto d’ospedale.

Da Papa Francesco a Leone XIV, passando per gli organi economici

La Commissio de donationibus pro Sancta Sede, era una commissione permanente incaricata di promuovere le offerte per la Sede Apostolica, l’Obolo di San Pietro e gli altri canali istituzionali di contributo, coordinando anche i fondi legati al can. 1271 del Codice di diritto canonico.

Accanto al Papa emergevano due attori-chiave della nuova architettura: il Consiglio per l’Economia, cui Praedicate Evangelium affida la vigilanza sulle strutture e le attività amministrative e finanziarie della Santa Sede e la Segreteria per l’Economia, chiamata ora a gestire la fase di transizione dopo l’estinzione della Commissione e a seguire, con un gruppo di lavoro, le questioni ancora aperte. Sul versante patrimoniale, il chirografo individuava nell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA)il soggetto incaricato di liquidare la Commissione e destinare i suoi beni alla Santa Sede.

Soppressione della Commissio e azzeramento di Statuto e atti

Con un atto senza giri di parole, Leone XIV interviene con chiarezza e dispone la soppressione immediata della Commissio de donationibus pro Sancta Sede, istituita con il chirografo di Francesco dell’11 febbraio 2025, redatto quando il Papa era in ospedale ma retrodatato a poco prima del ricovero.

In concreto, Leone XIV stabilisce:

la soppressione della Commissione a partire dalla promulgazione del nuovo chirografo, ovvero da oggi;
la abrogazione dello Statuto approvato da Papa Francesco “ad experimentum per tre anni”, con un passaggio particolarmente netto: insieme allo Statuto “non avranno più alcuna forza canonica o giuridica” gli atti finora adottati e gli eventuali regolamenti prodotti dalla Commissione;
la decadenza immediata di tutti i membri;
il trasferimento alla Santa Sede di tutti i beni intestati alla Commissione, con l’APSA incaricata di procedere alla liquidazione secondo la normativa vigente.

Si tratta, di fatto, di un azzeramento giuridico e operativo di un organismo creato da meno di un anno, dotato di uno Statuto articolato, di un finanziamento iniziale (300.000 euro messi “pro quota” da APSA e Governatorato) e di una missione definita: incentivare le donazioni, reperire fondi per progetti della Curia e del Governatorato, coordinare gli altri strumenti di raccolta, riferendo direttamente al Papa. Il nuovo chirografo si apre riconoscendo che la questione delle donazioni e del fundraising è un “importante aspetto” del vinculum unitatis et caritatis tra le Chiese particolari e la Sede Apostolica, “in particolare dal punto di vista dell’effettivo esercizio del ministero petrino”.

Leone XIV spiega che il Consiglio per l’Economia ha studiato nuovamente il tema, consultando esperti, e ha formulato raccomandazioni “finalizzate a rimodulare l’attuale struttura istituzionale” preposta alla gestione delle donazioni. Il Papa afferma di approvare tali raccomandazioni e, in forza di esse, procede a sopprimere la Commissione e ad avviare una nuova fase. 

L’atto è fondamentale perché il Papa sposta il baricentro dal modello di una commissione autonoma, voluta da Roberto Campisi per sistemare i suoi amici e dotata di uno statuto proprio, a un modello che riporta il coordinamento del fundraising nel circuito ordinario degli organismi economici centrali (Consiglio per l’Economia, Segreteria per l’Economia, APSA).

Per fare chiarezza…

Per capire chi, in questi primi mesi di pontificato, tenta di manovrare Leone XIV, è sufficiente - non esaustivo, ma sufficiente - guardare a coloro che Campisi ha voluto a tutti i costi in questa Commissione: sé stesso, in qualità Presidente; mons. Flavio Pace, Segretario del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Membro; suor Alessandra Smerilli, Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Membro; suor Silvana Piro, Sotto-Segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, Membro; avv. Giuseppe Puglisi-Alibrandi, Vice-Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Membro.

In modo particolare suor Alessandra Smerilli, una religiosa che si vanta di avere competenze economiche ma che non dispone in realtà di tali competenze come lascia intendere, in questi mesi sta tentando di aggirare il Papa per ottenere ciò che vuole lei. Come ha spiegato Silere non possum, infatti, appena Leone è stato eletto sono entrate e uscite dal Palazzo Apostolico numerose persone che hanno iniziato a «mettere in guardia il Papa dagli altri», volendo così apparire come «amici» e «fidati». Purtroppo, però, come spesso accade - e la psicologia lo conferma - questa gente usa il metodo di affibbiare agli altri intenzioni che in realtà ha essa stessa e, proprio con quel comportamento, tenta a sua volta di aggirare il Papa. Leone ascolta, si confronta, ma non è intenzionato a farsi utilizzare.

La fase di transizione: gruppi di lavoro e futuro assetto

Il chirografo non lascia alcun vuoto operativo. Leone XIV dispone due passaggi che comporteranno comunque costi e tempi, a conferma di come alcune scelte compiute da persone che Francesco ha voluto a tutti i costi, ma che in realtà agivano per fini ben diversi dal bene della Chiesa, stiano producendo ripercussioni sull’intero sistema.

Gestione delle pendenze: alla Segreteria per l’Economia, insieme a un gruppo di lavoro da essa nominato, spetta risolvere “le questioni che potrebbero essere in sospeso a seguito dell’estinzione della Commissio”, tenendo informato il Consiglio per l’Economia su tutte le azioni intraprese. 
Progettazione del nuovo modello: sarà istituito un gruppo di lavoro incaricato di formulare proposte sulla “questione generale del fundraising per la Santa Sede” e di definire una struttura appropriata. I nomi dei componenti saranno proposti dal Consiglio per l’Economia e sottoposti al Papa tramite la Segreteria di Stato.

Va sottolineato che le disposizioni finali del documento «firmato» da Francesco – «La Commissione, entro tre mesi dalla pubblicazione del presente Chirografo, dovrà emanare apposito Regolamento di attuazione» - non hanno visto neppure la luce.

d.M.F.
Silere non possum