Nel cuore di Cerreto, avvolta in un'atmosfera di pace e raccoglimento, sorge la comunità delle Monache Carmelitane, custodi di una tradizione spirituale antica e feconda. Il nome "Carmelitane" affonda le sue radici nella montagna del profeta Elia, il Monte Carmelo in Palestina, che nella Sacra Scrittura e nella tradizione dei Padri simboleggia bellezza, fecondità e abbondanza di grazia. Un richiamo potente per chi abbraccia la vita contemplativa, come le monache carmelitane.
La loro storia risale al tardo Quattrocento, quando pie donne, attratte da una profonda spiritualità e guidate dai Frati Carmelitani, adattarono lo spirito del Carmelo e la Regola alla condizione femminile. La nascita ufficiale delle monache carmelitane si fa risalire alla fondazione del Carmelo di Firenze nel 1452. Da allora, le Carmelitane si sono diffuse come cenacoli di preghiera, comunità dedite alla meditazione, al lavoro e alla penitenza. Un impulso decisivo al loro cammino spirituale venne dato dalla Beata Francesca D'Amboise in Francia, sostenuta dal Beato Giovanni Soreth.
Le monache di Sorano
Il Monastero carmelitano di Cerreto, sorto accanto al Santuario della Vergine Addolorata, porta il titolo mariano di "Janua Coeli", ovvero "Porta del Cielo". La storia del Santuario inizia l'8 maggio 1857, con la benedizione e la posa della prima pietra, culminando nell'apertura al culto l'8 settembre 1864. La chiesa, a croce latina e con una sobria facciata in stile neoclassico, accoglie nella cappella di sinistra un dipinto che raffigura l'apparizione della Vergine a Veronica Nucci, mistica morta a soli 21 anni nel 1862, i cui resti riposano nella stessa cappella. Dal 1992, la cappella di destra è stata adattata a Coro dalle Monache Carmelitane, rendendo il Santuario il cuore pulsante della loro vita spirituale e contemplativa.
Papa Benedetto XVI affermava: «In effetti, questi nostri fratelli e sorelle testimoniano silenziosamente che in mezzo alle vicende quotidiane, talvolta assai convulse, unico sostegno che mai vacilla è Dio, roccia incrollabile di fedeltà e di amore. "Todo se pasa, Dios no se muda", scriveva la grande maestra spirituale Santa Teresa d'Avila. E dinanzi alla diffusa esigenza di uscire dalla routine quotidiana in cerca di spazi di silenzio e meditazione, i monasteri di vita contemplativa si offrono come "oasi" nelle quali l'uomo, pellegrino sulla terra, può attingere alle sorgenti dello Spirito e dissetarsi lungo il cammino. Questi luoghi, apparentemente inutili, sono invece indispensabili, come i "polmoni verdi" di una città: fanno bene a tutti, anche a quanti non li frequentano e magari ne ignorano l'esistenza». In questo senso, le monache di Cerreto di Sorano rappresentano un prezioso polmone verde non solo per la Chiesa di Pitigliano Sovana Orbetello, ma per l’intera Chiesa universale.
Oggi, le Carmelitane di Cerreto custodiscono con dedizione questa antica tradizione, intrecciando la vita contemplativa con un prezioso lavoro artigianale e agricolo. Tra i loro prodotti spiccano le candele e i ceri pasquali, frutto di una meticolosa lavorazione che riflette la loro spiritualità. Ogni candela è per loro un simbolo profondo: desiderano essere fiamme che ardono incessantemente attorno all'altare con la loro preghiera, testimoniando Cristo, luce del mondo, che illumina le tenebre e guida i nostri passi.

Accanto ai manufatti, le monache realizzano con arte e passione icone dipinte a mano, autentici ponti tra cielo e terra, inviti alla preghiera silenziosa e alla contemplazione.

Ma il loro impegno si estende anche ai frutti della terra: producono con amore pasta artigianale, seguendo antiche ricette e utilizzando ingredienti genuini coltivati con rispetto per la natura.
Acquistare questi prodotti non è solo un gesto concreto di sostegno alla comunità monastica, ma anche un modo per portare nelle proprie case e comunità un frammento di spiritualità carmelitana. Ogni candela accesa, ogni icona contemplata, diventa così un segno tangibile di un legame profondo con questa realtà.
Puoi contattarle qui.
Le Monache Carmelitane di Cerreto ci ricordano che la bellezza della vita contemplativa può sbocciare anche attraverso le piccole cose, trasformando ciò che è semplice e quotidiano in qualcosa di straordinario e sacro. Oggi, diciannove donne vivono in questa comunità che ha ricevuto dal proprio vescovo un ministero speciale: quello dell'ascolto. Se passi da Cerreto di Sorano, non dimenticare di far loro visita.
F.P.
Silere non possum