Papa Francesco continua la sua degenza presso il Policlinico Gemelli di Roma, dove è ricoverato dal 14 febbraio a causa di una polmonite bilaterale. Questa mattina ha concelebrato la Santa Messa nella cappella dell’appartamento pontificio al decimo piano. È stata diffusa la prima foto da quando il Pontefice è degente in ospedale. Appare di spalle, con un camice bianco, la stola viola che non riesce a coprire la mano destra, la quale appare visibilmente e gonfia. Secondo l'ultimo bollettino medico diffuso dalla Santa Sede, le condizioni del Santo Padre rimangono stabili, confermando i progressi evidenziati negli ultimi giorni.
Il Papa prosegue con l'ossigenoterapia ad alti flussi e mostra una progressiva riduzione della necessità di ventilazione meccanica non invasiva durante le ore notturne. La terapia medica ospedaliera e la fisioterapia respiratoria e motoria stanno dando risultati positivi, ma il Papa necessita ancora di cure e di un adeguato periodo di recupero.

Questa mattina, Domenica 16 marzo 2025, la Sala Stampa della Santa Sede non ha offerto alcuna comunicazione in merito allo stato di salute del Papa. Questa sera, pubblicando la prima foto della sua degenza, è stato anche comunicato: «La situazione del Papa resta stabile. Stamattina ha concelebrato la Messa domenicale nella Cappella vicino alla sua stanza. Prosegue con giovamento le terapie prescritte, tra cui quella respiratoria e motoria. Oggi non ha ricevuto visite .Ha trascorso la giornata tra preghiera, riposo e un po’ di lavoro». Nel bollettino di ieri non si è fatto riferimento all'attività lavorativa e neppure al fatto che il Papa si sia comunicato o meno.

Pur non potendo affacciarsi alla finestra del Palazzo Apostolico per l'Angelus domenicale, Papa Francesco in questo mese ha sempre voluto far pubblicare la sua riflessione sul Vangelo. "Oggi, seconda domenica di Quaresima, il Vangelo ci parla della Trasfigurazione di Gesù (Lc 9,28-36). Salito in cima a un monte con Pietro, Giacomo e Giovanni, Gesù si immerge nella preghiera e diventa raggiante di luce. Così mostra ai discepoli che cosa si cela dietro i gesti che Egli compie in mezzo a loro: la luce del suo amore infinito" ha scritto questa mattina. Il Papa ha poi legato questa immagine evangelica alla sua attuale situazione di malattia, esprimendo vicinanza a tutti coloro che soffrono: "Condivido con voi questi pensieri mentre sto affrontando un periodo di prova, e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza. Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore." Ha poi rivolto un ringraziamento speciale a chi gli è vicino in questi giorni di degenza: "Vi ringrazio tutti per le vostre preghiere, e ringrazio coloro che mi assistono con tanta dedizione. So che pregano per me tanti bambini; alcuni di loro oggi sono venuti qui al ‘Gemelli’ in segno di vicinanza. Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi." Infine, ha rinnovato l’invito alla preghiera per la pace nel mondo: "Continuiamo a pregare per la pace, specialmente nei Paesi feriti dalla guerra: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo." E ha affidato la Chiesa alla Vergine Maria: "E preghiamo per la Chiesa, chiamata a tradurre in scelte concrete il discernimento fatto nella recente Assemblea Sinodale. Ringrazio la Segreteria Generale del Sinodo, che nei prossimi tre anni accompagnerà le Chiese locali in questo impegno. La Vergine Maria ci custodisca e ci aiuti ad essere, come Lei, portatori della luce e della pace di Cristo."